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300 con quefto dubbio ; credeua d'ordinará inua. lidamente? P. Padre flerti con dubbio di quefto nel tema po di ordinarmi . C. Stimava, che ¡il riceuere auvanti la Confer. mazione fofle condizione necefaria per ordis narí validamente 4 P. Padre , anche di quefño aveno dubbio . C. Ebbe intenzione d'ordinará ? perche, co- me la volontá non puó volere, ne intentare vna coía impollibile ; le V.S, credeua, ch'era condizione necefíaria la Confermazione, per riccuere validamente l'Ordioe ; pare non, po- tefle aucre iutenzione, ne volontá di riccuere detro Ordine , P. Padre io ebbi intenzione d'ordinarmi,ca- fo, che non mi fofie d'impedimento la man. canza della Confermazione , C. Adunque reflo V.S. vera, e validamente ordinara . E' dottrina , che in caío fimile in- fcegna il R. P, Torrecilla nelle fue Conful:. Mo- yal. Trat. 1. Confult. 23. num. 3. dout parlan. do d'rno,che nel tempo d'ordinaríi in Sud- diacono , dubitó , fe aueua baftante crá, effen- do vero , che aucua la fufficiente ; dice , che fi ordinó validamente , fe la cfcluiua dell'inten. zione fú condizicnara: non hd intenzione d'or- dinarmi , fe non bo fufficiente etá : nel notiro calo ebbe V.S. aleresi imenzione condizionata : hd intenzione di ordinarmi, fe non m'impedifce la mancanza della Confermazione : Adunque noa ellendo d' impedimento la mancanza della, Confermazione, relterá validamente ordioata, auendo quetia intenzione cordizionara , 3. Si conferma colla dostrina di Tomaío Seachez lib, 2, de matrimon, difp. 33. num. 2. doue dice ,che quello, che contrae matrimo. nio , cum errore faéti (7 fesentia ¡nris ; cioé quel. lo , che errontamente penía , d'auer qualche japedimento dirimente , non auendolo in, realcá ¿ e Con quello errore fi marica, fapendo, che impedimento dirimence fa oullo il matri. movio: quefto tale validamente confrac, fe há intenzione condizionata di contracre , ln calo, che il tal impedimento non ofti: Adun- que benché nel noftro caío , vi fia dubbio , fe ofti,Ó nó, il non aner ricenuro la Confer- mazione , non per quefto fará nulla la ricezio- ne dell'Ordioe , coll'inteozione condizionaca, che s'é detro , 4» Dirá alcuno, che queñta dotrrioa s'0p- pone al Decreto di Papa Innocenzo XL che nella prima Propofizione condamna 11 dire, che polla feguirí lFopinione probabile , lafcia. ca la pit ficura in quelle cofe, dalle quali pen. de il valore de' Sacramenti per iofticuzione di Chrifto : Atqui dall'incenzione del recipiente pende il valore del Sacramento per infticuzio. ue di Chrifto : Adunque ha da feguirá in que- fio calo il piú ficuro, laíciando il probabile: Trattato X 11. Dello Pato de” Sacerdoti « E' piú curo il dire , che 'Ordioe riceunto ton quella intenzione condizionara e nullo , e che e di neceílica ricenerlo la feconda volta, £ec, Adunque il contrario , che abbiamo rifoluto, non petrá feguirlizó aucrá da dirfi efermullo POrdine riceubro, Riípondo , che in niun modo s'oppone la noftra doctrina al Decreto di queíto Pontefice; perche: quetto folo cone danna ¡leguire cole opinabili , lafciate le ficua re in quello, da che pende il valore del Sacra. mento , per jofticuzione di Chrifto : ma l'affere mare , che € valido il Sacramento riceuuto con condizione vera di prefente , Ó preterico , non €opinabile, ma beosj cerciffimo, e ficurifa mo ¿ come con Suarez dice , parlando di quel. la di preterico, Torrecilla nel luogo citato:A dun. que «fendofi riceuuro nel noftro cafo il Sacra. mento dell'Ordine, con intenzione vera , lotto condizione di prererito, ne hegue , ch'é cepa tifimo , che s'é riceuuto veramence il Sacra. mento ; e non opinabile folaméente ; e per Con. leguenza non relta ¡l nofiro cafo incluío nella condannazionederra, Riípondo per fecondo , che la Propofizione condannata parla co' Miniftri, che conferilco. no iSacramenti y: in conferendis, (rc. nan co recipienti , come co'1R. P, Torreciila hó detto nella 1. part. della Prat, Trat. 11. num. 9. Adune que non fieñenderá al noltro calo, che par. la del Recipiente dell'Ordine , e non del Mia nro . 5» P. M'acculo Padre, che Ró dubbiolo , le nel tempo, che m'ordinai, abbi toccaro la materia di derco Ordine , C. V.S. laíció di toccarla con malizia,€ auvertentemente f P. NO Padre . C. Se con auvertenza , e malizia aucie 12 Íciato di toccare la derra materia aucrebbe peccaro mortalmente , come dice Baíleo Y erbo Ordo 2. fub num. 5 $. Ad tollendos, in fin. Pet. ché il contacto di detra materia € di precerto Eccleliaflico , 8 in materia grane + il craígre- dire vo precerto Ecclefiaftico in mareria graut, é peccato mortales Aduuque pecchercbbes mortalmente quello , che con auuertenza , Ó malizia laícia(ie di toccare la maceria del (uo Ordine . P, Padre , ben certo fono, che non I'hó fat» to con malizia , ma Íolo , perche v'andauo dí fretca , mi retó quetto dubbio , C. Há V.S. qualche fondamento di pta- fare , che abbia laíciaco di toccare deca ma- teria ? P. Padre ,non ne hó altro , fuori della ftet- ca , colla quale audano , e dell'ambiguicá, ntle la quale mi trouauo . C, Adunque V.S. ha da Aimarlo mero Ícru- polo ,ecome tale fprezzarlo. E perche pil íi rifíereni , lappia cl'é molto probabile, non ; eficre
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