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CONCLUSIONE 409 vili nei loro sconfinamenti in campo ecclesiastico (e con note– vole spirito di ribellione nei confronti di Roma), gettando le questioni religiose in braccio al regalismo giurisdizionalistico, mostra in lui un contegno che precorre in certo senso l'atteg– giamento del giansenismo italiano della generazione ricciana e dei circoli pavesi. Ma se tutto sommato il Turchi della prima epoca rappresenta un'esperienza personale di notevole signifi– cato storico, non si vede invece un suo positivo contributo ai progressi del « partito ». Tale infatti sembra essere stato il Turchi giovanile: un uo– mo dotato di spirito indipendente, aperto ai piu svariati proble– mi, che non sa sottrarsi agli appelli e ai diritti della ragione, che accoglie favorevolmente tutto cio che poteva contribuire ad un sapere nuovo e prestare buone armi per la riforma dei costu– mi e della religione..Cartesio, Locke, Duguet, Nicole, vengono stu– diati e discussi con questo intento, senza impegni di adesioni totali o di servilismo. In questo senso la sua causa non e quella del giansenismo, ma quella d'un ancora moderato riformismo cattolico, di un generoso umanitarismo cristiano. E' chiaro, al contrario, che dopo il 1788 egli combatte con calore non poche idee delle quali l'abbiamo visto fervido seguace nei primi tempi. Qui ci troviamo di fronte ad un vero mutamen– to di contegr:o e di opinione: mutamento che tronca in maniera inequivocabile la parabola percorsa tra il 1749 e il 1788. Dopo le vicende del 1788-1790 non si trova infatti nel Turchi altro che lo zelante vescovo cattolico. S'ingannerebbe pero chi con– siderasse il Turchi chiuso entro la barriera del suo piccolo du– cato e della sua diocesi. Le testimonianze piu eloquenti del ve– scovo di Parma non si riferiscono alle ferite che riportavano le chiese a lui vicine. La rivoluzione francese, l'illuminismo austria– co, il febronismo tedesco, il giansenismo europeo, hanno infat– ti ripercussioni nella sua parola, che come eco dell'insegnamen– to di una chiesa universale viene di:ffusa in Italia, in Francia, in Germanía, in Spagna assicurandoci del valore e della efficacia della sua sonorita. La celebrita e importanza storica del Turchi vescovo, non e percio dovuta tanto al rumore fatto attorno alla sua persona, quanto piuttosto alla posizione di lotta di fronte alle innovazioni del secolo, assunta con impavida schiettezza e sostenuta con ri– gorosa conseguenzialita. L'ORATORE Non bisogna tuttavia perdere di vista che il Turchi fu anzi– tutto un ora to re : oratore quaresimalista e aulico prima del 1788, oratore vescovo dopo tale data. La sua produzione oratoria edita che abbraccia un complesso di 141 predi eh e a corte,
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