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Cap. 111 Del'Obbligo che banno i Par. di dir Meffa per il Pop. 355 gere poteft . Hac omnia Henao: Quak lo fieño dice Antonino Diana parte 2. Trat. 14. re- fol. 26. con quefte parole ; Sed licer , ve diximos tencatur celebrare in his diebus ( Domeniche , e Felte ) non tamen infe riur , quod teneatur pro po- pulo dichas Mi/Jas applicares O ideó porel Mipen- dium ab alijs pro fupradiétis Miflis five feruputo ac- cipere , miz acfiz corfuerudo in coutrariwm (€ lu» bito aggiunge nel leguente paragrafo : ) Et, etiamfi adfic , putas Poffeuinus de Officio Cerati, cap. 2. mum. 4 7 Faxinellus de oblig. Sacer. Sel?, 3. concluf. 2. $. 1, num. 4. ali , banc confuetu- ginew non obligare fub morrali , quando de boc one- re non confiar ex tabulis Ecclefia , vel ex precepto Epifcopi, cum in pramdicium alicuins non fit in- ducenda obligatio , (¡ne claris prob.tionibus : E nel. la part.4. Trat. 4. refolur. 232. dice lo ftetio cosi: Supponendum eft Parochum ex vi Beneficy Parochialis non teneri ad offerendum M:/fJam pro populo , quia obligatio Parochi ad id nullo ire feri= pto, nec confuetudine introduéta, probari poteft, necex inftitutione benifivj Parorb.alis deducstur, quia ex boc tantum deducitur obbligatio Paro- chi ad celebrandum MifJaw , vt populus eam an- dial . Cofía molto longa farebbe riferir qui tutto quello, che i Dotrori hanno fcricco fopra que- flo ponto ; bafta il gia derto , che ho vóluco Ícrivere ad licreram , quale I'hó ctrouato ne” fnoi Autori, acció cialcheduno da quefta noti- zia formi il giudicio , che fiimerá piu ragio- nenole ; quello, che io fento in quetta materia, lo proporró nelle conclufioni feguenti. 36. Dico primieramente ; petrlegge Diuina fovo obbligati i Parrocbia celebrare il Sacrifi cio della Mega per i fuoi Parrocchiani: Sic Leander vbi fupra citarus num. 3 1. Si prona col le parole del Concilio Tridentino Se/). 23. cap. 1. de reform. done dices Cum pracepto Dinino mandatum [ic omnibus , quibus cura animarumL» commilfa eft , oues fuas agnofcere , pro his Sacrift- cium offerre , <7c, nelle quali parole fondo queft” argomento ; Dinería coía e dir Mea al Popo- lo , dal dirla per il Popolo: di modo che nelia genuina accezzione , e nella comune opinione fono intefe quelte parole ; che dirla ad Populum, € celebrarla lolo, acció il Popolo la fenta ; € dirla pro Populo, e celebrarla , applicandola per il Popolo : Sed (iceft, che il Concilio dice, che per legge Divina hanno da celebrarei Par- rochi , non ad Populuwm , ma pro Populo: Pro bis Sacrificium ofjerre 3 Aduoque per leggs Diviua fono j Parrochi obbligari á celebrar Mefía per i fuoi Parrocchiaoi, $ applicarla peeh. 37. Dirai con Henao vbi fupra num. 18. e 19. che quell'offerre pro bis, s'intende fecondo l'inecozione generale , e comune applicazionc, colia quale la Mella S'offerifce per cueci i fedeli, peroche il Concilio non parla dell'applicazione del frutco fpeciale del Sacrificio : Sed contrat quefto non era neceffario comandarf a' Par rochi ,e fariz oziofo il farfír di edo menzioae dal Concilio ; poiche torci i Sacerdoti offerife cono il Sacrificio, e Papplicano generalmente fecondo la parte del frueco comune, per cueci ifedeli: Adunque reftauzno inclui in quela geueralitá i proprij Parrocchidai+ Adunque laria oziofo dire a* Parrochi, che l'applicafito; ro per quellj, fecondo queño frutto comune e generale . Non fi puo dire , che oziolamente poíe quefto capitolo il Concilio: Adunque auerá da conceder, che fú fua mente, chei Parrochi applicafíero per le lor pecore il frutto fprciale del sacrificio « 38. Dico per fecondo y il coftume contrario non 'puo derogare queft” obbligo ; lo prouo; perchc il coftume non puó preualere , nd dero. gare alla leggs Divina, come é cerco ,e lola. [cio dezco nel capitolo antecedente fub num. 14. sed ic clt ,che queñ'obbligo prouicar a” Para rocbi dalla legge Dinina : Adunque niunco- ftume puó preualere consro d'effa: peró, quan. tunque il coftume non polla preualere coarro la lofanza di quefto precerto Dinino , potrá preudlere contro la fua modificazione: la fo- ítanza di quelto prececco Diuino €, che li di. cano Mcfi: peril Popolo; la lua modificazio- ne, che fe ve dicano tance, O ja tali giorni: e contra quefto puó preualere il coltumo: la ra- gione €, perché queíta modificazione non € de iure Diwino , poiché non li crova Telto, che alegní, e dica quante Melfe ha da offerire per il Popolo il Parrccho : Adunque porrá preuá- lere il coftume contro quefta modificazione; ma , affinché ció poñia, tia da eiere il coltume legitcimo; ed acció (a tale, hanno da con. corrérui quacrro condizioai, che ponno ve. detíi nelle mie Conferenze , part, 1. Trat.3.Conf. 7.5. 3.NUM. 17. 39. Dico per cerzo: 11 Parrocho fodisferá al uo obbligo , applicando per i fuoi Parroc- chiani la Mela ne' giorai folenai + Sic Barbofa, 8r Leander locis citatis fupr. num. 3 1, E per gior- nj folenni intendo le Feite Clalliche di Chrifo Sigoor Noftro ,le Fefte Cla/Eiche di Maria S.S. j giorni degli Apottoli, il giorno di tucri ¡San- ti : 1l che inferico dalla doctrina d'alcuni Aucori, che taciuco il nom: cita Fagundez in pracept. Ecclef. lib. 3. in 4. precept. cap. 15. num. 6. prope medium: i quali parlaado de' giorai, ne”quali qualfiuoglia Sacerdote deue celebrare , decerminano queñti come folenni ; e la ragione e , perché , come per Legge Divina noa é dererainato in quai giorni determinara. mente abbino darcelebrara per il Popolo i Pate rochi, né la Chiefa abbia generalmente detéra minaco giorai fifli per quero ; ha da afegnará va mezzo ,co'! quale fi compiíca , e hi fala il precerco Diniao , e non a molto onerofo : Sed Yy 3 hc

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