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Capitolo X. Efortazione alle Perfone Religiofe . guándo occorrerá loro confeffare qualche Re- jigielo, abbino notizia de”lero obblighi pia eenziali. CAPITOLO Xx. Efortazione alle Perfone Religiofe . 73 Ran Mifericordia vsó Dio all'ani- ma, quando cauandola daglin- fiviti pericoli del Secolo, la chia- mó al Sacro Stato della Religione . Oh quanto ingannati viuono gli huomini del Mondo ! Vi- uono privi de' bei lumi della verica , caminano ciechi per la notre delPinganno , pient d'a0ñob affannidel caduco , carichi della pefanre loma dellvmanedipendenze, fedendo neile tenebre, 8: vmbra di fpauencola morte: Ma quanto al contrario folgoreggiano nel chiaro Emistero della Religlone i raggi della vericá ! co lucidi rilampi delle coguizioni acquifite s'apprezza0o Pinefimabili beni del Cielo , e difprezzanoi vi- lifimi vantaggi terreni : campeggiano con bel- lezza ingolare i raggi pio fplendidi nel Firma- mento della Religione, doue fi conolce, che il feguire la traccia precipitofa del vizio, € ca: mivare a briglia fciólra al profondo degli abi; eche ilcorrere peri (encieri felici delle virtú € bairer vo curo camino, per giuogere alla de lizioía Patria della Gloria: E' finalmente il Mondo vn Marturbolento, le di cui vode sel tace da' furiofi venei delle paffñioni. e gonface dalla fpuma della vavitá , frá borafcole tempe: fte portano inquicra la Naue dell anima , con enidente pericolo di vaufragare frá fncei: Ma la Religione e vna Marea placida , nella quale ferenij Cieli, 'vnde traoquille , criftalline Pac. que co'l vento in poppa corre il naniglio dello Spirito alla dolce fpiaggia, e deliderabile porto della Felicira Ecerna . 74. Or á proporzione dello Stato Religiofo, ch'e sieminente, fard in eo pin lagrimenole la caduca , lrremediabile fú la colpa degli An gioli ; crouó rimedio quella dell'huomo ; queíli caddero dal Cielo ¿ queño cadde ¡o terra; e fú la caduca di quelli pin miferanda , perche ca- detrero nel precipizio dá potto piú eminente: Al che allude quello del Lirico . Et Celfa grauiori cafu Decidunt turres : feriuntque fummos Fulmina montes . ( Horatio) Numeror. cap. 4. Tollerana Dio, chei Eilidei toccafíero 'Arca nuda ¿e non fofirina , che gl” Jíracliti ne la toccafiero, ne la miraffero : que glicerano jo flaco imperfereo;, e quefti del Po- polo eletro da Dio. $e fi tollerano da Dio le colpe de' figli del Secolo, non 6 diffimulano cosi facilmente quelle di coloro , che rinono nel fublime fiato della Religiones Cui plus di- gnitatis adferibitur ( dide S, Cipriano Traf. 3 405 de fimplic. Pralat. ) plus ab eo exigitur ferui titis. ? $7. Ofierui, ció, che hi promefío á Dio: procuri efler pontuale nell'vbbidienza : appren- da queña virtú da Chrifto Noftro Maeftro, che fú vbbidiente non folo al fuo Eterno Padres Fañus obediens v/q48 ad mortem: ad Filip cap. 2. 8calla fua Santiffima Madre, eS. Giufeppe: dr erat fubditus ¡Mis + Luce cap. 2., ma anche ad altri piú inferiori; come notó S, Bernardo nel- la cura di quel cieco dell Enangeljo : .Quid vis, ait Dominus ad cecum illum, vt faciam tibi? Duanta ell miferatio tua Domine? .Quanta dignatio tua ficcine Dominus querit,ve Serui faciat voluntas tem S.Bernardus Serm .1.de Conuers. D. Pauli; E quello , che € pit, vbbidi agli iniqui Gindici, Tiranni, Farifei, ecrudeli Miniftri, che inu- manamente gli colíero la vica: Or fe Dio vb. bidifce, Magifier difcipulis, Deus hominibus , S Bernardo Serm. 19. in cant; Quanto pid toc= cherá ad vbbidire al Religioflo al fuo Pre- laro , fenza che gioni la fcufa, che non e di fuo genio , O cke gli pare dolorofo , ció che gli ordina 1'wbbidieoza, óche peníi , che inciícreto il Prelaco, che impone fenza ragio- ne ¡ comandi; confunda ora quefti preceMi l'efempio di Giesi Chrifto, che «bbidiia cols siardue, € fi fóggereó a períone , che opera» vano feoza ragíone, fenza equiea, ne ginitiziat vbbidiíca Figlio , e facia ció gli fard ordinaco, che in queño modo fi camioa ficuro al Ciclos come sunerciil Dorrore MelliBuo fopra land, e vide del Pfal. 44. Proinde audi, T inclina au- reno tuam, vt per auditus obedientism ad gloriam pernemas viftonis « S. Bernardo Serm 41. in cant. 76. La poucrcá volontaria e na preziofil- fima Margarita; gella di cui compra e ben'ias- pisgato tutto il capicale della rerca ; 3Ícura la nz Íperanza if poutro di (pirico in Dio ,€e pofficde in fue Divina Maettá i refori piú pre- 2106 : Tu fpes mea dice il Religiolo á Dio , por tio me.xin terra vivenciam 5 % ageiungeS. Am- brog, serm. 9. in pfal. 118. cui portio Deus ef, totrus poffefor et natura - Sono tanto ficuri frutei di quetta divina azzeada de veri poucri, che ue la ficcitá Vikerilifce, me i diluvi l'indunh- dano .nele brioe l'abbruggiano , ne difíipa il caldo, rifchi comuni, 2'quali fanoo elpolti ¡beni della terra , cvineno ficure de queÑi pericoli le pofefioni della Pouerrá; Portio tua ( ciffe S. Ambrog iupr,) non aridicate ficcatur, nonimbre diluituy , non frigore vritur , non Lerma peñate quaffatur ; ea efi portio , quam terrena par- res aguare non poffunt + Gran confolazione; $ animofo cóforto,per feguire la Rea Rrada del! Evangelica Pouerrá € Pefempio Sacro di Chrk fo Re del Ciclo, ci'efieado Signore , € Padro» ne sijoluco di curti i beni della Gloria, € cofori dála serra, Veleíe la pouertá pin poutía, coniencandoS, per nafecre, del'aogaÑtie d'vna Ecce 2 talla,
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