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Capitolo IV. Parte P” IT, Della Compenjazione: C. ( Attenzione a quella dimanda., mella quale fa il ponto dalla d:ficolra: prefente..) Mi dica, zuercbbe conferuato quefto vino ilfuo Padro- ve fia'al tempo, nel quale foi: crefciuto il prezzo., O l'ausrebbe venduro fubiro? Perche, le io rubo d Piccro due mifure di frumento , O venti pehi di vino, che Pietro ane- rebbe conferuato fin'al tempo, nel quale va. rebbe á piú caro prezzo, non folo deuo reñÑi. ruvire quello vale il frumento , Ó vino , al tem- po, nel qualejo lo rubai, maancora quel di piú , a che farebbe aícelo il vino , O frumento vel ven po , nel quale Pietro l'auerebbe vendu- to . Al conrrario, fe ¡o rubo á Pietro queño vino, 0 frumento, che aucrebbz venduto al prezzo corrente, de ¡a lo conferuo , fache monti di prezzo ,e correndo piú caro , poflo tenermi quel di piú , che hó cauato dal vino, e fodisfo con reffituire d Pietro la fua roba al prezzo corrente al tempo nel quale Piecro l'aucua da vendere. Booacina -Je reftitut. difp. 1.9. 3.punó?. 11. m9. Perche il lucro , che ca- uai, fu frutro della mia indufiria , e non cede jo danno di Picerro: Aduaque non ho da refti- tuirlo a Pierro, ma poflo tracrenermelo , fo- disfacendogli, quello, che rubai al prezzo, che correua , quando egli l'auerbbe venduro. 72. P.Padre, jo noo so, fe il Padrone anerebbe renduco il viao , O lanercbbe pid lun- go tempo conferuato » C. in cafo di dubbio, fe il Padrone aue(e conferuato il vino in tempo , che valefle pin, dicela comune de'* DD..che ha relticuiríi curro jl lucro , che il Padrone o'auerebbe cauato. Lciño lib, 2. cap. 13. dub. 16.1, 109. E la ran gione e , perche ia dubbio € migliore la con. dizione di chi poflicde : 11 Padrone€ in pol- feito della fua libertad, per poter vendere il vi- no nel tempo , che vaglia piú : Adunque ha da giudicarí á fuo fanore . Ció non oltante a me piace mokco il mezzo , cherocea Diana vbi fu- pra refel. 532. dove dice, che io queño e2fo di dubbio ,ne s'ha da ftimar la robba al prezzo, che correva, vé meno al fommo, al quaje aíceí< di poi, ma bensila merá di queÑñti; V.G. allora valena il vino tre reali, di poi montó á quactro , ha da Rimerl, per. farcla refticu- zione , tre, e mezzo in calo di dubbio , che ¿i Padrone fofle per conferuarlo , O n0 , Ma per formare giudizio , fe il.Padrone auc- rebbe conferuato il vino, finche montafíe di prezzo. Midica, il refto del fuo vino lo ven» de ínbico4 P. Padre ,1'há coníeruato , finche e mon- taro . ; C. Adunque v'e bañance fondamento di giudicare , che, ficome conferno ¡lrefto , €Os1 aucrebbe confernato quello , co”! quale Y.S. ba fatco la compenfazione . 73. Suppofti queÑi principij propongo con 157 queño argomento la diffícoltá. MH ladro € ob« bligato d echtituize , non folo la maceria. ruba- ra ,ma eziandio quel lucro , che il Padrones auercbbe cauaro , vendendo la fua roba a pin alco prezzo : Dungue ancora quello, che Gi ri- compenía , dene ricornare al fio Padroneil medemo lucro , che gli cefso. . Prono la con- feguenza : per queíto il ladro deue reflicuire il lucro, psrché fu cauía efficace, che il cal lun cro. cedags al fuo Padroue: A:qui, anchas quello, che ( ricompeola nel derro calo , € caula efíicace , che cel il lucro. al fuo Padro- ne: Durque, ficome e il ladro cosi, fará ob. bligato anche quello, che 6 ricompenía , alla reftituzione del lucro . 74. Non troso, che ja terminis cocchi il caío ; peró fon di parere , che quel tale , che í ricompenía ( concorreado le circoltanae deceo di lupran. 67. che fanno lecica la compeaía - zione )non € obbligaro relticuire al Padron: il lucro ,ancorché lappia cercamence, che que. flo tale aucua da conferuare il viao ñia'al sm- po , nel quale folle afcefo il prezzo . E lo prouo colla dottrina , che con ali Dotrori porta Diana part. 8. Trat. 7. refol. 17. qual infegaa , che il debitore puo anricipare la paga , che douena, per il tempo dererminaro, aacorche quefta tale ancicipazione (a concro la volontá, dx in. danoo del credicore + V.G. deucPietro a Giouanai cento reali, che gli ha da pagare per il giorno di $, Michele: Sá Pig. tro, che la moueta s'ha da abbaTare; puo derco Pietro inauzi, che (fi abba , ancorche noa fía compito ¡il termine , pagare a Giouan. ni queÑti cento reali: $ ancorche non appra- uo coralmente quelta opinione di Diana ;pe- ro . € fepza dubbio, che arriuaro il giorao di S. Michele , che € il cormioe allegnaco , puo Pietro pagare a Giouanai i cento reali, quan. tunque fappia, che all'alero giorno há ad ab- bafñaríi la monecra ; Ora formo cogi !'argomen. ro : per quelto Pietro puó pagare a Giouanni, arriuato il giorno dererminaro , li cenco reali, ancorche queña paga cada in detrimento di Giouaoni, perche arcinaro il cermine, ha Pig. ero obbligo di pagare, e Giopanni diricro, perché Pietro lo paghis Acqui nel cafo della compenfazione ha il debirore obbligo di paga- re, € quello, che ( ricompeoía, azione per eller pagaco : Dunque, le pez ragione di que- fia azione, Ó diritro non € obbligaro Piecro debirore, a fodisfare a Giouanni, quel decre- ícimearo di moneta , che gli viene dal pagar- lo in tal giorno , nel quals € a prezzo lommo la monerz, aé meso quello, che fi ricompen. la € obbligato rilarcire al fuo Padrones il lucro del vino , co'] quale s'é ricompeníato » Allargomenco ia contrario , che di fopra há propofto, rifpondo , che v'e molta difte- renza fra il ladro , e quello , che fi ricompeola; pei-
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