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A' Vencrabili Sacerdoti . 293 fiei molto fiacchi . Si conoíce queíta veritá da moltiffimi , che wi» nono agiati, e commodi gli anni intieri nel vizio; non fi reltiruifts “ne fama , ne onore , néroba; non Íi depone Podio, né il mal' animo; non fi lafciano l' illecite corrifpondenze . Quant1, e quanti, 0 Altiffi mo Dio! s' accoftano al Sacro Altare co'l cuore immondo ! quanti, quanti, O Patienza Divina ! s' accoltano , come Giuda A riceuere facri- legamente quel pane degli Angioli! ó non fia per forte colpa de'Con= feffori, che, O nonfappino, Ó non voglino, 0 non sattentino di fare 1' obbligo loro nel Tribunale del Confellionario! enon permetta il Cielo , che fi vadi con ranto poco apparecchio a si tremendo Sacra- mento per eolpa de'luoi Miniftri : ex igordimata, O indsfriplinata multi- tudine Sacerdotum («diceua S. Ambrogio) hodie datur contemptui Redempto- ris noir; venerabile Sacramentum y nan qui debuerant efe Vicary Apoftolo- num y dr fil Petri ¿facti fun: focy Inde. 6. Non ¿miferanda tragedia queíta, che fi vedano nel Popolo Cri- ftiano tanti vizij, tanta malizia, tanta abbominazione?¡l peccato con tanto feguito , la yircú ranto abbandonata ? le ftrade dell inferno tanto popolate, e tanto deferte quelle del Cielo, ch'elle ftelfe ftanno nerelandofene? vie Sion lugezt , eo quod non fips , qui venian! ad folempi- tatems; Gli Angioli del Cielo fe nelamentano addolorati; Angeli pacis amare flebunt y difipate funt vie, ceffanis tranfiens per femitam; 8 1 Mini- ftri dell' Inferno efulrano , e celebrano con ODA di giubilo la folitu- dine de' fentieri del Cielo, e la folla, che vedono [ugl' infernali ; Plau- ferunt fiper te manibus omnes re viam ; Sibillamerunt y, (Y mo= ueruut caput fuum fuper fíliam Hierufulem; Heccine ef urbs , dicentes, perfechi decoris, gaudium yniner/e terra? Quefto e, dicono ¡ nemici del Crocifillo, gueíto ¿quel Popolo Criftiano, che fondo Chrifto in tanto decoro»? Quefta ¿la Chieía , che pianto Dio tanto (pecioía , fenza macehia , ne ruga * come ora i fuoi membri fono tanto deformati dal peccaro + Que- fto¿ il Popolo elletto , e la Citra defiderata , che ne' fuoi principi) era a'Cieli d'allegrezza y e d' ammirazione alla terra? Doue e andata la pa- ce, che con tanta premura incaricó il Figlio di Dia in rerra prima d'aícendere al Cielo ? Doueé la pouerta di (pirito, el'ymiltá, che Chri- fto co'l fuo elempio lafció racomandata a' fuoi fedeli, quando fi vede tanta cupidigia , $e ambizione ne” Cattolici? Doue la purita della vita, la foggezzione alle leggi Diuine, I'vbbidienza a'Santi Comandamenti, che il Redentore praticó , morendo per Pvbbidienza in vna Croce? cio, che li vede, fonorilaflazioni , tranfgreflioni, Sr inubbidienze ; Douc 4 il rifperto al Sacro? il decoro al Diuino? ; 7. Dobbiamo piangerecon fentimenta, che tutte le vie lfono vizio- le ; omnis quippe cazo corruperat v1am fuam fuper terrami € ch'? ftata tale laftuzia, P'inuidia , e Parte del nimico, che in ogni forte di ftato, fenza perdonarla al piú Sacro, ha pofto le mani: Marum fuam mifit haftis ad omnia defiderabilia cius :e perché? come € venuta $l lagrimcuole ftrage? guia vidit gentes ingreffas Sanétrarimm uum y de quibus preccperas y me 1n- irarent in Ecclefiam tuam ; Perché entrarono nella Chiefa quelli ¿che do- ucuano ftarne di fuori. Si fecero Sacerdoti quelli , che douenano eflere Laici, s' aflentarono nella Catredra del Confellionale , confeflando, S£ afloluendo quelli , chedoucuano ligaríi in quefto Tribunale: Si diede carico dell anime aquell: , a' quali né pure Í poteua fidare la cura de' corpi : ficonfigno il gouerno della Chiefa áquelli, che non erano ido- nei, per gouernare la lor cafa: Mi dijno licenza » didirlo, eme la per- donino i Venerabili Superiori, le glie la dico ¿ Sí forse permistunt ingredi ' gentes "SJ "ADE Y S. Ambr; ia qued fes, Threnor. $ l. Y. 4. Thwrenor, $, +. Y. 1 5. Gen.6.v.12; Threnor, €, 1,W. 19. po >
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