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70 fembau in Medulla lib. 3. Trat.3. cap. 2. dub. 1, m. 2. L'atto peró , che ha fatto con fuo Padre, non condamno di colpa mortale , perche la din feía € lecita , e permea : V.S. quel, che hd fate to ,1'ha fatco folo , per difenderí, e per accidens € feguito , che l'abbia buttato a terra . 5. Mi dica adefío : foleua fuo Padre maledi. re, e giurare , quando V.S, gli replicana ? - P. Padresi, añaifimo . C. V.S. gli dicena parole mordenti, 8c ins giuriofe? . P. Egli, Padre, era di condizione tanto colerica , che di qualfiuoglia parola, gli rif pondeíl , s'inquieraua di modo , che proferina mille maledizioni, e giuramenti. C. Per formar giudizio della qualitá di que- Ro peccaro , non deuc actenderfi linquietudine, e faítidio , chcil Padre fi prende, ma allecca- fione,chefe gli dá: fe Poccafione e leggiera, quantunque ¡il Padre s'inaíprifca molto, fara peccato veniale, poiche queña inquietudine viene dalla mala qualitá del Padre, e non dal figlio ; come dice Marcantio refol. Moral, circa quartum Decalog. $. Quero 3. Remigio Trat. 2. Cap. 4. $. 1.1.4. in fine , 6. P. Padre m'acculo , che io vna occafñione mi difguÑtai con mio Padre, e gli porcai odio per molto tempo . C, Quanco tempo fara durato quef'odio ? P. Duro tre mefi. C. In tutto queño tempo V.S. e Rara in peca cato mortale , e tale , che quell'odio per la cira coflanza d'effere contro il Padre , aucua due malizie di fpecie diftinte; Pena contro la carica, perla generalicd di proffimo ; el'alera contro la pietd, per la ragione di Padre; perché la pictá comanda , che a Padri fi porti vn'amor ípeciale: Dunque fe jl portar odio á qualfino- glia del nofiro Proflimo há vna malizia contro la carita; il portar odio al Padre auerá due ma. lizie , contro la carita , e contro la piecá. 7. P. Padre m'acculo anche, che alcuna vol. ta mirai mio Padre con occhio toruo, € con ci. .glio afpro , €. Quefto fará for qualche sfogo,per quals che leggiera inquietudine ? P. Padre si, foliamo auere qualche dife: renza fopra cofe minime di caía con qualche elacerbazione . C. Il mirará dal Selio il Padre di mal'oc. chio ,€ toruo , aolutamture parlando e pec. caco mortale: ma quando per quaiche difft- renza domeftica we qualche poco di Ídegno, folo € peccato veniale. Ira Tolero, Silueítro, Tabiena , che cita Fagundez Tom. 1, foprail Decalog. lib. 4. cap. 2.1. 1.€ 2, 8. P. Padre m'accuío , che ad yn fratello maggiore, che hó , quando ero piccolo , fole= uo dire cacriue parole, d< alle volte lo bat. tecno. Trattato 17. del 1Y. Comandamento 5 C. Leride , che fogliono tffere tra figlio; piccoli , quantanque fjoo fratelli, fogliono ef. Íere peccato veniale . 9- P. Padre m'accuío , che hó portaro odio; € defiderato male ad vna mia forella . C. Ii male, che le defiderana , era la mor; te, graue infamia, ó alero male confidera. bile ? P. Le deGiderano mal graue; non peró mol. to confiderabile , C. Il defiderare graue male ad vna forella, é peccato mortale , come ¡il defideraclo á qual. finoglia del noftro Proflimo; perla circoftan. za peró di forella non aueua (peciale malizia contro la pierá , fenon le defiderana fork male confiderabile, come la morte, graue infamia; come fente Lugo de Panir, difp. 16.Scót. 16. n, 307. Perché i fracelli non (i denono tanto ama. re, neve cauta obbligazione riípetto ad eli; quanta ne corre riípereo al Padre ; Adunque, quantunque il defiderare qualñiuoglia graues male al Padre fa fpeciale peccato coatro la pierá, no”! lara riípereo a' fracelli » fe non foffe male confiderabile. Dal che S'inferiíce, che il de. fiderare danno notabile, ancorche fia la morce, aglialeri Parenti, fuori de' Genitori , Auoli, Fracelli, quantunque ara peccato mortale con. tro la caritá; non aucrá peró (peciale malizia contro la pierá, come con Bonacina infegoa Lugo nel luogo citato un, 308. Perché delialcri Parentí ton íi deue quello (peciale amore, come a' Padri, Auoli, e Fracelli: Dunque non fará contro la vircú della piecá il defiderar loro male confiderabile . 10. P, M'accufo anche, che alcuna volta hó etco qualche maledizione a mia Madre, dis cendole : pola portarui i! Dianolo o C. Quelta maledizione difle di cuore d [ua Madre? P. Padre nó ,ma folo trafportato dall'im. pacienza . C. Quefte maledizioni dife ia prelenza di fua Madre ? P. Padre si. C. 1 dire a* Genitori maledizioni con ani. “mo, ed intenzione , che venga loro ció fe Ji Pita ga, faio prelenza , din affenza, € lempre pec- cato mortale ,con due malizic di Ípecie diftine te ,Contro la pierá ,e carita . 11 maledirli in af. fenza fenz'animo , che la maledizione li foprag. giunga , € peccato veniale ; il maledirli pero in prefenza , quancunque fa fenza queít'animo, fard peccato mortale, le for non Icufañes l'inanuercenza , come dice Remigio nella Som. Trat. 2. c4P.4.S. 1.1. 3. 11. P. M' accuío, che giorni pañari ebbi qualche parola co'! Giudice, ó Gouernatore, e fui per amazzarlo ; e dopo incontrandomi con alcuni amici diffi di lui molto male . €. Quello , che dife a fuoj amici , era cos 7
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