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Cap-V 1.Della Semplice Formic.Abizo di pecchreseo Occafione Proffima. 99 ho neccífica di fapere la frequenza delle cadute pafíare , e prefenri, per vedere fe vé emenda, 9 fperanza di queña . P. Nelle confeffioni pañate hó peccato colla foefía frequenza poco pid , ó poco meno . C. V.S. Sará ftato colla volontd fempre» pronta á peccare , quando lefofíe vennta P'oc- cañone 2 P, Padre, alcune volte, e maflime , quan- do tratrauo di confeñarmi, faceuo propolito fermo di non peccare ; € peró tanta la mia fiac- chezz4, vr cum eam viderem continere non JOLLETa mn » C. Non le haano detto i Confefiori, che fcacciafle di caía quefla perfona ? P. Padresi, C, Quanre volte glis l'hanno detro? P, Tre, 0 quattro volte, C. E perche non l'ha Ícacciata? P, Padre, anula mea et ; mi mancherebbe añai,felevai dilla mía caía coltei; ne pin trouerei chi mi feruidle cosi bene , C. Quella e occaone prefíima , e volone raria ¿ poiche quelti preceftí, che V.S. allega, pon fono balianti , acció pola fermaríi in tan- to pericolo della fúa anima ¿ come diró nella 2, lirio della Prat, Trat. 120 Cap. 1.11. V1-C NM 14» feg» e nel Trat. 17.1 265. 7 feg. ntllo fpie- go della Propofizione 41. condanoata da., Alellandro V If, done di propolito tocco que- ílo calo ¿ecolá puo vederíi la forma, modo, e ccmpo , nel quale per queíta force d'occafo- ne proffima ha da negarí l'afoluzione . f 4 / k CAPITOLO VI, Del Sacrilegio, derani virginem Deo dicaram in Res ligione, C. Di che flaco era allora V,S, P. Ero maricato , C, Virgo concupica , erar Deo dicata per yora folemnia faGa jo profeMone ? P, Padre si. C. Tre malizie diftinte di fpecie ha quefto efiderio :l'vna contro la virin della caftica; Valira contro la giultizia , per eflere V.S. mari- rara; e lalcra Ípecie di facrilegio contro il vo» ro, quod habebar calis virgo Deo facrata: non occorreua pero., che V.S, dicelle , quod erat Deo dica:a in Religione; faris erar dicere, fe defiderauifle peccare cum perfona habente vo» cum caíticaris ; come con Scoto, 8z aleri infe- gna Tomaío Sanchez lib. 7. de matrim. difp.25» ». 2. € aleri molci, che dicono, cheil voto femplice, e folenne di caítirá non fi diftinguona di Ípecie , ma, che folo agarauano dentro la medema fpecic; e opinions probabilifGma, che 96, p , Padre m'accufo, quod femel defi- non fianecedario nella coofefhñone Ípicgare le circonftanze aggrananti, come infegnano $: Tomaío in 4. difi. 16. quefl. 3. arte 2. S. Bona- ventura, Scoro, € alcri molcifimi , che cica, e fiegue Diana , parts 2. Trat. 5.rcfol. 1. Aduñ» que non e oecefíarzio nelia confeilione (piegas re, che e Religiofz ,ma folo dire, che há vote di caftitá, Ció non oftante , piú ficura € Popinione di quelli, che dicono , che há da fpitgarh., fe il voto e femplice ,d folenoe, Layman, 8: aleri, che cita Diaoa ¿bid refol. a. vedafi la 2. parte della Prat, Trat. 14. cap. 6.n. 47. Ma fe la tal Religioíla fode Nouizia, e non ausile vato di catticá ,nou farebbe ia queíto cafo (acrilegio; e lc V.S,anelle auuro defiderio ingrediendi clan» furam uc extraendi talem virgiaen profeldam, jl fuo peccacto auercobe vn” alcra malizia di pia. 37. P, Padre w'accuío, che in due occafo- nicella Chieía habui taGus ¡llicicos cum vic. gine . C, ln queíte occafioni palfus eft pollurio» nemt P, Padre si, peró in vna fola . C. Tatus per fe, niñ fequacur pollutio non habent maliciá facrilegij per la circoftanza del Luogo Sacro , come infegnano Sanchez de ma» trim. lib, 9. difp. 15. n. 21. Coninch de Sacram. difp 7.dub.4.n, 22.8 alcri. Ela ragione ( €; perché la malizia di facrilegio riíperro al Luo= go Sacro non fi fonda uclla Legge naturale, ma bensi policiuz, quale afiegna l'azioni, per le quali viola la Chicí2a: Arqui folo fi viola, quando we effufñione di fangue , ant femiois, e non guando vi (í commetrono tadtus impu. dici+ Adunque quefti, che V.S, ha commello nella Chicía , non hanno la malizia di Sa. crilegio , 38. Da quefta ragione pare s'inferifca, quod pollurio , ne copula habica in Ecclefa , fe € occulea non auerá malízia di facrilegio ; il che con Vafquez afferma € ipíegna Bañlio Ponte lib, 10, de matrim, cap. 10.1. 15. Perché ,quan- do eft oculta copula , aut pollurio , non li vio» la la Chicía , ne v'e necefficá di riconciliarla . Jl contrario peró mi pare piú vero, che quancumuis occulca fic, tine copula, ue pol- lutio , ha malizia di facrilegio ; elo diffendo. no Suarez de Relig. Tom. 4, (1b,3.c4p,7.m. 4. Sanchez lib. 9. de matrem. difp. 15.1. 11. Bona - cina de matrinm. quelt. 4. punt. vltim.n, 7. E ala eri: E la ragione fi € , perche la malizia delle azioni vmane conífte nel feri teo dell'azione; e palíaca giá lazione, nou € capace dicon- ecaers la malizia, che non ebbe nella (ua efe. cuzione ; poiche quod d principio non fublifuty tracta teraporis mon coalefcir 3 Adunque z perche Pazione fi faccia di poi pubblica, d 10, noa potrá diuenir peggiore di quello £ú fobizo coma - N picas

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