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Delle Cofe Notabili . $555 Comes'ha da fac: la correzions , n. 176. ibi. Quando obbliga la correzione frateraa y De 13, in fine , Pp. 194- Quando il delitro pubblico , non we obbligo di farla avanti di denunzjare , D. 97. Pp. 438» Coftume , Qual peccato fia il coftume di peccare ,n. 9. p- 47- Deue ¿¡ Confefñore dimandare nel leño Coman» damento feil peccaro € di coftume ,D, 34» p. 93. Jn quai fpecie di peccati occorre piú frequente lcofiume di peccare , 0, 27, Pp. 207» Non e il Penitenze fempre obbligaco a dire, che il fuo peccato € di cofinme, fe ¡il Confeflore non glielo dimanda ,u. 228. p. 246. Che coía fia coftume , A. 23 2. P. 247- Qual fia coftume poítivo , € quale privativo, p. 233» 1bi. Occorrendo coftume di peccare, non (li puó dare Pafoluzione, non efendoui Ífperanza d'emenda , quantunque il penitente dica col- la bocca , che s'emenderá , n. 234- bi. Si potrá peró adoluere, fe uon e ftaro due , 0 tre volteamosico , n. 235. ibi. Eteanco, quando viene con Rraordinario do- lore, qual E prefume abbino d' ordinario quei, che G confefiano in tempo di Miflione, n. 237.€233 p. 248. Er anco perrá efere afloluto , quando fi € emcndaco in qualche cola , O víaco diligen- za per vincere il fuo mal'abito , 0.239.Y (eq. ibi + Franco fe viene a confeffaríi mollo di qualche funelto auuenimento , 0. 242. ibi. O fe vienca conícGarb liberamente , € (ponta- neamente, 1.243» 1bi. O fe fi cootefla in pericolo di morte, M. 244» p-249- Quando fi delirugga , € interrompa il mal abito co'I dolore firacidioaiio , Ds 245.ibi. Sopra di che simpugaa difolamente il P. Fro Emanvale della Concezione, n. 247. $ (cq» p. 249. 8 [tq. Quantunque ne ca derii pofía darfi Y'afolu- zione; peró quaiche volea fsra gecexñirio negaria per modo di médicioa , Da 272. Pp. 254» Non ofia il timore , cht il Penizente non debba emendarfi, per dargli Pafioluzione , CONCOr- rendoui alcuna delle derte circofaoze, M. 274, 8 feq. ibi. Tutto lo derto s ha anche d'intendere de? pee: cati veniali, e come, 0-277- % 1cq- P- 255. Croce . Non € peccato mortalé celebrare in Alcare, nel quale non v'e Croce; € baña , che ía dipia- 13 ,N. 117.P.326. Culto - La diíparici del Culto € impedimento , che di. rime il matrimonio , 0.78» P-114- Curato , 0 Parrocho . Non pro eleggerá per Confeflorcil Sicerdote femplice , 0. 104. P. 484» Se queñto s'intende de Velcoui, n. 105. p- 485. Non s'intende del Religiofo , che fa 1"Vfficio di Parrocho, 0. 106. ibi. Né meno de” Prelaci Regolari, n. 107. ibi - Se puó il Parrocho fenza valeríi del prinilegio della Bolla eleggere per fuo Confefíore l'ap- prouato ia alcro Veícouaco , Me 108, ibi. Ne puó efporre ¡il Sacerdore femplice, accio confcíG i fuoi Parrocchiani, u. 110, p. 486. Cuftodi de' Porti , 0 Porte . Vedi- Gabelle , Danno . Hi ruba vna coía di poco prezzo, dalla quale ne fiegue notabile daono , picca grauemente, con obbligo di rellicuire , 0. 86.p. 160» Se in queñto cafo s'incorrertbbe la fcomunica, che fofie impofta contro quelli, che rubano, n.87.ibi. Debito. Quello , che aueudo vozo femplice di caftitá Á marico , non puó dimandare il debico, quan» enoque lo pof2 pagare, 0. 58.p. 105. la quei primi due mef , deppo d'auer contrar- to il matrimonio, non pud dimandare , noé pagare il debito, ananci d'aucr confumato il matrimonio ; 8 € peccaco grane il confu. mario ,n. 59»€ Ól» Po 105. Né meno jo potra dimandare, né pagare, le il Conforzs adultera , O fa dinoraio legitti. mo, ibi. Chi puo d:fpenfare iaquefo ,n. 60. ibi. Chig'é ezricaro con qualche impedimento di- rimcote, non puo dimandare, né pagare il debito ; lo porrá peró pagare le doppo d':[- ferfi maritaco foprancune impedimsnro d'af. fivicá per copula ¡llecica , auuta con perlona parente del Conlorte ja primo, ó fecondo grado di confanguinitá , N, 100. p. 119. Quando fi prcca abulandofi del debico del ma- trimovio ,n. 124.8 (£g. p. 127. Afoluramente pariando niuno de* Conforti e obbligato a dimandare il debito, queantun- gue lo pofa elfere per quaiche accidoace , O, 126. ibi. Per mokti citoli puo, viziarí , ed efer peccamía faia 2 nofo