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420 ADEODATO TURCHI cazione della prossima Quaresima nella Chiesa Nuova. Egli sebben giovine e guardiano del convento di Parma, e di questa provincia defi– nitore. Tra noi e dei piu insigni predicatori, e per quanto so, si e distin– to anche lontano da noi; se V.S. Illma e Rma avra luogo di trattarlo, oltre al ritrovarlo assai erudito lo scoprira di uno spirito brillante, e vivace, che rende assai amena e gioconda la sua conversazione. Quando valer potesse a requisito l'esser ancor mio amico non sarebbe degli ul– timi. Mi prendo l'ardire d'indirizzarglielo non solo, perché nel suo soggiorno costi abbia uno dei piu valevoli appoggi ad ogni suo uopo, ma eziandio perché mi persuado che V.S. Illma e Rma non restera scontenta d'averlo conosciuto... 3. Stralcio di lettera << riservata » con la quale Alessandro Pisani con/erma le notizie date nel documento precedente. Parma, gennaio 1765. Copia. Piacenza, Arch. vese., carte 1765. ...Parliamo ora della Quaresima. Si presentera a V.S. Illma e Rma con mia raccomandatizia il p. Deodato da Parma. Tutto quello che in essa si contiene e verissimo. Aggiungo solo che passando per un let– terato di quelli che si dicono spregiudicati, e assai ben veduto da questa Corte, anche per essere di un Ordine, che non possiede. Sen– tiro volentieri, che ne faccia prova per saperne il di lei giudizio. Questa mia non parte da Parma per andar piu sicura, cosi quan– do V.S. Illma voglia graziarmi di qualche coerente risposta, sara si~ curissima, se avra modo di dirigermela di dirittura per la via o di Genova o di Mantova o di Milano per mezzo di qualche suo amico, es– sendo queste strade che non hanno sospetto e vanno sempre senza pas– saporto.... 4. Mons. Giusepp,e Marchisio, incaricato del duca di Modena a Roma, informa il Du Tillot sugli atteggiamenti dei governi borbonici rispetto a Roma, e della smentita che ha dovuto dare in Toscana alla voce che il Turchi fosse incarcerato in Castel S. Angelo. Roma, 24 marzo 1768. Originale. ASP, Cart. Du Tillot, 53. Sig. Mse Pñ veneratiss.mo ed amico. Eccomi in Roma dopo un viaggio il piu felice che nella corrente stagione potessi desiderare, ed eccomi tutto alla disposizione del mio veneratissimo S.r Marchese. Dal sollecito mio ritorno spero che si sara capacitato che non era in mia liberta l'indugiare per viaggio, e mi lusingo quindi che m'avra compatito nell'aver dovuto perdere le ore che avrei volentieri godute in sua compagnia, e quali spero fra non molto tempo di rimettere, se avranno effetto le mie idee. Qui tutto e quieto, ed il Papa e piu tranquillo di quello che era prima del viaggio da me effettuato. Non si sanno poi le determinazioni della Corte di Spagna, e quelle di cotesta Real Corte, e questa inco– scienza contribuisce molto alla presente tranquillita. Non s'e appreso molto !'arresto del Parlamento di Parigi, ma molto specie ha fatto la spedizione delle truppe napo1itane verso Benevento, cosiché s'e so-

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