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404 falla, € per collocarui le Sacre, e cenere fua membra , d'vn abbreuiato Prelepe: Ecce kex tuus ( dife il Profeta Zachar, cap. 9, ) venis tibi iuflus , £7 Saluator y ipfe pauper ; Ville aleresi co» me ponero, £ mendico: Ego autem mendicus fum , € pauper » Pfal. 39.8 wltimamente mo- ri non sd d'altro lerro , che d'yo legno, co'l ca- po plegato sú d'sn guanciale di fpine, rico- perto dalla fola nuditá : E le Dio ,efendo tan. rorícco, fi fece si pontro: Egenus faílus el, cum effet dives , 2..ad Corimnt.. 8. che gran coía fara , che anima Religioía , inlafciare, fprez. zare, e fcordarífi tucre quelte bazzicacure delia terra , £ conformi co” Re del Cielo ? 77» Finalmente l'inc0imabile gioia della ca. Ñicd , che trasforma jo Angioli gli buomisi, folleua al Ciclo coll'ali della (ua pyrita Pavioe; come dife S. Ambrog. lib. 7. 19 Luc, CAP» 12, Caro,fi confentiens Dei legi, 0 exuens fe lige peccati , in naturam anime [cnfuum puritate Eran fierit, alis ad Calum fpiritualibus elenacar ; per- che ha il fuo allogio quefta virci in Cielo, dice il Santo lib. 1. de PVirg, in Calo patria efi cajistatis ADEDEDEIADE EDEODEDKORDRORODA Trattato XIV. Dello Stato Religiofó; bic aduena y ibiincola ef y La cañitd tramura etí huomivi d'animali io fpiritualiz di brueti, ja ragionenoli;z di terreni in celeÑi , d'abícatori della terra in citradini del Cielo: Con queña gloriofiílima vir 6 guadagno la Regina de Cieli, Peer Madre di Dio, Signora degli An. gioli, 8 Imperacrice della Gloria; E fe Vanima Religioía fi preggia d'amare Maria Sanciffima, dene in fommo amare la purira , che € il primo Oggetro , che a lei piaccia, 78. Lelorto allc(arca offeruanza di quel tre yoti, della [ua Regola, e di turco il rima. nente , á cui Pobbliga il fuo Ñato ¿e fein Que» flo ha mancato , lo prego a voler riflectere da doy: e caduco; Menor eflo, vnde excideris. Apoc, a.€ caduro dalla perfezione mel vizio; dal Cie. lo nell'abifio , dal Paradi(o nel Baratro , da vn Tronp Reale ad ya yilifimo vafialaggio; S'é facto Íchiauo, effendo figlio: Si faccia ota, figlio ,di Íchiano ; salzi dalla colpa alla Era. zia, acció colla grazia pofía confeguire la Glo» ría + Amco, j TRA PT APO o Y, DELLO STATO DE' MINISTRI DI AVES TETT A CAPITOLO PRIMO. Dello Stato de* Gindici, VE Propofizioni ha condannato Io- D nocenzo XI. circa de' Giudici ; e vna L. Aleflandro VII, Lo fpiego delle due priuwe pudo vederí nella prima parte della mia Prat. Trat, 10. num. 32. € num. 26. e del. la cerza puó vederá ¡io quefto Trar. 17. Per maggior chiarezza diuido gueño Capitolo ne* Paragraf Ícguentl, i S. l Del Modo d'inquirire ¡ delitti, n. . M'accnío Padre , che hó Vfticio pub. p blico di Giudice, te mai vaucí mag. caco in quajche cofa . C. Rimordeá Y.S. la coícienza di qualche coía particolare circa del fuo Víficio 4 P. Padre ,non maaco d'auer qualche fcru- polo, ch: m'aíflige., C. Dica dunque jo qualmaceria la riprende la cofcienza € P. D'vna cauía criminale, che feci, hó gran de fcrupalo , le wentrai ad ioquiríre con b4» flanti indizij. €. Lo fece V.S, sx oficio, 9 ad inftanza della parte ? Perché , quando e ad inftanza della par. te , per via d'acculazione, fi procede giuridi. camente , elaminando j teltimonij afegnaci dallaccuíarore: Bonacina Tom. 2. difp. 10% circa 8. Pracept. queft. 2, part. 6. num. 1» .P. Padre ¡procedei ex oficio nel nego- zio. C. Quando il Ginudice procede ex officio , Ñ dice, che procede per via d'inquitizione ; la guale e di tre forci, generale, fpeciale, e milta. Generale é , quando ja comune iererroga , e y € nella Repubblica qualche facinorofo , d lt - vi s'e commefo qualche deliteu: E quela for- pe d'inquifizione víano i Prelaci Eccleñafici neile vice , L'inquifizione (peciale e, quando dererminatamente ñ dimanda, fe la cal Perío- na hacommeiio il tal delicro; v.g. fe Piecro aumazz0 Giouaoni. La mita é, quando dimanda di períona determinara, edeliteo ge- nerale ; v,g, lc Pigtro ha commeño qualche delicco, O quando s'inquiriíce di delicco (pt- ciale, € perfona io generales v.g. Chi ha po , ao

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