BCCCAP00000000000000000001361
416 ADEODATO TURCHI to, la dissertazione storico-religiosa, non l'omelia qual'e nei padri e negli altri grandi oratori che egli credeva d'imitare 15 • E a par– te la forma volutamente antitetica, per la prossimita alla grande oratoria francese del secolo XIX, il Ventura si trova assai piu di frequente vicino al Turchi di quanto non si trovi la stessa cor– rente romantica. Passato il bollore delle dispute, nella seconda meta dell'Ot~ cento la predicazione italiana presento con maggiore unifor– mita caratteri piu spiccati che la distinguevano ormai chiaramen– te da quella delle scuole precedenti. La ragione e che dopo il 1850 trionfarono quelle nuove tendenze, che palesi nella predica– zione francese, tra noi avevano appena ardito affacciarsi solo col Turchi e col Ventura. Grande ricchezza di produzione, varieta di contenuto il piu spesso apologetico, un tono di originalita che appare anche nel desiderio (ostentato perfino nel titolo frequente di conferenza) di voler distaccarsi dalle vie trite e di batterne delle nuove, personali e ispirate maggiormente alla opportunita e ai bisogni del secolo, si notano infatti senza tanta fatica nel– l'oratoria sacra di quell'eta. Ma questo. rifiorire della tendenza apologetica era ormai sot– to !'evidente influsso diretto dell'oratoria francese, arrivata in Italia con un ritardo non indifferente. Il Turchi, benché non as– sente, vi esercito un ascendente minimo 1 ª. La sua epoca era ormai tramontata. E' infatti significativo che proprio da quegl'anni in cui per le guerre d'indipendenza nazionale le folle italiane si de– stavano per opera d'una propaganda antichiesastica e irreligiosa fino ai giorni nostri, non si sia piu sentito il bisogno di curare una nuova edizione del maggiore oratore del periodo piu burra– scoso nella storia moderna della chiesa 17 • lfi E. SANTINI, op. cit., 285. 252-258. 16 Rimane tuttavia da esaminare in che senso egli abbia influito su oratori come il cardinale Placido Maria Schiaffino (cf. ZANOTTO, op. cit., 511; SANTINI, op. cit., 805), il vescovo Colombano Chiaverotti, (cf. G. AUDISIO, op. cit., 11, 294) ed altri. 17 L'ultima edizione di notevole -importanza ci pare quella delle omelie apparsa nella citta di México nel 1858 in due volumi in lingua spagnola (cf. FELICE DA MA– RETO, Biblwteca, 110); significativa e anche la raccolta di O me 1i e apparsa in Torino nel 1856 e quella di Opere inedite apparsa nello stesso anno a Napoli (cf. FELICE DA MARETO, op, cit., 111). lgnoriamo le ragioni per le quali non ebbe se– guito una nuova edizione delle Opere complete, in 24 voll. di pp. 128 ognuno (cm. 24X16), annunziata in Parma nel maggio del 1851 dal tipografo editore Pietro Fiaccadori. Cf. esemplare del Manifesto d'associazione dell'editore, nello schedario bibliografico dell'Istituto storico dei cappuccini in Roma, v. Adeodato da Parma, Attorno al 1859 gli scritti pastorali del Turchi, erano tuttavia ancora < da per tutto avidamente ricercati » (cf. CAPPELLETTI, Le Chiese d'Italia XV, Ve– nezia 1859, 188), ma le biblioteche, particolarmente degli ecclesiastici, dovevano gia esserne abbondantemente fornite.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz