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e Z della Trinitá Beatiffima : Brillante Torchiode'Cieli : Faro(plenderte del. la Gloria : Sale folgoreggiante del Armamento , e Pianera fiero tanto ly» minolo, che gli Altri Angelici, ele fortunate Stelle de Santi, paiono alla voltra prelenza lumieccliflari dall'eccefío de'voftri bei fplendori. Coros nata Principefla de' Cieli, adoranola voftra Real Maeltá i piú infiamo mati Serafini , viferuonoi piú perlpicaci Cherubini , 82 a voi vbbidiícono ¡ Cori tuttidegli Spiriti Celefti , eflendo ad ei glorioto ¡mpiego della lor vigilanza , 'vibicio, al quale gli applica il voftro impero. ' Cellino i mal applicari elogij, che ne'loro metri cantarono' ¿ men» tite Deira gl'ingannari Poeti: non celebri Ouidio le Bellezze d'Elena ; ¿4 guefta non quadra, á Voi si cio, ch'egliintonó , quando dife; Nec tibi par v/quam Phrygiam , nec Solis ab or Luser formojas altera nomen babero, E fe applaudono le Sagre lertere la feconditá prodigiofa di Sara , Pace cortezza dell'indufiriofa Rebecca , labellezza della eclebrara Racechele : 51 coraggio della foree Debora : lo: fpirito della valoroía Giuditta , le pruw denza dell'accorta Ruth. e la grazia dell'auueduta Elter; Ombre freno! quelte turre della Iyce rutjlante di MARIA : figure ofeuredella fia chiara realitá: cifre enigmatiche , chein piccolo geroghifico eopiarono vna bre- ucidea delle (ueineffabili glorie:4 MARIA £ denono gli encon; pidr fe- ftii,che fra le piú illoftri , e la piá gloriofa : frá le pii celebrate: bellezze la beira pid peregrina ; Sí ¡fuoi fulgori campeggiano con tanta grazia, ches le MARIA mancalle , non pare vi larebbe altra, che si giufbtamento riucrifle la venerazione. Hxecigitar lux ef , que (non orta fus/Jet . Nulla fuis mifero fefta videnda mibi , la va folo periodo ruftringero , Signora, la pienezza delle voftre for= tune . Perfua degna Madre v'ha eletra il Figlio dell'Eterno Padre ; poté la íua Onnipotenza fabricare vn altro Mondo migliore; nonfarebbe fta- to ¡ua poilibile alla fija mánita Sapienza nell'idee del fuo intelletto forma- realtri Cieli piú belli; ne difhicile era al luo immenfo amore produrreal- eri Angioli, ed huomici a prerogatiue piú eccellentis peró ne il fuo potere, ne la lua Sapi2nza, neil fio amore poterono creare altra mi- glior Madre. Fi quefta Sagra dignira vlrimo termine dell'Onnipotenza del Padres Oggerto degno della Sapienza del Figlio: $e impiego giufto dell'amore dello Spirito Santo. Figlia fiete d'vn Padre infinito, che> dolcemente v'ama ; Madre d'vn Figlio immenío, che con attenzione vi venera; e Spola d'vn Soyrano, e Diuino Spirito, che con finezza v'in- nmalza, e turta la Santiflima Trinita ritroua nelle voftre virtú tratteni- menti degni deila fua volontá. Non fierte Dio, ne potete eíserlo : má do» poDio, fiete la migliore , € la piú ammirabile . Sofpenda ora il mio pogo ingegno 1 fuol difcorí $ perche abbagliato dallecceflo delle iyc:, che riverberano da vn Cielo si luminofo , teme ac- cieccarfi, fe troppo coraggiolo s'attenta piú fermaríl in regiftrare i fuoi (plendori: e conuerrendo gli elogij in fuppliche, chiedoa Voftra Macíta, che £ú lauorata nella Caía della Sapienza : e che regge la Cattedra della Suprema Dottrina: € fiere, la pit erudita Macítra de Dottori piú (auij, fi degni d'eflere cinofura Felice a” mici poueri penfieri, facendo colla fia Sapienza dorta la mia ignoranza. Doueua lodare 1l mio afíetto le vo= tre alorie : perche fi meriranale voftre virtú tutti gli elogij: e non pote: una tralcurare di fupplicarui della voltra protrezione ne'miel Ícritgi; per» che farebbe ftaro vn privarli degli euident1 fuol accrefcimenti á Te gonercm folum merttis macimor y tngne libellis Cremiffer fine te pegina mulla mess . Spine
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