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Gen. 31. Fer. 1, di tuttada poucra: Paxniglia de Capucciai, hi V.S. llutriima, e Reuerendiflima vna quaíi perpetua ¡poteca , colla quale noi re- ftismo obligati 4 perperuamepnte ricomodcere il fingolare aflettó, cel quale la Nobiliflima fuz Cali fempre:mmi-s'e degmaza negY infinsci Mluftri Perfonaggi, che há dato e a Sogli Regali, e a Va- ticani di Roma s d'abbracciarci eome*teneri fuoi figli, e lempre accoglierci cosi Íotto le Toghe , e Senatorie , e Reali , come fotto le Porpore, che gelofe di coronare i merjti, mai hauno perlo di vilta la di lei Cala, intanto che ogni volta , che 1l Ciclo ga há tolto qualche Porporato per coronarlo di Gloria , voló lubito il crocco alle ípalle d'vn' altro del fuo Cepo, come ha veduto il Mondo tutto poch'anni fono, all'horche apena morto GIVLIO SPINOLA CARDINALE d' eterna memoria , e di lei meritill1- mo Zio, vidde volare, quaíi lenza accorgerfene, la Porpora indollo 3 GIO; BATTISTA SPINOLA dilei Fratello, CARDINALE di tanto luítro a Roma, che di lui puo dire cid gia vna voita dile del fuo Catone:; Et fi im Ciuitate mofira multi Catones non effens y 1n ea unum extiri/Je mirabile eh. Tutto quelto dico , hauc- rebbe reclamato contro dime, fe ad altri hauetii donato quello gia reítaua d lei ipotecato. Tutrauia mi farei riparato con quella mallima, che dice, confentienti nulla ft iniuria : Traníceado, il magnanimo la: liberalita della tua Cala verfo di noi Capuccini; e' come non: n' hauercbbe acconfentito 1' alienatione da ella di pochi fogli? Ma- cio mi prometro m'hauercbbe fenza dubio conceflo la., grandezza della: dy lei magnanimita, non: me l'ha permcllo Par- denza- del defiderio , che ha-di veder queft' Opra alla luce , qual malec'y come da propria radice, da vn zelo ettuante di ritrouar eleboro», che fani ogai languore al gregge, che pafcola fotro del di' lei Paftorale. To quí pollo bene frenare l'impeto d'vna lanta ¡nuidia, che gid altre volte m'ha fatto efclamare; Beato quel Po- polo, chetia'percultode yn tanto Paltore ; Ma alla vigilanza yZ0» lo, e cura parerna colla quale lo pafce, á me molto ben nota per iP molto, clic l'ho feruita si in mifsioni, come in prediche, non pollo gia: tacere, rinouarlt in efía yna perfetra idea di quel buon Paltore ¿che diceua ; Die, noétuque eh vrebar y e gel, fa- giebarque fomnus ab oculis meis. Ella é tutroechi, tutta cuore, tutta mani per fradicare dal yafto campo della fua Diocel1 1 1a- peli velenofi: de* mali elempi , per difpergere i lupi de icandalot1, par rintracciare, € fchiachiare la fronte a'ferpi de peruerí, che di naícolto infidiano al piédell'innocenza , per mantener purgato il paícolo da ogni hierba catriua: in foma (e Geremia vidde vna fol yolra yna verga occhiuta) virgam vigilantem ego video: verga' perche barrena, occhiuta, perche fempre colle pupitle 11 moto" per vedere doye ve n'era il bifogno; tante yolre pare a me al

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