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444 Werworszionj, ire, impazicoze ¿ $e alcri mol- tiGimji danvi nella vita , nella faluce, nella fama, Dellonore € nelle facoltd . 115. In fine, mio Signore, il fuo víficio € pee rico loío per la falute eterna ¿ molte occafoni di perdere 'anima ha il Íno impiego : gidcche no'l perívado a lafciarlo, m'e necefario eforcarlo, che l'efercici con gran cancela, elatezza , vige- lanza, dl arrenzione ; procuri in cuece le fue ope» razioni d suci ico es asandi gli occhilo re. tiífimo conto, che ha da darn- a Dio., rego. landoa quello le fue caufe, eportandonió io modo , che poa auer faccia di comparirt» anzoci quel Divino (Gsiudice, quale. fe colla Spada della rigoroía lua giuftizia celtigneri l ingiottizie della Ferra , daráa quelli, che ope- reranno con tetricudias , + zelo Criftiano , vu' eterno, $e infinito premio ne'Cieli, OXKOKIKIEDIDOXDO XIEOEDRD ADRORD TRATTATO XVI D' ALTRI STATI, ET VFFICI] PARTICOLARI. CAPITOLO PRIMO. Dell V fficio y e Stato de' Soldati. ] 'Impiego , de efercizio de'Soldari é vno de'pid onorevolj, e lucrafi.che nel cemporale hanoo le Republichez Ma, perche alcuni piglizodofi croppo libercá, commertono non poche iogiufizie , toccherd qui alcuni obblighi peculiari, acció auuertito ne jl Confefíore , pofía con pid icurezza gouer- naríi, quando ne confefferá qualcheduno + 1. P. M'acculo Padre, che vna volta miri. crovaijo guerra viva , dubitando , fe aucua ra. gione, O nó di farla il Re, fotco il di cui Seen. dardo militauo . C. Era egli Vafiallo , e Suddito del Re , per cui guerreggiaua + Perchée il Vaffallo puó guer- reggiare per il uo Re ,noo conftandogli eñeres la guerra ingiuílta , quancuoque fpeculaciua- mente debiti, le fía giufla, 9 00 3 poiche puo pracicameate deporre la cofciceaza giudicando, €hc< il Re non fi fará mofo feuza coníuitarífi con Teologi , € Dortori : Lid cum Viétoria, Y alijs Gregor. di Valenza Tom 3. 3.di/p.3. quelt, 16. panc, 2. $. Sexto certum ef?. P. Padre, ¡o ero firaniero, e non vaflallo del Re, per il quale guerregiano . C. Era egli falariaco, eaccordato dal Re, per jl quale guerreggiana 2 Perche anche il Soldato firanicro , eflendo accordato, epagato, pud guerreggiare , quantuoque Ípecularinamentes dubii della giuttizia della guerra 3 come tiene con Cajerano , Villajobos urlla Somma, par!.1. Trat. 1. diffic. 18. num. 2. P. Padre, ne meno cero falariato , ma ero Soidaco volontario . C. Giudicó egli con probabilita , che foíe la guerra giuíta + Perche il Soldaro wolontario bc» puo combatiere, le fa giudizio pratico pro» bab.ie, che Re opera con ginítiziaz e per far quefto giudizio probsbile glibafa. cheil Re abbia buon concecro di ginfto « pelato, eche non ha facile a muousre, fenza gran ragioue, guerra ; com dice Valenza ¡bid. $. Si autem , in medio: 82 anco balterebbe , fe «o humo dorto.€ vircuolo dicefle al Soldaco , che puó combarre. re feoza Ícrupolo ; come dice Villalob.s fapra num. 4. in fine. P. lo, Padre, non feci giudizio probabile della giudizia della guerra , ma b:asi ae 08 16. Rai co'! mio dubbio . C, Autcua animo di combarcere folle giuta, O ingiuita la guerra ¿ perche il So: daco, che cor queño mal'animo vá alla guerrad ía faco di peccato morcale .e di daunazione. P, Padre [ela gueira fo: taca iogiuta, ia niua modo vi farsiandaro, C. li Soidato (traniero che Ípontanea, e vo» lontariamence vá acombaccere , dubirando le e ,0 00 giufta la guerra, dice Pierro dí Nauar. ra tom. 1.d1b. 3.c4p. 3. num. 269. 5.T ertio mibi, che non pecca, née obbligaco a refticuire; al che tiene, cicando Suarez, per probabile Diana p.3.Trat.s.ref.96 Mi ftando ia queita opi. pione 1l Soldaco diue deporre il fuo dubbio coa qualche derrame pracico ¿poiché e cerco, che é peccaro operare con Ccoícienza praticamence dubbia + liconcrario .ciod , che pseca graues meare il Soldato , ch «Mando tra aero , € voloa- tario , € dubitaado delia yíu tizia della guerra, combatre . € pid vero, $ e com mez come dice Valenza fupra; elo cicac cos Moaliva Siu:ttro, Gabriele , 8 altri Villalobos eod.nu.4 ¡perchc, pon eiendo Vafíalio, ue Suddico , ne dalariaco, non ve cola, che lo ueccMcia guerreggire Adunque, lt s'iacroduce a queito dubojolo dell" ingiuftizia, O giuítizaa della guerra , peccicrd morralmente ; Paiché, come dice quelia £e- gola Legaie , non eft fine culpa, qui rei, que ad cum non pertinet , fe mice! , de regul. im: 60 regi. 19. , 2,p. 4
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