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Capitolo V 111. Del Sacramento del Matrimonio : facrilegij, vno per efler Minifiro di tal Sacra- mento ,e Paltro per esere recipiente ¿ma vn foto perché riceue indegnamente ¡ii Sacramen- to. Sic Leander a SS. part. 3. Trat. 9. difp. 4» quafl. 11. 58. P. Padre m'acculo , ch'auendo fatto voto afioluto di cafira , mí fono maritato fen- za difpenía . C. Io primo luogo peccó V.S. mertalmen. te efiendofi maritara con queño impedimento impediente . Mi dica, poftlquam confumauic matrimo- njum , perije debieam, aut lolummodo foluijr? P. Aliora,e dopo multotits petij.. C. Non oftante queño voto doueua V.S. reddere debicum , quando vxor ejus, vel taci. re, vel expreíse eum pecebar ; perche, fufli- frendo valido il matrimonio , qualfivoglia de” Conforti deue di glufizia loluere debitum: non oBanre il voto, che V.S, auena , ii marrimonio Iú valido: Adunque di giufizia cenebarnr fol- ncre. E' pero vero, Che, fempre che V.S. petjje, peccó grauemente ; perche adhuc contracto il matrimonio era obbligara ofseruare il voto, in quanto poreua, fenza far ingioftizia alla Conforte: poteua fenza cale jogiuftizia non pttere : dunque era obbligata d farlo - Prouo la minore , perche niuno de'Conforci tenecur ex luftitia debirum petere. L'vna , e l'alera ri. foluzione € ggrea, e comune. Vedafi il Padre Baíseo Verb. Votum 3.1. 9, Layman Trat. 10. Ye 4 + CAP+ ZoNe Ó. 59. Neque prima vice potuit licitd foluere debicum primis illis duobus menfibus ex quo fuit coorraGQum matrimonium rarum, $ von confumatum ¿ perche la quefñto tempo e libertá in tucri duei contraenti di non coofumare,e d'entraríene in Religione : Adunque in queño tempo poterar non foluere, fenza aggrauio della moglíe : Adunque ia virtú del voto dica. ftitá era obbligata á non pagare, poiche il voto dene fempre ofseruará nel modo, che fi po. Lo ficfso auuiene, fe il Conforte adulte. raíse , O fi faceíse dinorzio legitrimo; in que- Ko calo ne meno poíser debicua foluere, quod alias licité poterar foluere , de ita rotum adim- plere , Vedalí Layman ¿6, 5. Trat. 10. part. 13-Ca[» 1.1. 10. 60. P, Padre, e chi potrá difpenfarmi , ve debitum poffim perere ? C. In primo luego , dico , che ponno i Vel- coui ; ponno anche ¡ Religiofi mendicanti, che hanno per queíto facolcá , e commiffione da* loro Prouiaciali, Rodriguez Tom. 1. quefl. 63, art, 1. Portel in dubijs regul. Verb. Abbas n. 5.e Verb. Confeffor , erga Satulares n. 18.€ 23.Sanchez nella Som. Tom. 1. lib. 4.cap. 43. ». 10. Come apche ponno difpeníare decci Res 109 golari,acció poísa debicum 'petere qui propa ter incefum cum confanguinea vxoris fue ins cra fecondum gradum jus pecendi amilic, per vo privilegio di Martino V. auendo a2nco pt. ciale commiflione per queño da' loro Prouia. ciali , come dice Sairo in Clawi Regia lib, 6. cap. 11.27.98. Rodriguez quef!. 63. art. 1. Enriquez lib, 7. de Indulg. cap. 28. n. 6.1 R.P. Leandro da Murcia fopra il 7. Capit. della Regola del N. P.S. Francefco quefl. 8. Seleót.5. 2.n.43. Aggiongono Leandro del Sacramento Tom; 2.7 rot. 9. difput. 24. q. 17. in fine. Macha= do Tom. 1. l. 5. parte $. Trat.3.doc. 2.M» Za non efíere necefario , accio polfino difpenfare derti Regolari, che abbino líceuza fpeciale, d commillione da fuoi Prouincialis il che dice efiere probabile Diana part. 10. Trat, 19.0 4: Mifcelorefol. 20, 61. P.Padreín virtú di queñta difpenfazio- ne, che mi concede, 0 il Veícono, 0 il Regos lare , potró io, fe muore mia Moglic,accafarmi con altra t C. No figlio, perche queña difpenfazione folo fi concede, accioche V.S.poffit petere de= bitum vxori quam punc hábet , ma morendo queíta, reuiue il voto ,c vi vole la difpenía dal Sommo Pontefice, per contraere lecicamente vwaltro matrimonio. Bañleo Verb, Votum 3. numoe Ó. 62. P. Cosi anche m'accuío Padre, che aue- uo fateto voto di Religione , e ció non oftante mi fon maritato . C. Conofíceua V.S. che pecezua granemens ce in maricarí , auendo queño voto? P. Padre si. C. Confumauic jam macrimonium ? P, Padre si, C. Gli e ftato difpenfato il voto , antequam jilud confumarer ? P, Padre no. C. Conoícena ancora , che peccana grane- mente confumando matrimonium, fine preuia difpenfatione voti ? P. Padre si. C. Cola certa e, che quello, che auendo voto di Religione, fi marica , 8 confumar ma- trimoniam , fenza che fe gli difpenh l'impedi- mento del voto, pecca granemente ; e che ne” primi due meá ,che ha prefo moglie , non po- reft confumare matrimonium. La ragione €, percheé pocendo offeruaril voto , non l'oflerua; e chi non Padempie potendo , pecca grauemeon» te :Sed (ic eft , che ne'due primi mefi dopo con. tratco il macrimonio , pud oflernare il fuo vos to, entrando ja Religione ,e nou confumgndo il matrimonio: Adunque pecca grauemente, fe lo confuma in quefto tempo, quomodocum- que conflumet , fiue redendo , fine peeendo . Etc anco paatiidue mel», che la Legge concede a quelli, che 6 a > Per potes A. t tar

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