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166 dubbio fe a, 0 nó rubara , € per dubirare, che la cola fia rubata , € baftevole fondamento il vedere, che fi vende ¿ minor prezzo : pero, poiche á V.S, non venne dubbio , che il tal cauallo fofíe rubato , non peccó in com. prarlo . 110. In ordine alla reflicuzione , quifono da notarfi due cofe ,U' vna, Pingiufizia, € ag- grauio , che fi fá al Padrone del cauallo, com. prando vna cofa 4 Jui rubara ¿eV'altra e lag. gravio, farto al ladro in comprare da luid minor prezzo il canallo, rubato, e pofto ia vendita . Per rifoluere la prima : midica V.S. quando ebbe notizia , che il cauallo era rubato , Ñi ria folíe di tenerfelo , O pure di renderlo al fuo Pa. drone? - P, Padre ,come che ¡o l'aueuo comprato, non mi parue ragionenole, che ¡o perdefb il danaro ,che mi cofló; e cosi rifolfi di tener» melo . C. Si come € peccato mortale contro la giufizia il comprar vna coía rubata , fapen- dolo ,d dubirandone ; cosi e anche peccato mortale il ritenerla , dopo che (id comprata, fapendo , O dubitando , cke fía rubaca . 111. Mi dica , aueva campo di refcindere il contratro'co'ladro , reltiruendogli il cavallo, ericuperacdo ifnoi crenca ducati : P. Padresi. C. Prefumena V.S. verifimilmente , che fe ritornava al ladro il cauallo, per ricuperare i fuoi trenta ducati, il tal ladro aucrebbe refti- tujto al íuo Padrone detco cauallo ? P. lo credo, che non ¡Pauerebbe fetto; poi- ché effendofi rifoluco di rubarlo , non auercbbe pid tratraco di renderlo al Padrone . C. Se V.S, aucfle auuto vna verifimile pro. babilitd, che il ladro douefe refticuire 21 fuo Padrone il cauallo, poteua refcindere ¡l con- tratto di vendita co'l ladro , ritoroandogii il cavallo , e ricupcrando ¡¿l fuo prezzo : in que- fto conuengono i Dortori. Ma quando non w'é queíta verifimile Ífperanza, che il ladro deba ba rendere il cauallo al Padrone, qui fia la difficoltá . loícno di fentimento , che anche in quelto caío porefle rimertere il cauvallo in mano del ladro , e ricoperare ifuoitrenta due cali, O aucticcomprato ¡l cauallo io buona fe- de, ignorando , che fofíe rubato 3 come dice Navarro nella fua Son:ma latina CAP. 17. num. 9. im fine. Silutlito Verb. Refliturio 3. quaft.7. econ aleri Fagundez in Septimo pracepio lib. 7. cap. 20. num. 2. Ó Vanetie comprato in mala fede , lapendo ,cb'cra rubaro . lea Pietro Na- narra bib. 3. cap. 4. part. 3. tub, 4. Toleto lib.5. Caps 17.1. 13.€ Con Ales, Se Angefo , ¡il Caí- peníe lo giudica probabile Trar, 18. difput. 1. Scét. 5. num. 46.< con alcri Diana pta Tru, 17. refol. 4. Át € la ragione 5 perche quello, Trattato Y 11. Del VIT. Comandamento* che compró ( fia con buona, O mala fede ) nou dobbligaro mertere la coía io miglior ftato, di quello la trono, e bafta, che non la merci in peggiore : Atquilo ftato, acl quale la trono, fú in mano del ladro , dal quale la compro: Adunque fodisfa al fuo obbligo , ricornandola wo'altra volra in mano del ladro . 112. Ma fe von puo refciodere il contrarto co'l ladro , per ricuperare il prezzo , che ha dato per la coía comprara , O ptrche il ladro e fugeito, ó perche non puó, ó non vuole render il prezzo della cofa; allora, quello, che la compro ( fia io buona , ó mala fede) € obbligato refticuirla al Padrone vero , quia res vbicunque ef? , pro fuo Dominio clama? « : 113. Mi dica V.S. ha auuco qualche veile da quefto canalio nel tempo, che 'ha auuto la fuo potere ? j P. Padre siz 'hó appigionaro ptr alcuni giorni, 8 auerd guadagnato vicino á cinquan= ra reali, C. Anco VS. auerá (pelo nel mantenerlo qualche cofa ? PRA. P. Padre si, aucró [pelo da venti reali. C. Adunque quei erenca, in quibus efi ditior fattus , ha V.S. da reflituire al vero Padrone del cauallo . 114. Per rifoluere la feconda parte del cafo prefente; ciod Pingiuftizia, che V,S. ha potu- to fare al venditore in comprare per crenca quello , che valeva cinquanta ; mi dica, l'i'tel» fo tadro prego V.S. á- comprarlo, € S'ofieile colla vendita del cauallo ? P. Padre si. spaeí C. Adunque, febbene il «valor del cauallo fofíe 50. e V.S, Pabbia comprato per crcaca, eferdone Ñato pregato dal vendicore , NOD gli hi faro V.S.aggrauio 2lcuno ¿percue € prin- cipio comune de' Teologi , che merces vleronca vilefcunt , che, quando il venditore ipuica col- la mercanzia , la mercanzia (fi ftima meno . E fe cerchiamo fapere quanto meno fi flimino ¿e merci vltronte . Lellio de injlitia lib. 2. Cap. 21. dub. 4. 1.38.Sá Verb. Emptio n. 4» % alcri pe fegnano , che perdono la terza parte dellor valore : V.G. fe vale fellanta , puo comprarí a quaranta . EPalatio, Rebelo, de alcri, che rica Diana part. 1. Trate $. refol. 53 e eefol. 78.infegnano ,che le merci vleronee perdono la metá del lor valore : V.G. fe valeua fellanra, puó comprará á crenta ¿ Adunque aucado compraro V.S.d crenta quello, che valeua 50, efendo pregato dal vendirore , nO gli ha farco aggrauio , ne ingiaftizia in quelta opi- nionc. ó 115. Ec anche per aleri principij fi puo fcu- fare d'ioginfta queíta compra , che V.S. ha Í8t- to á minoy; prezzo , feguendo Vopinione dí molti Dottori , che cita , e ficgue Efcobar del Corro nel T rarraro de vsroque foro y art» 5- caja 2»

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