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350 del Concilio : e fe alcuni lafciano di tario, que- flo non fi chiama vío , ma bensi abuío , € cor- ruttela . _Fuori di quefto , contro la legge Divina non puó preualere cofume alcuno , come tiene la comune de' Dotcori, e dico nelle Conferenze mel luogo citato num. 16. la legge Diuina obbli- gai Parrochi a predicare » % ammacítrar: 1 ínoi Parrocchiani, come hó decto in quelñto capitolo , num. 1. Adunque almeno per que- fa ragione farauno i Parrochi obbiigati 4 predicare , non oftance qualfivoglia coflu- me. 15. P. Padre, aleresi ho eralalciato di pre- dicare , perche nella mia Parrochia predi- cano fra 'anno molti Religioíi in molti giorni feftini.. C. Che forti di fermoni fogliono far£ in queRi giorni? P. Padre ,i fermoni de' Sánti, che occor- robo. C. QueñRi fermoni de' Santi erano dottrinali ptr il Popolo? P. Ordinariamente folo vi fi tratcana delle glorie , e lodi de medemi Santi, C. Quando nel Popolo v'é d'ordinario fer. mone fra Panco, dice con Fofievino, Tru!lench Jopra il Decalogo lib. 4. cap. 1. dubio 8. num. 12. ch'é fcufaro da predicar per fc leo il Parco- cho , guantunque abbia abilirá di predicare, e polla farlo : Siegue Truliench Diana, párt. 6, Trat. 7-refol. 13. e pare cenga per probabile queíla fentenza Leandro del Sacramento part, 8. Trat. 7. difp. 8. queft. 12. poiché la contra. ria , ch'cgli fiegue , chiama folo piú probabi- le: Mailcontrario tiene Agoltiaó di Birbofía de Oficio Parroch. p. 1. cap. 14. num. 9. Leandro ibi. Bonacina Tom. 2, difp. 6. circa 4. Praceps. Detalog, punét, 8. fub num. 4. , 16. MaqueÑñe dne fentenzs, a mio giudi. zio, hanto ad accordarf neceÑariamente io quelto ponto filo, ridotto a due condizioni: La prima che le prediche , che aleri fanno, (ijno tanto frequenti , che equiuaglino al'cbbligo, che ha il Parrocho di predicare , Ífecondo il Concilio , le Domeniche, e Fchie, coll'eRen- fioue di guelio, che ficomeil Parrocho non prcca gránímente, beache per le Rego non predichi aicuni gioroi di Feña, fecondo quello, Che refta derto nel mum. 3. Né meno peccherá grauemente , quaocungue aleri tanti eiorai mancafle altro Predicarore : la ragiooe di queitialierto €, perche Pacceísorio Gegue ja natura del fo principale , come confia «e rec. ¿uris iu 6, 103. acuffonsm 24. Sed ficelt, che jo gucfio calo ll principale otb!igato e il Parro. cho , € quelli, che 4 lufituilcono io fuo Juogo, loro come acccilorij: Adunque deuovo fegui- 10 ia Latura del (uo principaie, e confeguente. miac fopplizh tante prediche, quaace done. Trattato X111. Dell Y ficto de' Parrochi : rebbe farne il Parrocho , acció , egli refi efen; ce da! (uo obbligo . | 17. Lafeconda condizione € , che le predi. che, che infra l'anno fi fanno da altri Predi, catori. fijoo doterinali, € ordinace al profit. co fpiricuale dell anime . Qaeña condizione efprimono quelij, che afssrifcono la fentenza favoreuole a* Parrochi; poiche Trullench loco citato , dice ch'eflendoni cali prediche, nan de. fraudatur Populus , 8 agicur vriliter ejus ne. gocium ; E Diana fupra in fiñe , dice : Siquidem Populus tunc nulluxa falutis patitnr detrimentum: Con quefte due condizioni,' che lafcio detre, non áuerci io per improbabile l'opiaione di Poíieuino , e Trullench , poiché s'aucrebbe il fine del Concilio di Trento , e pare cefserebbe il fine diqueÑña legge: ma, maocando aícuna delle due condizioni derte, come molto ordi. nariamente fogliono mancare y poiché , óle prediche non fono tante, quante doucria (ar. ne il Parrocho ; e quelle , che ( fanoo infra an» am , ordinariamente non fono dorcrinali, ma folo hanno fotigliezze , ingegno , e traccano cofe metafifiche, che lafciano gli editori iterili, fenza fugo, 8: anche i piú von lioteadono; per quefto tengo per cerca, € ficura )' opie nione di Barboía , e Leandro : € il contrario giudico , che non pofa feguirá fenza grauiísis mo ftimolo di cofcieoza , 18. P, Padre, hó anco tralalciaro di predi- care per non aperui eran grazia , ne abilirá, ne fificicoza per farlo, C. Quelto, figlio, ne meno lo fcola ; per. che per fodisfar W.S. al fao obbiigo , non ha neceffirá di predicare con garbo , perché que» fto ferne lola alPapplaulo dell'Oracore, e gu. fio deg!i vditori; peró , periofegnare la verlo dd ,e fodisfare al luo cbbiigo , compiíce co'l predicars, come puo; e molcifime volcc li 4 piú frucco colle parole femplici predicare con buon 2clo y iaténzione, € afferco , che con ale re piene d'eloquenza , facondia, arte, ¿cios dufisia. Lalo, perche; le V.S, non poreua predicare per fe leo, potena cercar altro, che lupplitic in fuoluogo, e con quefto 20€: rebbe fodisfarco; come dice Barbols de Oficio Parrocb. part. 1. C4P. 34. num. 6. € Tiullench foprasl Decaloz, Tom. 1 lib. 4, cap. 4. 44b. 8. ugm. 12.Col Cardinal Toledo , e Pofícuico ¿Y ja quefto modo folo era V.S, cbbligata a pres icare qualche volta, come dice Leandro fas pra quel. 24. 19. P. Padre, gid queftolo fapeuo , mala mia rendica ¿cenue, ne hó coo che dar lo lle psodio ad alero Predicarore per tutre le Dome- niche, e Fefle; né meno croueró , chi vogli8 farlo gratis . C. Né meno quefo lo fcufa ; perche , Le V,S, non ha abilizá di farlo per le fteíso , mé Cas pitale per accordare altro Predicacort » Mé perío»

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