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Propofiziomi XX XEXVLe XXX FL. Condannate , 231 Propofiziont XXX V. Condannata » Parc probabile; «be ogni feto fia prino d'anima razionale , inch (1d nel ventre ; € che allora cominci sad. auerla , quando fi partorifce, € confeguentemente ba da dirfi , che in nino abortofi tommette omicidio» 332» Vefa Propofizione era y0'2am- pliazione , 8 efenfione della precedente : perche , fe quellas dicena , che per timore della morte, d infamia, era Jecito prochrar£ labor» to apanrti Panimazione del fero; e fe quelta dice, che il feco noo s'anima nel veotre della Madre, fe non al tempo , che nalce ; ac cgues, che niun'aborto farebbe ¡llecico , efendouiil timore della morce , O jofamia . Doctrina fem- pre pid añorda, € contraria , non folo a' buo- ni coftumi, ma anche alla buona ragione , $ á tucca la Filolofa . Propofizione XXXVI, Condannata, E' perme/Jo il yubare non folo im necefota eftrema ma anche nella grave » 333- Ico in primo luogo , che in ne- ceflitá eftrema e lecico il pigliare Valcrui sin che conuengono Cat» ti i Dottori. In neceffica grave fimarono, che aleresi fofíe Jecico , Silueftro, Nauarro , $ al- rri checica, e fiegue Diana p. 2. Trat. 17. refol. 29. Ma quefta opinione € glá jocollera- bile, 8: € quella , che quiformalmente fi con- danna. | 135. Dicoinfecondo logo, che 0on refta condannata l'opinione, che con Molina, e Bo» nacioa apporta Diana vb fupr. refol. 3. che dicena , cheil Penitente, che per qualche tem- po differiíce il pagare í debici, auendo ¡ncen- zione di pagargli, e fcuza detrimento, Ó dan- no del credicore, pon pecca mortalmente, ne gli ha da negare Padoluzions + La ragione £, perche Popinione condannata parlaua di inbare Palcrui, folo a citolo di graue neccllica, e queíta folo dice. che pus diferirf il pagamen- ro , quando la dilazione non canía nocumento al credicore . 136. Da done s'inferifce che né meno refta condannaca l'opioione , che di Nauarco, An- geo, Abronio, € Piecro di Nauarra ,riferiíce Diana part. 3. Trats 6. refol. 5. che dice , che puo cier aoluco quello , che porendo fubiro refticuire cio, che deut, n0n vnoltarlo, [e noa poco a poco , ptr qualche vtile, che nt caua, le da quelto nen fiegue al credicore notabile dauno ¿8 il Confegjore crege probsbilineare, che uegandogli Pafloluzione, mai, o non con rasro «silo rellicuira» Notjú Pena , e Palera opinione , che fono di molto vtile per folleuare da (crapoli i Confeñlori . Del furto hó crarraco di fopra di propofito nel fercimo Comandameoto - Trats 7 cap. d+ E della refticuzions nel cap. 4. dello ftella Tratra- to ;edelia neccífica, che. [eofa dal refticuice, parlai pure asll'ig/o luogo part» 9.1 99, 0UE puó vederá a OO Propofizione XXX VIL. Condannata » 1 Servi , e le Serue di-cafa ponno occultamente pi- gliare a' loro Padroni , per compenfare il loro irauaglio , che -ftimano maggiore del falgráa, che riceuono » volizione fol. 161« $: Sed dices , ¡oclina a gindicare , che folo G condanoa, che ¿1 ferui, ele ferue ponno ricompeníarh, quando eli fic/li giudicano , che il falario, che meritano , ecceda il falario , che ricenono; peroche non fi condanna., che poffino ricom- peníaríi , quando 11 Confeflore pio , dotco ,€ prudente giudica y che il falario é poco ri(per- toalla fernicd ; Perche , dice, la Propofizione condaanara dicena, che porenano ricompen. fará , quando cli frelli giudicalícro effer pos? il loro ttipendio » ficendofi giudici della loro cana i proprijderui; Aduaque non s'iatende- rá, quando il Confeñíore , chee difineere/daco, lo gindica . 138.10p:r0.90n afenticcid queto,fe nó có limitazione che ji ferui fofíero violentaci á ferni- re.Quetta limicazions pare che ficgua il P.Tor- recilkx bic fol. 328» fub concl. Y. 1. 21, benché nal num: 17» lafci per coaclufione J'alderto di Filgucira añoluramente . La ragioge per il noftro intento € ,perché fcienti y 7 volenti nílla fis iniarias Adunque, fe ál feruo volontaria- mente, e fenza alcuna violenza paccuifce di fervire al fuo Pedrone per canco tipendio, non gli fá-torco il Padroue da non dargli di pid. L'altro ; 0 il feruo: puó trovare alero pane , 0 152 Se puó crouarlo » 8e ¡il padrone, a) quale ferue , com: fuppongo, no'! violenta iferuicio; lo pigli efe non. wnole pigliarlo, /ibi imputer, Se non crova di fervire ad alcri, e lego , che vé molricudine di (erui, e pochi padroni, € per la paucicd di quefti, 86 abbondanza di quelli , fi ftimano meno , Come Valcre mercan- zie; come dice, e bene, Villalobos Tom. 3. della Somma Trálta 4 + difp. 13.1. 6. 139. 11 MR.P. Martino- di Torrecilla nellg feconda ¡mpre/jjone delle fue Confulce Morali fol, 310. dopo dauer riferico tutro il detco nel nu- mero 56. aggiungue nel num. 57- e 58. quello, che Gegue . Rifpondo ,che ne il dotio Filguci- ra, ne io difendiamo derca fentenza ne'derci Juoghi ( ma che folo aftraiamo da quelia , q € 137: l L Padre Filgueira fopra quefta Pro» a Uco a lat Pe - a 9 z n=. a == aja a A AA E, A E E AMA Nr cu 0 fe ger

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