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Propofiziomi LV 1. LV 11,:Condannate; digiuno la Vigilia di qualche Santo, none obbligaro á fentir Mefa , ó diginnare vn'aliro giorpo,chenon £ di precetto per Ínpplire al difecro antecedente. Quando pero il precerto determinail tempo ad folicitandum ; come.e quello della comunione aonuale , non cefa pañato il cal cempo; Adunque quello , che al. Jora non fodisfece , refta obbligato dal precer- ro 4 lodisfare dopo . Vedafi ció , che dico nel principio del Dialogo 3. 2. Propofizione LVI, Condannara , La frequente confeffione , e comunione e fegno di predeflinazione , anche in quells , che venono come Gentils . 219. ON (olo e improbabile , ma an- N che e temerario jl dire, chela 9 frequenza della confeflione, £> comunione lia fegao di predsfinazione in chi sena vna vica páco rilaflara,che per lni non v'e altra legge , che il íuo appetico , ne alero Dio, che il vizio; € vive non come Carrolico, ma come Pagano, 1i leguo piú certo della prede- flinaziope € la vita agpiuítara; queña e la Strada ,che porca al Ciclo; ¿Qui bona egerune, 1bunt in vitam gternam+ Aduuqgue quello , che corre per la firada larga della perdizione , ha jo fe il legnale di preícico , e reprobo + Qui ve- yO mala in ignem aternum » 220, Voglio notare obiter il Decrero di N. S.P. Innocenzo XI, circa la comunione Coti- diana , quale , brexitatis gratia non pondereró ad litteram 5 ma folo noteró quactro ponti, che contiene , 1 primo , circa la comunione cotidiana, non determina cola fifía, ma la Jaícia alla diícre- zione de' Parrochi, e Confefiori, che ateenta la ricirarezza , orazione, e vireh della períona, Je permerta comunicará a proporzione della difpofizione , che vede ¡in cía , ll fecondo , che la comunione cotidiana non € di gius Dinino , lí cerzo , chenon fi comuonichi nel Venerdi Santo ¿ue ifani f comanichino jo camera, portando loro dalla Capella domeftica il Sa- crameoto occulcamente ; ne meno (i porti di naícolio dalla Chicía; e ehe a viuno fi dijao particole O ¡o pih numero, ó di maggior gran- dezza di quelle s vfano comuaemente » Ji quarco ¿che aon Á confeífino de' peccari veniali da femplici Sacerdoti « Vero € , che non aonulla le decre confeflloni; faranoo peró ma- Je, cosj il Sacerdote femplice in permerterio, come 1l Penirence jo farlo ; chi defidera vedere derco Decreto lo croverá tutto nel Tom, 2. del P.M, Lumbier pag. 1084, 245 Propofizione LVIL Condannata . E' probabile , cbe bai P'atrrizione naturale , dungo modo fía oncfig . 221. Ico primieramente, che P'actri- zione naturale, per quanto 006= . fa ia, non bata per il frueco del Sacramearo della Peoicenza ¿e molto meno per la giuftificazione fenza la confe fone ¿ € di. re il contrario , € úl cafo della coodannaziont» Si prona ; perche fra la difpofizione, e la for» ma v'ha da elfere proporzioos; Arqui la gra- zia € forma fopranacurale;. Aduoque Paccri- ziove naturale non puo eflere difpolizione per la grazia . Ma vtrum balti Pacrrizione natura- le peril valore del Sacramento , giacché non baita per il frucro , l'hanpo per dubbio Fil. gucira , € Lumbier; lo nega Hozes e 'a forma Torrecilla fopra quefa propofizione fol. 455, concl, 2, 1.7. (> feg,done difende , che la pro» pofizione condaonata parla del valore, e frut- to affieme : Adunque non fi condannerá il dire, che bafta folo per il valore € non per il fenteo. lo pero accordo co'l fentimento di Hozes 5 perché il Sacramento della Peoitenza , e vn' opra fopranaturale; Adunque le fue parci han- no da eere fopranarurali; Atqui il dolore € parte materiale proffima del Sacramento della Penitenza ; Adunque ha da eere fopranacura= le quello ,che , come parce, há da far valida rutta quelta opera , ó quelto tutto » 223. Dico per fecondo , che non per quefto fi condanna Popinione celebre del Tomiña, £he ammerte Sacramento valido, € informe, per mancamento d'eftenfione di dolore á rutci j peccati mortali , 0 per elere il dolore inefñ.. cace,Ó per mancanza d'integricá mareriale, ex defeíin examinis. Sic Lumbier , Hozes . E Torrecilla , quantunque aon acconíenta a Que- fta opinione, afferma pero, che non econ. daonata , concluf, 4. num. 21. Vedaíi quello, s' € derco pello fpiego della prima propos. zione, 223» ldotriffimo ¿ e R,P. Fr, Martino di Torrecilla della mia Sacra Religione , Autore di grand esudizione, e bea conofcinto perle fue gran lertere , E ingegno , mella feconda ¡mo preffioue aelle fue Confuls. Morali , e fpiego-dellg propofiziom condannate fol. 461. fub num. 38. di- cc ,chejo lo cico per Popinione , che V'atcri= zione nacurale baltana per il valore del Sacra mento , giacché non per il frurro , quando edo non porta quefla opioione , mala cootraria; e che nel luogo, che jo lo cito (nella mia pri- . Ma impreffione mum, 221.) folo aferifce , che guefta opinione del Sacramento vañido , 8 ¡n= forme coll'acerizione nacurale , non e condaa- nara ,e chee diuerío laffermare; Baña l'attri- Zione
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