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Cap. 11. Dell'Qhólizo ,chehannos Perrochi di predicares pro fua Cr eorumapacitate palcane: (< sÍprellan mente deréermioa queño il Concilio ¿ come porrá verificará, reto indeciía quetta mace- sia? come fi dirá , che il Concilio ao'l defini , quando in quefto , € alcri luoghi tanto chia- ramente V'efprede? e cosi quanto d me tengo perindubicaco, che £i clprelo comandamento del Concilio, nel quale comaudó á Parrochi, che le Domeniche , € igiorni feftiui predical- fero .Qualche pietá puo. auerí in quelto , £ or ora l'affegneró - 11. Mi dica , compucaro curto l'anno pafe- rebbe in yoa volta va mefe intiero feoza predi- care ¿ó due mel difconcinuaci, lafciando hor due Domeniche , di poi va'2lcra , € poi vo'al- £ra , che enice alñeme faceiero dez mel £ P. Padre, pin di fei meñ auero lafciaro di predicare . C. Non oftante il Decreto del Concilio , feote Bonacina Tom. 2. difp. 5. circa 3. PACCPa Decalog. q. unica , punti. 2. fub num. 31» $. ¿Quamobrew ; che il Parrocho , che lafciadde di p:edicare per qual vn mele con continuo, pro babilmente fi porrebbe fculare dal peccaco mortale se che fe lo lafcia per va mele coati- nuato ¿0 per due, Ó tre meli difconcionacdi, pecca morcalozente : lo licdo dice Leandro del Sacramento vbi fupra quel. 15. cioe, ch: il Parrocho, che lafcia di predicare per vn mete contiouato , O per due, o tre meb difcooríaua- gi, pecca morcalmente 4 E toccando quelto ponto Suarez de Relig. Tom, 1.lib. 2. cap. 16. num, 7.beache noa derermini tempo , dice pe- ró , cne quello , che alcuna , 0 moice volce la- fcia di predicare i giorni agegnari dal Conci- lio ,non pecca grauemenre : Non tamen vide. sur (dice ) tam rigorosé , ac precise id pracipere, vi pescare gramiter cenfeantur , fi interdums , vel Japius 1d omrttan: » Pid largo fú Trolleach lib, 3. in Decalog. cap. 1. dub. 4. num.14. doue difle, he peccaua folo mortalmente il Parrocho, che in tucro l'anno non píedicana , fe per fe, Ó per altri pronedena quello, ch'era necefiario per Ja faluce deJl'avnime ; Queñte fono le parole di Trullench : Solum peccare mortaliter , fi toto in» tegro anno nunquam pradicarent ; modo tamen per Je, aut per alios prousdeans neceffaria falurs anima- yum y TC. 12. Confeffo , che non pofío añentire a que. fla fentenza dí Trullench , ng anco lafcio d'2u vercirui qualche contradizione : non pofío af fentirni; perche , le efprefamente comanda il Concilio , che cueti i giorni feftiui predichino i Parrochi; come fi porrá credere, che folo como.ettino colpa grabe, non predicando in curro Panno? Che per la parvica di materia, ó per dar qualche interprerazione benigna al Concilio , fi dica, che lafciar vn giorno, Ó due di predicare, quantunque di quefte volte li componele vn mee, giá pare ragionenolr, | 349 e probabile :Ma il lafciarlo canto tempo , cos me á fará credibile? Trouo anche qualches contradizione ta ció , che dice Trullench ; pete ché il Parcocho há da prouedere quanto € n£s cedario alla falute dell'anime , per Le , Ó per al= cris E dimando: 9 il Parrocho ha legictimo ima pedimento , 9 no? Se non l'hi , non pad fo. ftituire cuero Panno vn'altro; poiche foloia calo di legicrimo impedimento gli lo permette il Concilio ,Sef]. 5.cap. 2. de reform. Per alios idoneos ¿fi legitimo impedisi fuerins: E le il Par- roco per fe ha da prouedere quello e aecefíario alla faluce dell'animes Adunque per le ha da predicare ; poiche can grandilima difficolca íi potrá in alero modo prouedere alla faluco dell'anime : Ne Suarez, ne alero , che cita d fuo fauore Trulleneh , lo fauorifce , ne dice ral coía , come auuerte Leandro q14/l. 9. Cia tataz e confía dalle parole di Suarez , che di fopra ho cicaro , 13. Anuerto , che quando bd detto , che il Parrocho , che qualche voica lafcia di predi. cate, quantungue fia ra m«fc ia voice difcoa- tiouate, non pecca grauemente ; deuejocen. derí riguardo alla legge del Concilio di Tren» to ; perché riguardo alla legge Diuioa , lema pre che il Popolo ne hi grauc ncecílicd , e ob. bligato il Parroco fotco peccato mortale a pre» dicare ; lcá Barbola vbi fupra , fub num. 8. BO» nacioa nel luogo cicato , num, 30.8 altri, 14. Midica adeífo , che cauía Y.S, aucua per rralaíciar di predicare? P. Padre, n'3ueuo alcune, che mi parena mi Ículalicro , C. E quali erano? P. La prima cra ¡il vedere , che alcri molci Jalcianano di farlo . C. Il cofume legittimamente introdorco deroga aíla legge Eccleñialtica , cosi inlegno colla comune nella ma 1. parte delle Conferenze, Trat. 3. Confer.7. 5. 3. num. 19. Sicché eflea- do legge Ecclefiaítica la dererminazione del Concilio ,che comanda a' Parrochi di predi» car le Domeniche , e giorni feftini, ceflerebbe queña legge , fc vi fofle vío legittimameore in- trodotro contro d'efla : Ma noa v'e Gil vío, che ña legictimo ; perche, acció l'vlo fa le- gictimo , fra l'alere condizioni fi ricerca il con- lenfo del Legislatore: confta ex leg. de quibus, L.Sedea, ff. de legibus 5 € lo tiene come Con- Raote Caftso Palao Tom. 1. Tra, 3.difp. 3- pund. 2. 5 4. num, 1,€lo laício decto nel citate luogo delle Conferenze num. 17. Sed ficeft, che non ve il confenfo del Legislacore, ch'e il Con- cilio , ne del Papa, che pare porrebbe darlo; 8c i Veíconi, anche non effendo ¡i Legislatori di quefto prectrro » fogliono d'ordinario nelle vi- fice ordinare a” Parrochi , che offeruiao quelta legge del Concilio + Adunque non ve y10 ¡n= crodorto , che deroghi alla fopraderta 3 e EE
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