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Propofiziome XX XV 111. Condannata : none obbligazo a confeficarí quam primum_ Torrecilla ibid. num. 44; si perché la propoli. zione condannara parla del Sacerdote , che ce. lebra ¿ela noftra non parla di quello , che ce- lebra , ma di quello , che fenza celebrare fi co- munica : si, perche e probabile , che il Laico, che auendo la cofcienza aggrauata di colpa mortale , e non auendo copia di Confeñore , fi comunica con vn' atto di contrizione , per inftargli vrgenza di comunicaríi, non e ob- bligato d confefarí: quanto prima , come dico- no Suarez , Vaíquez, Filincio, Bonacina, La y- man, 8 alori, che citati fiegue Leandro del Sacramento ; part, 2. Trat. 7. de Encariflia. difpo 7. quefl. 43: Adunque lo Reflo fi porrá dire pro. babilmence del Sacerdote, che fi comunica , come Laico ,fenza celebrare , 246. Dadoue s'iinferiíce, che non fi con- danna il dire , che il Sacerdote, che il Venerdi Santo fa le Funzioni, e fi comunica , fe per non auer copia di Confeflore, e rierovaríi aggra- tato di colpa mortale, facendo va'atto di con- trizione, riceue il Sacramento , noa € obbliga- to a confiar quam primum; la ragione e, perche la propoizione coudannaca parlava del Sacerdote, che facrificas Atqui in queño giorno del. Venerdi Santo , il Sacerdote non tacrifica ; maífime nell'opinione , che dice, che l efienza del Sacrificio della Meña confiñte nel. la confacrazione : Adunque non fi condanna il dire , che il Sacerdoze , che il Venerdi Santo fa le funzioni, Brauendo la cofcienza aggra- uata di peccaco mortale , fi comunica con vn* acto di contrizione , per non auer copia di Confefiore , non € obbligato á confefará quam primum : lo peró non aflento á quefta opinione, ma alla contraria , che tengono Suarez , Villa. lobos, 8calcri, che cira Leandro del Sacra- mento vbi fupra ,queft. 49: Lo feo dico del Sacerdote, clventra d perfezzionare il Sacrifi- cio d'vo'aliro , che doppo d'auer confacrato lc ne morto , che; fe per perfezzionarlo, e li ritroua in peccato, morcale, e fenza copia di Confefiore , coofumó il Sacramento coo'vn'ab> to di contrizione , non fi condanna il dire, che fia obbligaro a confelíarfi quam primuns+ quan. runque ne meno d quefto afento , perche , € nell'vno , e nell'alero cafo ricene il Sacramento , non a modo diLajco , ma di Sacerdote. 247. Dico per terzo, che ne mevo fi con- danna il dire, che ¿l Sacerdore , che audando con buona cofcienza á celebrare , commife gualche peccaco mortale nella celebrazione ftefía , von e obbligato á confefílarí quam pri- mur «Lo ficdo dico del Sacerdote”, che nella medema celebrazione , 9 dopo d'efla ( ricordo di qualche peccaro .morcale ¿ Sic Torrecilla 11 banc propofi zionem gum.4 9. 405 Perché la pro- pofizione condannata parlaua dj queilo , che per neceffica, fenza aner copia di Confeflore, 515 con cognizione della fua mála cofcienza cele» braua con'a' acto di contrizione ¿. ma la no- fira conclufione non parla di quefto, ma di quello, che pecca nella medema celebrazions, O andando all'Alcare fenza ricordarí d'autr addofío peccato grave, e doppo feas ricordó, che tono ca4i moli dinerk. 248. Dico per quarto , che quello , ch'ef» fendofi confeñiaro, li fcordó di qualche peccaco mortale , e doppo fe ne ricordo , avancid'an- dar ali'Altare, e pernon auer copia di Con» feñore, celebró, per nom: porer laíciar di dir Meía, € dopo obbligato á confelfará quanto prima . Lo feo dico di quello , che G confefsó male colpabilmente , lafciando qualche pecca - to maliziofamente fenza confeísarlo; € lo [te- íso di quello , che anendo qualche peccato.ti - feruato, ne fMalsoluco indireccamente , che e obbligato quam primum poffic , ricorrere al S$u- periore ; Torrecilla ¡bidemnum. 55.e 56: la r2- gione €; perche io queñti cali era fulla coícicoza peccato graue conoícinto, che 0 fú aísoluco folo ¡odirercamente , quando ( fcordó , s' era rifernaco ; O fú ricenuta l'aísoluzione nulla, pte eccultar il peccaco + Adunque celebrando in guefi cai con queíta cofcienza , lenza aute copia di Confeísore , fard ueceísario confel- farfi doppo finita la Mcísa, quanto prima (3 poísa, Propofizicns XXXIX Condannata. Quella particola quanto prima. s' intendey i quando il Sacerdote 5 confe/ffera a fuo tem- po. 349. Vela propofizione parla ne'ter- mini dellantecedente ; e le quel- la diceua , che ¡il Sacerdote, chs jo cafo di neceflicá, non auendo copia di Con- feísore , eclebra auendo la cofcienza aggranaca di colpa mortale , e facendo wn'arto di contri. zione , non e obbligato per precetta d confel- farái doppo quanto prima ; ma che quefto e Íolo configlio : quell'alera propofizione, fupponen. do, che il confesar doppo quanto prima 12 precerto , dice, che noo obbliga fubico , ma quendo il Sacerd>ce s'auerá de confeísace, Ó per celebrare di nuovo, O per fodisfare al pre- cerco annuále, ó percommunicará, dc. 250. Dico primisramente , che quello , chs in caío di necefíicá ha celebrato, facendo auana ti va'arco di concrizione , per confeguire il per- dono del peccato mortale , non auendo copiz di Confefore€ obbligata doppo d'auer cile- brato aconfelarí quanto prima; e per quelo, quanto prima y S'iorende fubico , e non aípeican- do il tempo , nel quale il ral Sacerdose $ aue- rebbe da confefare ptr ccicbrar di nuouo, 9 comunicarfi . Quefta conclufione € ceriima,, A a 6 la
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