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399 CAPITOLO Y, - Del Y oto della Powertá Religiofa . 41: p +» M'accuío Padre, d'auer dato al- cunidanari cuidam mulieri, cum qua illicice commiícui, C. Riferno per il feguence Capicole il pec. caro d'incontinenza , e parlo al prelence della colpa , che nel caío puo .auerui contro la po- vertá, Mi dica V.P. aueua liceoza dal fuo Prelato di fpeodere ia vfi profani queño danaro ? no'] dimando ,per vedere , le ¡l Prelato pola leci.- tamente dar licenza al Suddico di coníumare Je cole in víi profani; ne [e il Suddico Ga efente dal peccato collo fpenderle con ta) licenza.; poiche fuppongo , che l'wno, e l'alero pecchi inqueño: lo dimando folo per vedere, feín quefto v'ebbe peccato contro la ginftizia,e con. tro il voto di ponerta . P. Padre, non aueuo. licenza dal mio Pre- lato di fpendere ¡in vf profani quefto 'dana- rO + C. QuantunqueSanchez , con alcri, che cio ta lib. 7. della Somma , cap. 19, num, 30. tenga, che il Suddito , che ipende qualche cofa ja ví profani , O brurtali con licenza del (uo Prelaro, pecca contro la pouerrá, ela giafizia; e quel. lo , che lo ricene fa obbligato reftiruire ; $ ps. ró probabile il contrario, che tengono Vuer. to , Silueltro, $ altri, che riferifceil R. P. Lean. dro di Murcia nello Jpicgo del 6. cap. della Regola Seraf. quel. Ya. num. 1» i qualidicono , Che il Religiofo, che con licenza del (uo Prelato (pea. de qualche coía in vfi profani , non e proprie- tario , nd opera contro la giuftizia, ne quello, che la ricene, € obbligato d reftienire . 42. Giacche V.P, von aueua licenza dal fuo Prelato di Ípendere ia vG profaai queño danaro, aucua almeno licenza generale, di con. fumarlo indifferentemente 2 Che >» Le aucuas quefta licenza, € probabile, che non Op+ra- na contro la pouertá, ne la giufizia, confu- mandolo ia ví profani, come diíf di lopra, fap.2.num, 12, P. Padre , non aueuo licenza generale nella forma, che V.S. mi dice, ma licenza fpeciale, dli Ípeaderlo in cole dererminare lecice , C. Non auendo V.P. licenza £cnerale del Íno Prelato di fpendere queíto danaro , ne fpe- ciale di confumario profanamente , PECcÁ con. ero la giuftizia , e contro ¡l voto di Pouercd, ia darlo a queila Donna per la conueríazione ¡lle cita ¿ 8 affolutamente parlando » Quella Don- ba obbligata a refticuirlo: Hó detro , Che, afJolutamente parlando, e obbligata la Donna a re. ftutaire quello , che per il peccato bd riceuuto dal Religiofo; perche per molci titoli puó efimerñ Trattato XIV. Dello Stato Religiofo; da quefta obbligazione: Primá; le auendo¡¡ Suddito licenza di confumar il danaro in vá le. citi, mucaudo l'intenzione dona alla Donny per efler pouera, ó per alero titalo quello , che le aucua offerco per il peccato, Se, condo., perche doppo d'auer ricenuto la naquefto danaro, fi prelume prudentemente che i Suptriori maggiori permetcano , chelo ritenga , per aon darle occafñone di querelarf, con che venga a perdere ¡l luRro del buon nome la Religione , Terzo; perche , comein rigore li £á la reftituzione , ricornando vn'alcra volt al medemo Religiofo il danaro , fi Crede gin. ftamente , che derri Superiori aueranno g che no" refticuifca , accioché con queño non riroroi a pericolo di nuona offeía di Dio; Sic Moya Tom. 3.Seleé?, ad Tra. 6, Mifcela difp.4, quell. 4, unm. 9. 40, P. Maccuío Padre, che non fono far parco neil'ylo delle cole , ma abboadante, C. Era l'eccelo fopra lo Rile, e coftume lo. denole della fua Religione ? P. Padresi, C, Lo faceua con licenza del fuo Prelaro) P,. Padre si. C. Co'l voco di pouereá s'obbliga il Relis gioío a non auer dominio fopra cola tempo» rale alcuna; $ ¿ 000 riceuere, dare, víar, psrmutare alienare , O mutuare cola alcuas, fenza liceaza elprela, d tacita del (uo Prelato; Ma , quantuaque il Religiofo non pola aut dominio nelle cofe ; gli e peró lecico , e necella. rio l'vfo 5 e queft'vío non confifte in cofa indi uiGbile, ma ha i fuoi gradi di lacitudiar , les condo la firettezza delle Religioni, 1 Caut. glieri di S. Giouaoni, 8 ¡ Canonici Regolari fono propriamente Religiof., eció non olan te, € loro permedo l'vío delle cof cemporali piu ampio, che ad aleri Religiofi + e frá P'alere Religioni we ja vna piú lacitadins nel'efo dell cofe, che in alcre ; poiché non e da dubicarí, che ad va pouero. Capuccino non élecito r/4: re delle cofe temporali Coll'abbondanza, che? lecica ad alcri Religioi calzari: Tucci ¡Rel giof1 peró fono obbligati ad agoiufark ocll'ro delle cofe alla ftile lodenole del lor'Ordioe ¿eL tal vno coofuma le cofe ja yf fuperfni, quan tunque (ía con licenza del (ao Prejato , lo fará, in opinione probabile, validamente; ma non lecicamente : Moya vb; fupr. nur. E Le 44. P.Padre, ayaccuío , che hó ricenuto vna cola, 8 víacone, feoza dimandar licenza al mio Prelato . ; C. ÁAucua V.p, prefunzione, 6 probabil- mente ftimaua , che il fuo Prelato fi conte talle , che ricencde, E víafe quella cola 4 Pete che ; per Ículare da colpa graue il Suddito oell vío delle cole, non € necelaria la licenzts ceo del Prelaco , ma baña la cacica , Ó pit" nata. p.

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