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Capitolo IV.Del Voto 4 Vbbidienxs . interno d'applicare la Mefña Ri connelso col" efterno della celebrazione, quindi € , che puó il Prelato comandare al Suddico , che applichi fecondola lua jurenzione la Melsa, 8 il Suddico fará obbligaro vbbidires E quantunque Gauan- ¿8 aleri, che riferifce Diana par: 2. Fra, 14. de Celebrat. Mife refol.7 3. fentano, chic ja galo, che il Suddico applichi la Mefsa contro Ja volontá del fuo Prelato , non yale l'applica- zione del Suddito ; ¡o peró giudico per pid re. ro il contrario: il che ciene con Filiucio , Fa- guodez, 8e altri Diana joidem ; quanrunque percherá il Suddito , noo vbbedendo al fuo Prelaco , che givfamente gli comanda offeriíca fecoudo la lua Jotenzione ¡l Sacrificio : ma nel!” effcero valerá il Sacrificio per l'intenzione , che auerd apura il Celebranre, Da qui e, che, fe il Prelaco comandadge al Suddito di fare Orazioge Mentale nell'ore,e rempi, che ordina, e preícrive la lua Regola, farebbe il Suddito obbligato ad vbbidire ; per- ché ¿ quantunque 'Orazione mentale fia atco meramente interno ; il Suddico pero fi obbligó yolontariamente ad elgo , quando nella lua profeMone promife d'oíseruare la Regola, nel- Je quale (í comanda ''Orazione decra : Murcia fupr.cap. 3. num, 12. 39. P. M'accuío Padre, che apendo coman- dato il mio Prelaro con precetro formale d'vbi- dienza ,che niun Índdico enrrafle nella Cella dell'altro doppo dell'Aue Maria ; io ho trafgre» dico quefto precerro . C. E'obbligo di Regola di pon cutrare d guell'ore nelle Celle 3 " P, No Padre . C. E'mezzo, che profimamente conduce ad ofíeruare qualche coía, alla quale la Regola pbbliga ¿ , P. Si Padre ¿perché la Regola ci obbliga ad offeruar Gleozio doppo il tocco de)l'Aue Maria; £ perché queño meglio s'offíerui, comando il Prelato , che non s'entrafis nelle Celle a quelt' Ora » C. Eftado quelo cosj, obbligaya ¡l pre- cerco del Prelato,fecondo che y'é derco nel num, 36. €: obbligando il preceteo , con qualocca- fione laíció d'ofieruarlo V.B¿ P. Padre ero ja dubbio, fe queíto obblighe- rebbe á colpa grane, ó nd, per parermila ma- ceria leggiera . E C. Cola chiara e.che in cola leggiera nó puo eñerni precetto, che obblighi a peccaco mor- tale; ma , quancunque la cola fa per fe (tela leggiera, e per qualche fine, O circoltaoza fa graue, puó comandarí con obbligo di pec- caro mortale + e quaorunque lofleruar filenzio, Ó non entrare nelle Celle paja cola per fe Relsa leggiera ; peró per qualche fine , 9 circoftanza grave, puó il Prelato comandarlo foteo pina graue, come diffi nelle Confer. nella 1. partudell 389 Antiloq. quef. 2. nuts. 1 $. Pag. 5. Mi dica , non depofe V.P. ilfuo dubbio ,e formo qualche giudizio probabile , che il Pre= lato non poteíse obbligarlo ¡a gueto á colpa grave ?¿perche ; fe ayelse auzco opivione pro. babile, che gli dicelse, che von peccana, la non vbbidire ja gueño al fuo Prelico, 104 Aus r:bbg precato jo aca rbbidirlo,, la opinion: di Giouavni Sanchez nélle fue feles. difp. 33. 00% 33.0 frquens. e di altri - P. Padre, io noo operai coll'afseaso pro- babile , ma co'l mio dubbio . €. Adungue peccó gravemente per duera- giooj: la prima, per operare con cofejenzg pracicameoce dubbia ; ela leconda, perche, quando il (uddico g in dubbio, (: € giufto , 0 ingiulto, 9 obbligatorio queJlo , che ji (uo Pre- Jato gl: comaoda ,e obbligaco vbbidire; per- £hg in dubijs melsor elt conditio polí tentis + 11 Pre» Jaro € ia polse(so della fua Poreitá di coman- dire: Adunque in cafo di dubbio il loddicoé obbligato ad vbbidice ¿ E pud, da chi vorrá, vederf pin difufemente queña mareria ja To- malo Sanchez, Tom. 2. della Sommga Lib. 6.cap, 3, per totgm ; Maz quantunque V.P. peccalst gravemente jonon vbbidire al fuo Prelaro ; € peró probabjle , che non abbi commelso due peccati dittioriio fpecie , contro Je vireh della Religione, edell'yobidienza , come con Ledefa ma tiene Diana part, 1 trat. 7. de circunfl, agrán mantib. refol, 16. 40. P. M'acculo Padre, che non ho vbbi= dito al mio Prelaco in vo alcra cofa, perché dubito , le £j lepitimemente sele C. Quéllo , che il Prejato cómando, erg coía giuÑa , che poreng leciranjente comada dare? P, Padre gl. C. Queño prelato € io pacifico polselso del fuo Víficio ¿ P. Padre si, - €. Quaado il fuddiro dubira, fe il Prelato legittimo Superiore , le € legitcimameace elerco, ó confermato , ó 109; Se quello , che comanda, é ginto,edeglid in polseíso pacifico del fuo Yfíficio, e obbligaro il Suddito ad vbbidirlo; perché in dubjjs melior ef? conditjo polffidentis. Co- si 'infegna il P. Murcia nella fpiegazione del 10. della Regola , cap. 4. num. 13. ma ;1c:i! Prelato non folse in poísciso del fua V:io , dabirade doí della fua elezione, non farebb: obbligaco il Suddico in queíto cafo ad vbbidirlo , perché allora pofsederebbe la (ua libzrcá, e non la giy- riídizione del Pre'ato » CA-
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