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330 comeil nominare i Sanci del Canone, von € cofa modale , per quefto fará peccaco morrale il lafciare otro , O dieci Nomi. benche no'! a il lafciar quello ,che s'aggiunge ne giorni rife- riti al Comunicantes comune. 131. P. Cosianche w'accufo Padre, che yn giorno lafciai di dir nella Mcfa, doppo della Comypnione, quellOrazicrne, chs comiocia: Quod ore fumplimas Domine Tc. C. La lafcíó con auuerceoza? P. Padre si, benche non per difprezzo , ma per izpidezza . C. La foluzione di queñto cafo pende molto dal fapere, quzudo comíiaci il Canone, e quao- do finiílca. Nanarro ftima, che cominci dal Te ¡gicur ;alcri dicono , che comincia dal Co- emunicantes , Ec altri dal Pridie quam pateretars Et afferma Suarez, che finilce nella Confuma- tione ,Gauanto , Che nel Ljbera nos; é ali, che al Pater Nofters Tutte quefte opivioni pon- no vederíi in Diana part. 10. Trat. 11.1e/0!. 6, 5. V erum. L'opinione comune e, che il Canone comincia al Te igitur; e ne danno la ragione, perche iui pone il Melale Canon Mifx;e fe- condo queño , aucrá da dirá fioifca nel Corpus tuum Domine , quod fumpfi, «Pc. inclufive. E feguendo queñto deccame, che giudico ve- ro; dico, che V.S, peccó morcalmente in la fciare auverteoramente V'Oratione: ¿Quod ore fumpfimus Domine, (5c. perche, fe il lafciare dicci parole, o nomí de' Santi nel Canone, e peccato mortale, aleresi lo fará il laíciares queft'Orazione , che contiene piú di dodeci pa- role: NellPopinione, che dice , cheil Canone finifce al Pater Nofter, pare pofia dirí , che non fofle colpa graue l'auer Jafciato detras Orazione , perche il lafciare il Credo , d Gloria, voloorariamente , quando fi doucua dire , fen- tecon Suarez , Filiucio , Lugo , 8 alcri, Lean- dro del Sacramento; vbi fupra quel, 48. che pir la parultá della materia non € peccato mortale, ma venjale : Adunque nel'opinione, ' che il ¿Quod ore fampfimus,non ha parte del Ca- none , pare pofía dirfi , che per la paruicá della materia non fará peccato morrale , ma veniale il tralalciarlo volontariamente. 132. P. Anco navacculo Padre, che patifto alivac difirazioni di mente, quando celebro il Sanio Sacrificio della Meña . C. Sono voloniarís, O inuolontaric quefte diftrazionit perche efendo inuolontarie in fe, O im caufa , uon fono peccaro . P. Padre , il piú delle volte fono inuclouta. rle, e qualche volta voloúcarie, C. E" flato alcuna volta volontariamente difiracto nel Canoas ¿ P. Padre si. C. Ve iraro per molco tempo ? P. Padre, vna volca fui volontariamente dilraco jo en penficre indiferente, che mi Tratrato XII. Dello Stato de Sacerdori£ venne, tutto 1) Canone, ' C. Nella fentenza , che riferij di lopra ca 3. num. 81, qual dice , che non fodisf: al Vf, cio Diuino quello , che lo recira con ditrazio. ne voloataria d'2nimo; confeguenremente deve dirfi . che quello, che parte notabile della Meña ft3 volontariameore difiracro , pecca grant. mente: E quantungue concrdiamo , che fi lo. disf ia queñto cafo al Dinin'Víficio , e che non fia colpa graue il recicarlo con volontaria di firazione ; fi puo, e dene dubbirare, le quefta diftrazione fará peccato mortale nel Sacriácio della Meña . Tamborino de Sactific, Mia lib. 2, cap. 3. num. 9. dice .che non E peccato mortas le dire le cofs deila Mela fuori del Canone con diftrazione rolontaria ; ma che e colpa graue lo ftar volontariamente diftrasco nel Canone per notabile tempo: e Diana part. 10, Trat, 31,refol. 6, 5. Sed [1 aliquis , aucodo riferico quefta fenterza di Tamburioo , noo riolue co: la alcuna de] cafo ,e lolo dice» Sed tu cogita; € lo'hó penfato, che Popinione di Tamburido lia vera ¿e lo provo; perché quello , che € di- firasto volontarjamense , fi mette a pericolo morale di rralaíciare alcune parole del Cano- ne ¿ perché oon avviene ogni giorno , che ntl conucríare S'iofraíca qualche vago penfitre, che ci fofpende, e taglía il filo della materia, che fi diícorre , 82 abbiamo bifogno di diman. dare agli vditori , che coía € quella, che dices vatho , che vo'alera cofa ci ha diuercici? efe queño avutene, quaodo occorre yn penfiero inucluncario , che aunerrá quando di propo- fito gli dá libercá de occupare l'incellectó Profeguilco ¿Sed lic eft , che é colpa mortale il emetcerfi a perícolo di lafciare alcune parole del Canone; v.g.otro, ó dieci; Adunque lar peccato imortale lo flarui voloncariamente die firáteo + pr to la minor: . Il lafciare otro ,0 dicci parole nel Canons, e peccato mortal Adunque aleresi il mecreró d pericolo moralk di lafciarles la confegnenza e piana ¿ perchell merrerá a perícolo di peccar morcalmente,$ colpa mortale , 133. E quantunque colla difirazione volob» taria vi fia pericolo morale di laíciare alcuot pátole fuori del Canone ; peró come il lafciat» le non e peccato graue , ne meno il lara lo Rar fuori del Canone volonteriamente diftrattos€ benche alercsi colla difirazione inuolontará vi fia pericolo di lafciare oel Canone alcune parole ¿ p ro come quefto pericolo non€ vos lontario ,nca fi13 peccaco morcale la diítras ziune juuolontariz nel Cávone » L [e dimán» di: Che parce del Canone fará notabile , pit commeticró peecáco mortale da chi vi Ka v0- lontariamente dittracco? Rilpoudo , Che 40 condannerci dí coipa mortale quello, cuts dicefie la reiza parte del Canone con difita- zione volontaria; e quefta cerza parte reng0 pe

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