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Capitolo III- Dell Y fitio Diuino2” exetano2 giudizio prudente; pare ragione- vole affegnare eÑa quanticd nella forma deca; r9 , come che nelle Capellanie fá gid ida. mente decerminata la quanticaá dello ftipendio, che corrifponde al numero affegnaro di Mefe dal Fondatore ,e non imponendo( aleri oneri al Capeilano; ne liegue , che cutro il refiduo, che avanza ¿pagare le Mele , refta corriípoa- dente al recitare dell' Víficio 5 e che cralaícian. dolo ¿s'auerá da refticuire . Nel caío di V.S. fará molto facile aggiufare la quancicd , che há da reftituire , perche la lua rendirta, pagare Pobbligazioni della Capella- pia, erano.quaranta ducari, come aha detro avaoti, num. 23. d «na'anno che há lafciaco di recicare , noo há obbligo di relticuire li lei mefi primi, fecondo il deco nel num. 24. má folo degli alcri fei mes, che la merá del“amoo : Adunque, aucrá folo obbligo di refituire la metá della rendica , che fono veo:i ducati. 59. Po Padre, non mi trouo al prefentes in commodo , per poter refticuire quefta quao- ticá . C. Dará l'animo a V.S. di recicare io alcri lei meli due volte ogni giorno I'Víficio Dini. no, 0 altre Orazioni, che equiuag!ino , appli- cando queñto fufiragio all'anime del Purgaco- rio, € a quella del Fondatore della Capella? Perche con quefño farebbe VS. fcufata da ;e- fitvire ia danaro, in fentenza di Nauarro, Suarez, de aliri , che cita , 8 approua per pro- babile la fua dotirina Leandro di Murcia . V bi Jfupr: refol.9. n. 4. 7 6. P. Padre, non m'atrento di rifoluermi a guefto . 60. C.Potrd V.S. pigliare Je Bolle di Come pofizione ,che corrifpondino d quefti venti du- cati ¿ perche , comela reftiruzione douuta per l'ommifouc dell 'V fficio, debba faríi a' pone- ri, O alla fabrica della Chiefa, puó compo- ner con Bolle, dando di limofina quattro reali per ciaícheduoz Bolla , due io fuffidio del- la Cruciaca, €: alcri due alla fabrica della Chie- ía, doue € fondato il Beneficio : Torrecilla, nelle Confult. Moral. Trat. 4, Confult. 10.1. 47+ 61. P. Padre l'afficuro , che mi cicrono [en- zá vo reale, ne hó commodica di poter piglia- re queíte Bolle :hó peró dato 2* poueri alcune limofine ¿ veda V. Pacernicd, fe quelte potran- no Íupplire quaiche poco di quello , che devo reílicuire ? C, E quanto monteranuo qnefte limofine * P, Padre , fino a dué ducati. C. Ha dato quelte limofine de' frucci della fua Capellania ? P. Padre, parte d'efli, e parte d'alcri beni miti . C. Le diede Y,S. auanti di tralaíciar di reci- tare l'Víficio, O nel tempo, che lo tralafciana, 9 di poi? A y e o 313 P. Padre, dopo che mancai all'obbligo di recitare.. C. Le diede V.S. con inteazione efprefía di fodisfare con efe all obbligazione di reRituico; che aueua? P. Non ebbi quefta volontá dichiarata.o; ma folo moño da piccá dauo la limofias. C. E le folde Rata interrogaca , le voleua coa quelle limofne fodisfare all'obbligo di re= fticuire ció, che doueua, per nou auer recitatoy che aucrebbe rifpolto ? P. Padre, che voleno fodisfare con ee al mio obbligo . C. E fentimento di Laymtn , Lugo, Leífios eSanthez , che cita, e iegue Bático Verb, Mos re Canonica 5. num. 13.€ lo tiene per probabis le Leandro del Sacramento Tom. 6. Trab. 83 difp.7-quaft. 33. che il B:acficiaro, cht há Ob. bligo di reftizuire per "ommiffione del! Víficios le n'efiae colle limofne . che há daro a* poueri; quando le abbia date dopo l'ommifiione dell Víficio Diuiao , e retó aggranato dell'obbligol di relticuires e quancanque 00n abbia auuto! elprefía intenzione di fodisfare con eñe all'ob< ligo di refticuire , biñterá 1 interprecaciua; cioé , fe interrogato , le volefle fodisfare cor ee 2lfuo obbligo , direb be di si: dice perá Suarez: lib. 4, de Hor. cap. 30. num. 24: che quefte limoline hanno ad etfer date de frurci dei Beneficio: 11 che s'accorda con quelo”, che: con Pelizario dice Leandro ibid. quet. 38.cha il Bencficiato , che lafció direcicare, nonfo- disfa Co'i refticuire a? poueri, O fabrica , d'alcri benizma che hanoo da eflere de*fenrci ¡feefíi del Beneficio ; il che Gi fonda in queto, che la Bolla di Pio Quinto dice, che non facit fruétas fuos che quelli frucci non fono del B:ucficiato, che eralafció di recicare, ma de' poueri ¿€ co me la coía alicoa há da refticuicá io fpecie, quia res pro fuo Domino clama: , per queltas ragione hanno da reftituir i medemi fruri «. 62. Peró tengo per probabile, checon qual finogliano fructi,, che fijao d'vguale boncá , e quantirá a quelli, che há riccuuto il Beneficia- to, quantangue fiano danaro ja fpecie, fodil- ferá alla lua obb!igazione : e lo. comprouo col - la dogerina di Pizero di Navarra Tom. 2. liba 4» cap. 1.num. 5.0 Valero de vtroque foro , Verb. Debitum different. 8 fub num. 4. che dicono, che nel foro della co/cienza (G fodisfa all'obbli- go di refticuire , quancungue non 4 dia la me- dema cola iu Ípecie,come fene di alera d'vgual bontá , e quantitd; benché ( porrá maocare nella carica, fc il padrone ftimaua molto quels la coía Ípecifica , e vi autua pofto gli occhi, 8 afíereo, come fe fofle vn cauallo ben formato, e geocrolo : Aduaque alercsi lodisterá alloba biigo di reltiwize i frorci del Beneficio , dando coía equivalente d'yguale bontá, equancitd: e come che qui non f contrifteranno i poucr, Rr ne
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