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90 Efempio di quanto Dio ainti cbi pera dona a' fuoi nemici . 66. Acconta Surio nella Fefta della Tran- flaciong dí S. Donatiano ,come ven» ne d vencrare le Reliquie del Santo vn Caua- gliere , che aueua va nemico, quale in queña occafione íi pole a'piedi del Cauagliere, á chic» dergli perdono: pid Ídegnato che mai gli dif» fe , Jenaremi d'auanti, alcrimenti in prefenza di queñte Reliquie ti Jevo la vita; e fú tanto du- ro ,che né meno a mille preghi de"Sacerdoti volle perdonargli. Trattato VI. del Y [. Comandamento . E fubito fú cafigato dallifefo Santo; pri- vandolo,con grandiffimo «olore , della vifia corporale. Apricon quefo gli occhi dell'ania ma , e fubito confeísó il fua peccaro , diman. dó perdono a Dio, perdonando di buon cuo- re al fuo nemico . A pena Ái fi riconciliato co”] fuo nimico , quando peri meritj del Santo cel. só il dolore, ricuperó la vifa perdura. La. Iciandoci auvertiti, quanto Dio fenta ,eca- ftighi il noo pardonare l'ingivrie , e quanto per il contrario gli € grato il ricoociliarfi co'no- ftri nimici. OXOEDOECRODROXDAON MOROS : tar TRATTATO VI DEL VI. COMANDAM.o NON FORNICARE, S. L. d. ON ho dubbio , che qualfivoglia cuore modeflo, entrerá nella ¡e- zione , e fudio di queño precerto con quella ripugnanza , colla quale il mio s'e rifoluto di prendere la piuma in mano per feri- verlo ¿turca volra ci deue far animo quell'An- giolo , che quantunque fofíe di puritá afai fi- periore alla nofira, pure non fi Ídegnava di venirfene in Gerofalemme , d rivolcare 'acque della Piícina piena di poueri , e di fracidumi di piaghe , affine folo di rifanarvi vn fol'infermo: Et fanabatur vnus Joan, 5. Meno dec Ídegnare vn'huomo permolto che fi flimi e candido, e callo, di rivoltare V'acque di quefta Piícina, per dare la lanicd d tante anime, quante fono lc inferte dal contagio della fenfualicá . Voglia il Cielo , che, giacche fi Ícrivono , e prefcrivos noi rimedij, e le medicine, fijao di proficro alPanime ioferme . Ma, efendo la pete di quetto vizio in fommo artaccarica , fará bene, che, come il Medico corporale fi prouede di qualche piccol pomo pieno d'odori ,e d'aro- mati , per diffenderíi dalle qualitá , € imprefa foni nocive, che gli puo fare il conucríare con gl'infermi; e come nelle camere , doue giacciono febricicanti di febri maligoe , fi [par- gelacero, acció non s'inferci, chiwentrad feruirli,8% á vificarii; cosi fará bene , accio il Confeflore refti difeío dall'infezione maligna della fenfualicá , che ( proueda del fuaviflimo odore dell'Orazione , e dell'aceto della mortifi. cazione , € Circonípezione . $. II. 2. Vanti d'entrare nelle fpecie partico. A lari di quelto Tratraco, foppongo, che in quelto Precerto ( prorbifca ogni forte di peccato di luffuria, che pué con:- merreríi con penficri parole, 8 opere; con. peofieri confentendo per modo di deberia. ó dilerraziont lo qualche bructura : con parole, parlando di cofe ofcene ¿ con opere, pratican- do qualche azione difonelta. Supponga in (2- condo luogo ,che Luxuria ell inordinatus appe» titus venercorum ; €e e voo defecre peccatica. pitali , € di queali il pid comune , e pid pericolofo ; tanto comune , che comincian- do dall'era piú tencra regna fiao nella cadeoce, edecrepita , fenza perdonarla, ne dáledo, ve á flaco; e tanto pericololo , che, fe voa rola sinmroduce nell'tanima, e con difimalace lu. Ginghe s'arracca alla volontá , con gran d:(A- cold puo fpedirícas. Moice radici, e moico profonde [uule gerrare nella terra derpecci vma- ni ; e grande ltudio , e vigilanza bilogna víare, acció non s'impadroniíca dei cuore . 3. Setce fono le fpecie , che fi contengono fotro il genere della luffuria ¿ e lono ; femplice fornicazione , flupro , ratto , adulcerio ,ince- fto, facrilegio, e contro natura . Semplice_, foroicazione : Ell accefjus foluti cum folura. Scu- pro eli acceffus cum fernsma virgine , vel rennente, wel libere confentiente , inxta varias opiniones . Ratto efl acceffus cum famina per vim adduéta de wno in alium locum . Adulterio eff alien: thori wviolatio , vel acce Jus viri foluti ad mulierem nup= tam, ante contra. Iocelto ef acceffus cum con» fanguinea y vel affine intra quartum gradum » Sa- erlegio ef acceffus cum perfona votum caflitatis ba-

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