BCCPAM0001162-4-1600000000000

362 vifíuto male, manca queño eeftimonio , che Ga Ímplicica, 8e interpreratiua dimaoda della, conteffione : Adunque ¿quello , che € viduto male non Ñ porra dare l'afMoluzione forro con. dizione, quando efpreffamente non la diman- da in quel paño . Riípondo , che quello , che e vifíuto come peccatore , quantunque non abbiail ceftimonio della vita aggiuñara , che fia interpretariua dimanda della confeífone; há piro il tefimonio di vero Carrolico , che crede effervi Dio , Giudizio , laferno , e Glo= ria e Sed ic ef che il peccatore, quantunque meni vira poco ordinaca , non. per quetto la» fcia d'efler Cacrolico , ne di credere quefte cofe, e crececdole, ha da prelumer, chenon rogiia andare all'loferno, ma (aluarii: Adunque il peccacore nelia profeflione di. vero Cartolico porta vna volonta jocerprecatiua di dimandare nel cranfico della morce Ja confefñone: Aduna. que gli ( potrá darc l'afloluzione fotto condia zione , quantunque come fragile fia caduco in peccati. 59. Dal che inferifco, che non folo fi porra, ma che (i doverá afoluere lotto condizione il moribondo , che fú peccatore, e fiacco ia rica, quantonque in morte priuo de” fenfi non mo. ftri fegoo di pentimento , fecondo quello , che refta detro nel mum. 6. al fine zperché quelo, che Má in eftrema occefíica fpiricuale, puó efer foccorío ccll'afioluzione condizionata , come finilco di dire : al proflimo, che lid in nece. td eftrema , fi dene foccorrere , quando 6 puó: Adunque deue aftoluere forro Condizione il peccatore, che ia articolo di morte non puó dar fegoi di pentimento . 60. Ele dicefli per fecondo , che e condan. naco da Papa Inoccenzo XL. il feguire Qpinio- midi conue probabilitá : Sed fic eft , che opi» nione , che dice , che fi puó aísoluere il mori. bondo , che non puó dar alcun legno di con- trizione( ha vifíuto come Criftiano , ó pecca» tore) e di cenue probabilitá: Aduoque fará condannata , ne fi potrá feguire: Rifpondo dato , che fa tenue la probabilitá di quette opi- nioni, non peró fono condannare, e fi porran- no feguire ; perche la condannazione non par- la de" cafi di eltrema necefficá, quae quefto, come Cico nella 1. part. della mia Pratica Trar, 10, nutn. 28. pag.216. fpieganco la terza propejí. cordanmall. 61. Ele diccffi per rerzo, che ha da feguirá il piá Gcuro vella maceria, e forma de'Sacra. mentize che il coorrario € cafo condannaro da lonocenzo Xi. neila 1, propobz. e che € pia ficura Popiniooe , che dice , che io quetto cafo non fi puó añoluere fotco condizione. Rif pondo ,che queíta condannazione né meno s'eftcade a cali dclirema necefiirá , come dico Ipicgandola nel lnogo cicaro, mum, 9. Peg.317, Come ¡a cato di neccílica ( puo bartezzare Trattato XI11. Dell Vficio de* Parrochi* con :ifciuio il bamb:oo , che Ad morendo ; non auendof acqua nacurale, non oftance il Decre. to di Papa Innocenzo XI, 62. P. M'acculo Padre, che fui chiamato in frecta a confeísar vi'huomo , al quale era flaca data vna ferica pericoloía . e quantunque io volefli confeísarlo fubito , per vederlo in pe. ficolo manifefto di morte, il Chirurgo mi difse, che era necefsario prima curarlo , altrimenti fe ne farebbe ja vn ubico morto . C. Laflicuró il Chirurgo , che medicandos lo prima , gli farebbe poi rimafa vita , per pos teríi confeísare ? P. Padresi. C. In queño cafo , che iafta il curar Piafer mo, $ intta alcresi il confefsarlo , per elser ln molto pericolo, mi piace molto quello, che dice Diana part.3. Trat. 5. refol. 56, che puó dimidiarí la confefllone , 8 vdito fecreramen. te vn peccato, dargli Paffoluzione, e permet tere doppo la cura ; e le doppo d'efla vine Pin. fermo , integrarela confeffione . Et ageiunge Giouanni Sanchez apud eundem Dianam ibi, che le i Medici, 0 Chirurghi: non volefero defifiere da curare V'iafermo , per vederlo in gras peri. colo , « il Confefore teme , che gli poñía refar morto nelle mani; bañterá per afolacrio , che Pinfermo in geoerale dica, che ha peccaro; poiché non € obbligato á manifeftare auzoti aglialeri io fpecie i fuoi peccári, quantunque hijoo leggieri: la qual dortrina quantu alsas fotle di tenue probabilitd, (i potrd ficura- mente praticare per l'ergeaza , 8: apprecto del preisnce calo. 63. P.Padre, lempre che hó da confelir qualche moribondo., mi trouo anguftiaro de grand: perplefica , e (crupoli.. C. la che fonda V.S. queñti fcrupoli? P. Padre, in a2uer lecco in Suarez, che ja articolo di morte Ñ deue auer arco di contri, zone perferta; e per efler queña piú difficile che Parerizione , dubico graodifimamente, le Piatermo auerá cootrizione perferca , O artrb- z1m000. C. Non ha di che afñigerí Y.S, per gueño mociuo ; perché , quantunque Suarez affermi queito in 3. part. Tomo 4.d:/p, 15. Se E, 4 nuñ 18.elo heguono auche alcri; € peró probabi- le 11 contrario , che noa fi ricerchi la contrizio" ne per la coofeíione, che fi fa io articolo di morce; Cosi l'infegaano Coninch, Beccanó, Laymao, 8 altri, che cita, e fiegue il Cardi na1 Lugo de pen. difp. 7. Seét. 13. num. 2611 262. Ec € la ragione;perche i precerri, che Dio ba daro agli huomioi noa fono duri , ne ioto- lerabili, ma va fuane, € dolce giogo: Jun mens fuane ef . Marth. 11. Sed fc elt Chtt Cola cura, e alpra obbiigare nelPora della morte per la covfcilioar ad en'atro di contí- zione,chb'éranto diriicile; Adunque noo ab- biamo

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz