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Cap.111. DelZ obbl. cbe bannos Par.di di Méfa al Pop.e per il Pop. *3 $3 bi períe fteñlo, O per altro ne giorni feria!i; máíime fe vi fono Parrocchiani, che abbino dinozione d'vdir Mefa ; cosi lo fentono Val. z, Gafparo , e Tomaío Hurtado , che cica Leandro, e non fiegue, vbi fupra, quefl. 34. Soto, 8 altri Canonifii, che allega P ifteño Leandro part. 2. Traé?. 8. difp. 5. quef.3. Alai rengono , che il Parrocho non € obbligaco dir Meña a' fuoi Parrocchiani tuecti i giorni feriali, fecluío lo feandalo : Irá Leandro loco citatos Villalobos fupra . Bartoía pero vbi fupra,num. 6. lo rimette all'río , e coftume. 28. lo giudico, che non fia obbligato il Parrocho d dir Meísa tucci i giorni feriali a' fuoj Parrechiáni,; ma folo in alcuni: Sic Suarez, Soto, € Azorio,ápud Faguudez in pracept. Ecclefaf lb. 3 cap. 15.mum. 8. la ra- gione e, perche il Parrocho dene paícere le (ue pecore , fomminifirando loro ii cibo celelte: non dicendo Mea in alcun giorco feriale le priva del cibo celefie ; e laícia il Popolo in fomma afflizione : Adunque , giacche non ha obbligo di celebrare tucci igiorni feriali, Paue. rá di celebrare in alcuni: $e d mio fentimento, hanno da concedere queño neceffariamentes Leandro ,€ gli aleri, che citai per la feconda opinione ; poiche dicono , che feciufo lo fean- dalo non e obbiigato il Parrocho á elcbrare j giorni feriali; e non e poflibile , che non vi fia Ícandalo , moralmente parlando, fe il Par- rocho in niun giorno feriale celebrafñie á fuoi Parrocchiani, non conftando , che abbia cau- fa di tralafciarlo . 29. P. M'accuío Padre, che non hó det- to la Mela per i mici Parrocchiavi , ma per álcre períone , che mi danano lo fipendio, O per le quali aucuo gufto di applicarla , C. Almeno i giorni Feftiui non celebraua Y.S, per i fhoi Parrocchiani f P, Padre , qualche volea, ma molto di Taro. C. La rendica , che V.S. ha, € pingut,ó fenue? P, E'mediocre , C. V'e vío vella fua Parrocchia di dir le Meíse per i Parrocchiani ? P. Alcuni Parrochi l' hanno fatto, aleri nO. C. In quefto ponto v'e tanta varicta di fen- tenze , quanti Autori 'haono roccato ; Alcavi dicono ,che per legge Divina banno i Parro- chi obbligo di dir M:fsa per il Popolo : aleri, digiuftiziaz aleri, di caricd : alcri, che deve artenderí l'vío : alcri, alla foftanza , e quanti- tá della rendica : porró qui le proprie parole canare originalmente da' proprij Aucori , per- che ciafcheduno formi quel giudizio , che gli parrá ragioneuole ¡e doppo diro il mio parere, e fentimento . 30» JP, Domenico Soto de ¡ufit. dr iure, liba 9. queft..2. art. 3. $. Nibilomtinus, fol. ( tib4) 733. gíudica , che il Parrocho abbia quef' obbligo per cauía de” frurti , che riceue : eche Cobbligato celebrare tutti igiorai per il Po. polo ,elsendo bafteuolii frutti per alimentars lo 30 meno volte, fecondo che fono i frurtie acendile fue parole: Parochi inte decimaruns quotidie celebrare tenentur pro fua Parochia , fi modo feultas fatis fine ad ipfuns alendam y (in ti- BUS , pro corum quantitate , vel ter , vel quater in bebdomada ,ad vudicium Antifiiós., quod tutius ef, ul ad arbitrium prudentis + Hearico Hearia quez della Compagnia di Giesú, lib. 9. cap. 23. uum.6. fente , che queÑf'obbligo naíce, or dalla voluntá del Vefcouo , che Pordina, € Con máada; or daila legge ,e cofiume; 8: or dalla quantica de fructi + Parochus ( dice) illis diebus quibus ex fto Epifcopi imperio , es ex iuris, alt confuetudimis precepto teuetur offerre MifJam pro Juis onibus ; non. poreft Miffam fic'debrtara 'offerre Speciatizer pro aleno (lipem 'concribuente ... Ni bencficium Parochi efjer ¡td tente,” vr ¡llum con- gruc non alat y mec Paroch:ani aliter per coleftarum contributionem pronideant congruz Paforis fuften= tationi » Y Cardinal Toledo in infirné?. Sacerd. lb, 5.cap. 5.dice, che ha de regolarfi queta materia , or dalla reodita, 8 ordall'vío: Rur- Sus, quartó ( inquit ) tenetur'celebrare fingulis diebus pro Parochianis , non pro alijs , féecundum Sotum lib. 9, quéft. 3. art. 1. Hoc tamen intellin gendum efi , cum redditus decimarum pingues funta Crediderim tamen Juficere celebrare Dowinicis o diebus. felis , G aliquot ettam ex diebús als , licet non omnibus celebres , in hoc autem on confuetndo atrendenda , vel obfernandans tt. 3t. Bonacioa Tom. 1. difp. 4. de Sacram.Ea char. queft. vltim. puné?. 7. propof. 2. fubn.5. 5. Quamobrem , fine, € di fentimento , che il Parrocho deve celebrare velle Domeniche ye Felte principali, 6 almeno ogoi fercimanavúa volea per il Popolo + Dicendem efi teneri Jalcem uxtd prudentis viri indicium ; vir autem prudens meotudicio indicabie Parochum pracifa aha confi - tuticne tener; in pracipuis folemnitatibus Domini, Cr Dominicis diebus, ant femel faltem in hebdo. mada Sacrificinm fuo Populo applicare , 1 Padre Leandro del Sacramento Tom. 8. Traét. 7. difp. 9. $7. quaft. 40. afferma , cheil Parrocho € obbligato per legge Divina a cejebrare per le fue peccore qualche volta: Sed probabilins refe pondeo ( dice ) teneri Parocbum iure Dinino , li= cet non femper , interdum tamen applicare Sacrifia cium Mila pro onibus fuis , Lo fteflo dice queRt* Autcre nella 3. part. Trat, 8. difp. 5. quefto $. Et aggiunge, che fodisf.rá il Parrocho Con 2p= plicar la Mefía 2' fuoi Parrocchiani ne' giorai piú loleani: Suficere folemnioribus Feft:s pro Po- pulo offerre ad implendum Dininum Praceptuns 4 Tridentino declaratum . nift alids vigeas alía con» Yy fue-

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