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498 delValicos Acqui , queña opivione non per- merte pigliar danaro ptr gueño, ma lolo per rerminare Ja cauía d' roo avanti dell alo: Adunque queña opinione non ¡fa tondza- para. Ma s'anuerta ,che fe la coufa de i'altro Edo. nena fencenziare avanti, che quelia ci queño, nos poo il Gindice riceuer danaro , por termi. par prima la canía di quefño , perolió ferebbe fartorco all'alrros Atqui, facendo torto 211 altro , bon puoil Gindice rícever dabaro , ptr conchiudcre avanriajera canía: Adunse des, S'auuerra dipih ,che fe la cauía del icigance, che de ¿l danaro , doneva ceormioaró abenti Valere ,né meno potrebbe il Giudice ricener danaro, per cermioare ayanti la Ína canía, per- ché queño doucua fl Gludice fare neccísaria- mente ¿folo in cafo ,che le dae cavíc corrcíss- ro ygnalmentene). lor. coro , e terminaziene, fi dice , che non: fi condanva, che il Gindice poísa ricenere danaro, per cermínare prima vna, chePajira 1H che y quantunguc io ceoghi, che non fa condannato, peró non mi confor. mo a. queRa dortrina ;'eno, parche nos trouo ticolo: giunfio , per il quele ¿l Giudice sicona quefñto danaro 20 Palero., percho quelo farch- be cauía y chei Gludici acciecari dali incerctie peníafícro effer vguali di tempo ls cauíe , che per qualche ragione hanno anceriorici, Propofizione XXVII, Cobdasnita . Se il libro e diqualche Autor moderno , la fia opi- nione dene auerft, per. probable y. mentre non sonfti «Jer ripronara come ¡mprobabile dalla Seáe -Apoftolica 170 Vppongo-:primieramente, che la, ; S probabilitd , vna € intrioleca, e al» 2 tra .cfiriníeca : incrinicca e il fundan mento ye-ragione, alla quale s'appoggia 'opi» rioves cfirinfeca € P'autoritá dell Artore, 6 Autori y che patrocineno l'opinionrs la pro- babilitá eftriníeca dipende dall'intrinleca ; poi- che in tanto diamo afienío all'autoricá del Dor. tore, ¿n quanto flimiamo, che eperi fondato nella.ragione: Alcune opinioni vi ívro píd ficue re delPalere , 8% alcune pii probabili, de ale meno ; il che puo wederf nelle mic.Conferenze Part. 1. Tral. 2. Conf. 1. Mum. 5. RUIDO, 04m.7, e Confer. 2. num. q. 171+ Seppongo per fecondo., cheninna del. le opinioni, ch<.ha condannate ja Sede Apo- folica, puó legulif in colcienza , quaoiuoque Vabbino infegnste moi, CiaMigi Autor, e benche (peenlarivanevis paia fi foburao lopra folidi fondamcoti, € fora ragionis Né meno pcaso feguicó quelle opivioni, chci Dotrori Ceofurano y € norano comunen cute d iproba- bili, quabimegus gueto, O quevilio Anbtore Traitato XV 1 E. Spiago delle Propofz comd .da Alefandro VI Lo le fiegua . : 172. Suppongo ptr terzo » che acció fa probabiie va' opiaione, (1 ricercino. quattro cole, la prima y che í foudi ja ragionc folida, enon leggitrás la feconda, chic non contenga erróre : la cefga, che non fia anciquaca t la quarta , che son fía condaneata dalla Chiela: Vedaíi Bonacina Tomo 2. difP. 29.4. punt, 9. 1n4Mo L, Suppongo per quarto , che per efier va'opi. nione probabile , fi ricerca anche , che non vi lia contro d'efla ragicne cenuincente ; perché, le "e ¿non fará opinione , ma errors , come día ce Gionanni Sanchez nelle Selet, difp. 14. num, 8. Má non perche alcuao non rreui foluzione alla ragione contraria all'opinione , ha quefta da rencrá per improbabile, perche vi laranno altri, che con melira facilica la (cioglierasno, benche pala ad alcuno irrefragabiie ; Videa. tor Thomas Sanchez lib. 1. in Decalog, cap. Yo D673.6. 173. Dico primieramente ¿ Quello , che dia cena 12 propofizione condannata, era , che l'opicione cronera a qualche libro di qualche Autors moderno , li douena gindicare per pro. babile , quando non conflaffe efer condanvata dalla Sedia Apoftolica ; 1! che con molciflma ragione E condauna ; poiché l'eMer mederao l'Antorenon da all'opinione probabilicd , ma il fondamento ,e regiore, colla quale Vopinio- ne prova ; 0 la dorcrina , € pleca dell' Autores Aduaque non perche 1'Antore moderno abbía Rampata Popisioue, ha de gíudicatíl per pro» babile. Ned ofail dire, che, fe fará leciro (6 guire il dercame del caj Aucore, quando glif dimanda a becca. yn configlio , anche [ard leci- to feguire dl no. derrame imprefío; pciche quel lo, che s'imprime, e fampa, (6 pela, e pots dera con piú spplicezione , per deuer compa. rice alla ceníura dej mondo, che e il fondamtas to., 2 cul s'appoggiana 'eplajone cosdanoarí Ma Ñ riípoode a quelo ,che quello, ehe a boc- ca lí coníulea da vs'Antore , lo fa in buena fe- de ,cnon e obbligato cercar Dorcori di mag- gior nome, per dimandar loro configlio; € inppoue ¿che quello, con cui fi conínica ,1o confdererá bene , pereffer folo vn calo., quel- lo , che allora gli comunica; ma, come ia ya libro fi Ícriono molte cofe, e cafi , d molto facile ,che ¡a alcuni d'e(fi non psá bene la cola P Autores le d amico di vavita, o E leícia tral» portare con facilita dalle ideo , e merafiiche del fuo jagegno folo, € in pericolo di non accer- rarla jo turcos Chidubira , che porcebbe qual» fiuoglia feguire il deccame, che a bocca gli def vn grand'Agottino , luce della Chica, e Piaot ca maggiore dell'erndizione 3 E ció non oftants ícriñle queño graniffimo Derrore alcane opi: nioni, che ritrateó doppe ; Adanque Sec» > Da qui giudico, che renga eendanotiás ' Popi-

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