BCCPAM0001162-4-1600000000000
476 Trattato XV II.Spitgo delle Propofiz. cond, da Aleffandro VII,» fsstnecio tueto , O parte d'eño: ma la propo- Zione condanpara non-dicena vna Meña io Íingolare, ma molce, e di molte altregi parla Yopinione di Bordone ( che fe fofle di quanricá leggiera , non fi dubicerebbe della (ua dottri. pa:) Adunque la mareria della propofizione condannara e grave ¿ Adunque , quel pose! Sa. cerdos , 5' intende condannaco , come ¡llecito grauemente ,e non lolo yenjalmente , 63. Molrto meno pofío añentire , che non fi condanoj Popinione di Bordone , in quanto al'cfimere dal'obbligo di :refticuire quella paro te di flipendio ; che íi cratciens il Sacerdote, che da ad vo'alero le MeÑe per minor limoboa : perche queñta propofizione fi condanna , come coía coniaria alla giufiizia: Adunque fi con» danna come coía , che volena feufare dail'oba bligo di refticuire: Pantecedeprefi proua : pera che il ritrenere fenza ticolo Ja cofa alervi, e contro la ginftizia: Sed fic «ft ,cheinqueña propofizione fi dichiara , non anuere 4l Sacerdo. te titolo per riceenerfi quello fipendio : Adun. que fi dichiara ,e condanna ¡o queña propofi- zione , efler contro la giuftizia il rictenere quel» la parce di fipendio: Si coníerma colle parole del Decreto d'Vibano VILL che repura queña cola , vs damnabile lucrum, come lucro ingiuño, e dannabile : Sed fic eft , che il lucro inginfto € contro la giuftizia , e dene refiitnires: Aduna. que, fecondo il Decreto d'Vrbano , fi deve re. fituire quella parte di Aipendio :-Subíumo ; Aleñardro YI, condaona quefa propofiziene, rimertendofi al Decrero d'Vibano : Adunque, fc in queño fi condanna , come lucro dannabi- le , e contro la ginflizia ¿l rierepere quella parte di fipendio ,lo feo fi condanncrá nel Decre. rod Aicilandro VII. Adunque non folo abbia. mo da confefare , che preca granemente il Sa. cerdore, che ritiene quautita grane di quelle porzioni di Ripendij aelle Meñe , che da adal. tri coo mioor limoliga , ma che ín oltre ha ob. ligo di reftiruire, 64. Dico per rerzo. , che non f condannano l'cpraicni, che riferiloo di fopra, Trat; 1 2,cap, $ Part. 3.num. 155. pago336. che dicono, che il Capellano , al qualt il Fondatore lafció pin fipendio dell' ordiwario., puó dare ad vn'altro le Mcise per minor limofina: Né l'opiojone, che dice , che guando peramifiá, 9 incuitu per- fone, (fida d qualche Sacerdore pin ftipendio, polsa fur celebrare le Mcíse da vn'alcro, dan- dogli minor elcmofina; Ne lP'opiniode, che dice , chede il Sacerdote, al gualefi dánno le Mcísc pes pil tenue fipendio, sá, cheil Sacer. dote , che gliele dá ,4 rictiene parte dell'elemo. fina , e ciónon ollante quefo libere -volonta: ria , € Ípootaucamente vi confente; fenza andar cercando,feha da eísere canto , 9 quanto, e diadeglilo ttipcodio gíno, poísa farfi lecita- n.eote; Cosilimícgoa con Lumbier Torrecilla V bi fupra num, 19.Vedaki il Tíat. 13: vitaro; des ue fi troneranno queÑte, Ke altre doterinc Íput- gancia queña macería . Propofizione X. Condannate . Nong contro la -ginflizia ricenere lo Ripendio pe molij Sacrifici , 7 offerirne en falo :.né meno € contro la fedelsd. quantunque promettas con. fernando anche la promeffa congjaramento a quelto , che da Pelemofiza , che von li offeriró per alcun'alsro . 65, Y YVppoungo, che in queña propofizio» S ne fono tre parti sla prima , che af ferma che non € contro la ginflia zi2 riccuere molti fiipendij, E applicar folo voa2 Meísa : la leconda ¿che non € contro la fes delcá prometrere á quello, cheda lo fipendio, che la Melsa s'applichera per lui lolo ,e-pólap- plicarla auche per vo'alcro: E la terza, che quefto ha Juogo , quancunque queña promtlsa fi faceíss con giuramenco + Sappolto gueto : 66. Dicoin primo luogo , che preca con» cero la ginflizia gucilo, che aucado riceuuco moki Ripeodij applica per el vee fol Me/sa; Sc ilconcrario€ 1 cajo efprefsemepnre gondane naco in quetta propolizionts.e con ragione; perche fra quello, che da lo fijpendio , + quel- lo ,chelo ricrue we vn quefi concracxo impli, cico, € inpominato di do, wr facias : do fh:pen= Ames y vs facias pro mea intentione Sacrificiums « Ti do yno flipeadio, perche mi dichi vna Me(gas te pe do due, treyg pin, acció mi dichi due, O£re ,.0 pin Meíse: Sed ficef , cheé contro la glultizia non elseruare ¡ contragei, d quaf con. trartiz Ádungue pecca contro la giuftizia H Sacerdore , che aucndo riceuuco molti ttipendij, celebra foJo vna Meísa; e queñto s'intende, non folo quando gli ttipendij fono fufficiendi, e con= gruj,ma anche, quancunque hjao cemui, incongrni. q Da quí s'inferiíce , che ¡il Sacerdore 4 ches aucado riccunco molti fipendij,- celebra lolo yna Meísa, e obbligaco a refticuire, 6 ricor- pando al Padrone la ftiperidio , ód celebrando pere, O per aleri cante Mefse , quenti fono gú. itipendij riceuwriz perche il celebrare vna Me/sa, riceuendo molti ktipcadij, e gonero givítizia, € non vrcumque contro giuftizia , me conero la giuftizia commucaciua; come con Añutría din ce Filgueira fopra que/ta propofizione 10. Sed fic eft, che quello , che epera contro la gioftizia commutaciua , hra obbligo di refticuire 4 ¡Adua- queil Sacerdoce, che auendo riceuuto fiolci Itipendij, celebra lolo vna Mefsa, ha obblige direfticuire . 67. Dico per fecondo , che non folo opera: controla graÑizia quello, che celebra vna lol Mcísa, riceuendo molci ttipendij, dido? che
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz