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APPENDICE I: DOCUMENTI INEDITI 423 Vraiment je ne suis pas trop possedé du dénion écrivain, qui est la Cachoete 1 d'Orace, je connais le siecle; votre amitié pourtant, et l'envie de seconder des vues, qui sont dignes de votre génie, me donnent -des nouvelles forces pour entreprendre quelque autre chose, qui ne· sera peut-etre pas moins utile. ·Pour les ,endroits, que avez marqués, j'en corrigerai quelqu'un; ·mais il y en a bien des autres, qu'il ne me sera pas facile de corriger -sans vous consulter auparavant. Ce sera !'affaire _d'un quart d'heure, et meme a l'occasion de vous donner le dernier addieu avant mon départ. Ménagez vous toujours au bien des hommes, qui vous en seront peut– -etre mauvais gré, et qui ne vous regretteront que lors que vous ,ne serez -plus. C'est, mon cher ami, la fatale destinée des, grands génies a la montée éternelle de l'humanité: mais un philosophe chrétien les regarde toujours comme des malades, ou si vous voulez, comme des frénétiques, ·qu'il faut guérir de gré ou de force, et va toujours au bien comm'a son but unique. Pardonnez moi ce trait de confessionaire, et croiez moi -tout a vous. Excellence a Parme le 23 avril 1769. 8. A[deodato]. Il ministro estense Felice Bianchi espone al Du Tillot i pronostici .suoi e del Turchi sul pontificato del neoeletto Clemente XIV. Modena, :25 maggio 1769. Originale. ASP, Cwrt. Du Tillot, 53. Sig.r Marchese Mio Sig.r Sig.r Pron ed Amico Vener.mo L'editto pubblicato il di 23 dalla R. Giunta di Giurisdizione, di cui il vener.mo Sig.r Marchese mio Signore s'e compiaciuto di regalarmi .alcuni esemplari, fa prova sempre piu luminosa in tutti gli aspetti che si consideri del fino accorgimento di codesto rispettabile Govemo, -oo io ne faccio co' miei ringtaziamenti le piq sincere congratulazioni .al vener.mo Sig.r Marchese mio Signore. In questo punto vengo d'aver fatto una lunga gratissima conver– -sazione con il nostro Pre Prov.le Adeodato tornato questa mattina feli– cemente da una parte dell'intrapresa visita. A lui ho comunícate le nuové ricevute ier sera colle lettere da Roma consecutive alla ele– zione del nuovo Pontefice. Ci siamo trovati conformi ne' pronostici di -quel che puo temersi dalla cabala fratina del S. Padre, e nella massima che ora convenga piu che mai a' Principi di camminare con piede -franco, e di non lasciarsi sedurre a dare neppur un sol passo addietro edalle lusinghe, e dalle belle parole, colle quali il buon Frate studiera di guadagnarne l'animo per corbellarli. Mi compiaccio moltissimo di sen– -tire, che il venr.mº Sig.r Marchese sia nella determinazione di attenersi .al suo piano di fermezza; e ,certamente mi avra seguace fedelissimo anche in questo per tutto quello che puo dipendere dalla mia opera, e ,dal mio debolissimo sentimento. Devo pur anche ringraziarlo delle copie della c~ntata, per cui ho mancato a' miei doveri nell'ordinario passato. 1 « ... Tenet insanabile multos / scribendi caco"'thes et aegro in corde senescit ». D.J. JUVENALIS, Satyra VII, 61.
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