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Cap. IV - Del? Obbligo > che bano ¿ Parrochi $ amminifirare ¡Sacr. 359 manda nominatim il Parrocho; che in queño cafo farebbe obbligato andarui in perfona ; Ica Gionanni Sanchez in Seleé?. difp. 47. 9umo 5. in fine . Leandro del Sacramento pare, 8. Tra(3.7. difp. 3- queft. 34» P. Padre, non folo mancauo quando mi chiamanano di notre, ma anche di giorno, fidando il mio Víficio ad rn Vicario , che m' afificua. C. Mancaua V.S. al Confeffionario, quan. do era tempo , che i Parrocchiani fodisfaceÑe.. ro al precerto della Chiefa? P. Padre ln quefti tempi v'andauo, C. E ne' giorni de' Giubilei, ó Fefte non.» accudiva d coofeffar” i fuoi fadditi ? P. Padre , in molti di queñi giorni lo traf- curano . C. Cofa certa e, e come tale 1 iolegnas Leandro ibid. quefta 32. Con Giovanni Sanchez, Barboía , e la comune; che il Parrocho noa fodisfa al fuo obbligo precifamente col rifie= dere materialmente nella Parrocchia , ma che dipiú e obbligato ammioiftrare i Sacramenti per le fieñio , come dice il Concilio di Trento ftfs.7. cap. 3. con queñe parole: Juferiora be- neficia Eccleftaftica, prefertim curam animarum habentia perfonis dignis , €r babilibus , E que in loco refidere ( ateende ) ac per fe ipfos curam ani- marum exercere valeant . conferantur : da doue confia, che non fodisía al fuo- obbligo il Par- rocho , che fida il (uo pelo, e carica d'am- miviftrare i Sacramenti ad altro Sacerdote, Capellano , d foftituto: Ica Sá Verb. Refidentia, Diana part. 3.trat. 4. refol. 156. 49. Ma ia quali occafioni ia obbligato il Parrocho ammivifirare per íe fteño i Sacra- menti , non Vaffermano cucci d'en modo i Dottori; Nauacro , Soto ; Suarez , Filiucio , Vafquez , 8 alcri, che cica , e fiegue Bonacioa som. 1. difp. 5. de Sacram. queft. 7. puntl. 4. f-2. num. 23. Sono di feocimento , che il Parrocho e obbligaro vdire le confefioni de' fuoi Sud- diti tutce le volce, ch'e(B ragioneuolmente lo dimandano , eccettuaco , le allora occorrede al Parrocho qualche negozio graue , che lPimpe- dica: Et anco aggiunge Giouanni Sanchez vbi fupr. num. 4. che non folo il Parrocho e obbligato d quefto , ma che né meno.guada. gua i frucri del beneficio Parrocchiale , € € ob- bligato refticuirli; e cira per la fua opinione Grafis , Cordoya, Hofienfe , Altenís, Silue- ftro , Couarrubias , Aragon , € Ludouico di $. Gio. quantunque Garzia, € Vgolino , apud Dianam refol. 156. citata , fiegunano il contra- rio ,in quanto alla refticuzione de' frutti . La feconda fentenza dice , che il Parrocho 2 folo obbligato ad amminiftrare iSacramenti, quando ¡l peniteore e obbligaro ricenerli 5 come quando comanda la confeffione la Chieía , Ó -do pericolo di morte, Y quando la confeflione fi giudica necefaria, per euicare qualche peez caco mortaje : Ita Medias , Ricardo , Silues ítro, Armilla, e Regínaldo apud Diana.» part, 2. Trat. 16, refol. 3.;¡La terza fentenza dis ce,che' il Perrocho € obbligaco confeísare1 fuoi Parrocchiani nella Pafqua, e pericolo di morte, 8r ia aleri cempi, che iFpeniceace vuol coofefsaríi per diuozione , e obbligato lotto peccato mortale confeísarlo, fe non ha il pt. nitente alero Confeísore , dal quale polsa con. felsaríi : Irá Pofseuino de Oficio Curati cap: $. queft. 7. Tutte quelte cre opinionigiudica per ra Diana part. 2. Trato 16. refol, 2, 18 ne. 50, Il mio fentimento e , che 1 Parrocho non folo e obbligaco confeísare ¡ifuoi Suddici, quaado hanao precerto di confeísaríi ; ma an- che , quando dimandano la conféffione , come mezzo per vincere qualche graue centazione,ó difficolcá ; O quando per far qualehe longo viaggio vogliono prepararaif: colla confeflo- ne ;0in tempo di Giubileo, d giorni molco feftini + Leandro del Sacramento part. 1.T rat, 5. difp. UE. quel, tao. perche il Paírrocho e obbligato ad artendere al (occorío delle aeccÑ< ta [piricuali de' fuoi Suddici, de a non privarli dell vtile delle lor” anime : Sed fic ef, che ne” tempi , che la: Chieía, e Dio obbligano , d quando fi vedono incalzati da qualche fariofa rencazione, O hanno da far longo viaggio, hanoo neceffica di confelsaríi y ene cempi de Giubilei , 0 giorni molto feñiui gioua lá con. felsione, per auantaggiare il 2uadagnofpiris cuale alle lor'anime: Adunque ia quefi cempi, 8: occafñioni fará il Parrocho obbligato ad am- miniftrare il Sacramento a fuoi Parrocchiani; quantuaque non a cueti Lard obbligaro ammi- nifirarlo per le medemo: Vide Leandrum loco puper citato quafl. 12 Ts Né meno peccherá mortalmence ¡l Parros cho ,che due , 0 cre volce negherá la confelsio- ne al penicenee che la dimanda per diuozione folamente, anche flaudo nella prima fencenza cicara di fopra um. 49. Sic Nugaus apud Bo naciaam véi fupra : Vide eciamSandiam in Se» deb. vbi fupr. uum. 10. 8 non cedeat corcam cius difp. 4. diligenter perlegere , Liceat modo wmibi calamum tantisperfifere , vos (ó venerandi Paltores ) ex precordijs exora= rare, ne fopori dediti, vefiram. curam forté now agatis. Attendite . Úr videte. ficfi dolor fimilis, ficus dolor paupercularum ouium:, que vtinam bos minem non babere non clament) Habeant bominem, babeantinfuper , GS” Paltarem , Ur fe P aftorem ba. bere fentiant ; ne quando dicant pra cordis triftivid fame perimus , quia dam animar implere cupimas, faéti fumus velut arietes non inuenientes pafcua, Proh dolor! Ne quesó , d Paroche , fis intue Oficio minus prouidis 3 nom agré feras ouestuas pafecre; Fidene vox fengainis earum clamet ad Deum
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