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446 P. Padre, turci lo facenamo icoza riguardo e fenza che vi fofle bifogno, che vno eforcalle Paltro d rubare , C. Molte inginftizis fogllono commertere i Soldati nelle marcie per i Villagi, e Terre, deve pañiano , nel che peccano gravemente, con obbligo di refticuire quello, che fenza ci mor di Dio, e contra ogni ragione, e cofcicn. 2a rubano : 1 Cafpeníe fupra 8: € comune; Vero e , che non ha ciafcheduno de'Soldati cb» bligo di refliruire turto il danoo , quaudo non fú cauía che vindafe icompagui; folo la par- ee che alfno furco corrifponde auerá obbligo difodisfare . Mai Capitani, che per lor víR- cio fono obbligari a crareenner i Soldati dal dannificare gli alcri, faranno obbligaci alla re- Rituziooe di turro il danno , che per lor conf. glio, 0 co'pabile ommiflione faceffero i S l» datiá loro foggerti: Ira com Nauarro, d Lele Go, Calpenfs Tom. 2. Trat. 38. de reftito difps 1.5cÉ1.9 6. 3.14M, 1140 f P. Padre, non € pelfibile, che io facci la reflicuzione alla perfone dan: :ficate , perche 'alenne non conofco , e quelle, che concíco, fouo tanto lontane , che non potró /udis. farlc C. In quefto cafo pud farfi la reftituzione 3 poueri, O con far celebrar Mefe, O Bolie di compofizione , comeinfegoai nella prima pare, della Prat. Trat. 7. cap. 2. num. 20. Paz, 144» poiché viuno € obbligato alPimpoffibile: ¡Aduoque efíendo impofibile i] refiicuire il dan- no alla medema períona offeía , bafterá , che G fodisfaccia per mezzo di limofina , O Bolle di compofizione » AUWErIenza » Rauiflmi fogliono efere glinfulei, Soldati commettono, fingolar me «ciSoldaii nuoni, che penfano, ct ipuacacila oilizia, Ga cotrare in vna vica licenzioía , fenza Dio, e fenza cofcienza . I Ladroneci, i daooi.'inginftizie,che fanno fono molte : le bruccure , e fentualicá fono volgaril fime fra di loro , e reca orrore l'vdire le beftem. mic igiuramenti, E efecrazioni, ch'elalano le peftitere lor fauciz olcraggiaodo fenza ti- guardo , ne fede, nercligione quel venerando Nome del notiro Dio : i duellifono anche fra eli molto frequenti ; Molte volce laíciano d* vdir Meña , qu antuoque (Gi rirrouino tra popos lazioui, douc potrebbero vdirla : Rompono frequencemente le Vigilie, macgiando carne, 8z altre cofe proibite in quefti giorai + Sono tra. IcuratifBmi nella frequenza de'Sacramenti + Ec anche alcuni, e molri, non fi confefíano , ne comunicano alla Pafqua : nel ginoco fono vi. 2io0híimi, giorni, enotci fogliono perderi, confumandouni lo Kipendio , che loro h paga, e Tratrato XV. D'altri ffars par écolri. rubaño , quando :v: se gli paga; per giuoés? re ; da qui rifulcaro in efi mille impazicuze, perturbazioni , contrafli, duelll ,befemmie, € maledizzionis La mormorazione € in el mol. to ordinaria. 1 che tutto m'hd infeguaro ' iípericoza , e lo lafcio notato á Padri Confeñoa ri, acció , quando verrá a loro piedi a!cuno di quefti Soggecti, fijao auviíaci, cae i riferiri los no i vicij pid comuni, che coimmetcono , e che peró potranno elaminarli, e curacli, conofcius coil lor morbo; facendoli confiderare il peri. colo delia lor vita, e ch'efendo queña rilafaca, hanno Panima típofte a manvifeito pericolo di dannarfi ; e che von ponno fperare felice fuce cefío nelle batrag!ic, ancodo per inimico, econ. feruandoíclo con cante abbomibazioni, 8. im» piccá , Omnipotente Dio degli Eferciti. CAPITOLO IL De Capitani. 7. Padre M'accuío , che non fauenda p oella mía Compagnia piú che ot. tante Soldaci, riceueno la paga dí cento, e mi ceneuo quello,che coccana alli veo. ti, Che mancanano . C, Era io tempo di guerra + Perché io quex fto tempo pecca grauemente il Capitano, che nou auendo i Soldati, che il Re paga , ricenes gli Ripeodij; e le li rracciene. P. No Padre ¿era in tempo di paces. C. Sapeua 1! Re, che a V.S, mancana quelo pumero di Soldati? perche , le l'auefíe faputo, e ció non oftante aucíse inviaro a V.S. la paga per cento,pare,che la ua «olonta fodfe,che fi cis renefie lo ftipeadio , che corrifpondeua a quelli, che máncauano . P, Padre, ¡jo flimo, che ¡l Ré mandi le pas ghe fecondo il numero , che crede efere de' Sola dari,e che non le mandercbbe per cerco, le ercdefie, che fogiero folo ocranta , €. Quancuoque Duuaglio apud Dianama part. 6. Trat.4.refol. 27. 5. Sed non, lenta, che il Capitano ,che in tempo di pace tiene meno Soldati di quelli, che il Re gli paga, puo rice- uerelo fipendio per pid di quelli, che ha,€ ricenerf quello, che corrifponde 4 quelli, che mancano ¿ perche dice , che il Re sá, che que- fto € gia vío , echelo rollera, e pare, che ca- cendo Paccoofenta, Diana peró non approna queíto, ue purio lo configlierei, ma bensi il contrario , dicendo , che pecca grauemente la quefto il Capitano ,8 ha obbiigo di regicuire quello , che riceue di piú: Cosi Pinfegaa con Pietro di Nauarra , Rodriguez , Moliaa , Wal: tri, Bonacina Tom, 2. difp. 2. de reftit. q We part. vlt. $. 3. mum. 27. poiche non v'é cicolo alcuno , per il quale poda cratrenerf il Capita» no queft'ecceffo di prezzo: € il Re non sa, che : AR abbia
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