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APPENDICE I: DOCUMENTI lNEDITI 421 spesa la stampa di qualch'altra costituzione riguardante, per quanto credesi, tutti gli altri principi, e che sono assicurato d'esser in or– dine. Siccome poi non sono fra loro concordi que' soggetti ch'influi– scono negl'affari, cosl vedesi confusione ed irresolutezza in ogni cosa. La condotta dell'ambasciatore di Francia e particolare, e lo star lon– tano da Palazzo fa prevedere qualcosa. Intanto con li venturi corrieri s'aspettano da meglio informati novita di rimarco, e temendosi per Avignone e Benevento la sorte medesima, chi sa che uscendo la di Lei scrittura, e sentendosi le risoluzioni di Madrid non abbia a mu– tarsi la scena. Ho parlato con monsig! Azpuru, e l'ho trovato impe– gnatissimo per tutto quello che riguarda S.A.R. ed il veneratiss. S.r Marchese. Ammira anch'egli l'indolenza di questi signori, e non sa prevedere qual negozio faccino que' tali che procurano di tener il Papa all'oscuro delle cose, e che lo vanno confortando per li passi fatti col– l'assertiva di dover esser quieto, tosto che ha soddisfatto la propria coscienza. Ho dovuto smentire per tutta la Toscana la falsa voce sparsa dall'imprudenza del frate carmelitano predicatore in S. Petronio di Bologna, che fosse stato carcerato e mandato in Castel S. Angiolo in Roma il nostro padre Adeodato, quale in breve mi figuro costa di ri– torno. Sarebbe pur bene ch'egli pure si mettesse in quiete. Il vene– ratissimo Sig.r Marchese ha qui un suddito di S.A.R. qual'e il conte della Somaglia su cui puo contare sicuramente, che trovo ben noti– ziato, ed impresso ne' doveri d'un suddito verso il sovrano; ed io pie– no del piu rispettoso attaccamento, di obbligazioni, ed amicizia mi ri– protesto a comandi del veneratiss: 0 Sig.r Mse Pñ Colmo ,ed amico, che prego di favorirmi la sua scrittura tosto che uscira alla luce. Div.mo obbJ.mo serv.e ed amico vero Marchisio 5. Il Du Tillot ringrazia il ministro estense Felice Bianchi, per il trattamento usato al Turchi in occasione dell'ambasciata che questi svol– geva presso Francesco III duca di Modena per una spedizione militare contro lo Stato Pontificio. Parma, 24 maggio 1768. Minuta autografa. ASP, Cart. Du Tillot, 53. Sig! Ah.e mio Sig.re Proñe, ed amico venerat.mo Da! comune amico padre Adeodato ricevo la venerat.ma sua in data dei 18 del corrente e si da questa, come dalle espressioni del medesimo rilevo le molte gentilezze colle quali ella ha voluta distinguere il noto religioso durante il suo soggiorno in Modena. lo le reputo tutte come fatte a me stesso, e percio dirette ad accrescere le mie obbliga– zioni verso la veneratis.ma di lei persona. La di lei amicizia mi e cara a segno, ch'io piu non bramo, che il conoscere di presenza un soggetto, che mi favorisce con tanta tenerezza, e darle i segni piu univoci di un'eguale corrispondenza giacché in altra forma norl posso ,palesarle la mía doverosa gratitudine. Lo stesso padre Adeodato, che mi ha dette tanto graziose cose del di lei merito, mi ha pure significate le vantag– giose espressioni, colle quali si degna parlare sul conto mio il serenis.m 0 Sig.r Duca di Modena. L'ottenere la stima di un sovrano sl illuminato e si fino discernitore del merito e una Jode superiore ad ogni altra, e che lusinga infinitarr.ente il mio amor proprio, ed obbliga in partico-

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