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400 ULTIMI ANNI: 1800-1803 presso divennero piu violenti, nonostante le rafforzate cure e as– sistenze di due medici. Alla fine d'agosto la malattia era entrata in uno stadio pericoloso. Disperandosi ormai d'ogni umano rime– dio, il 1 settembre vennero somministrati al moribondo i sacramen– ti148, che ricevette con perfetta conoscenza 140 . Le sue ore erano or– mai contate. 11 capitolo della cattedrale ordino preghiere pubbli– che150. Ancora nello stesso giorno, temendosi che l'amministratore francese usurpasse i beni del morente colla soppressione. della con– gregazione della carita di S. Filippo Neri, cui erano stati intestati fin dal 1797, il vicario genera.le Bettoli indusse il vescovo a det– tare un nuovo testamento in favore dei nipoti1 51 . 11 documento rogato venne steso dal cancelliere Antonio Righini; Giuseppe Pelleri e Ermenegildo Ortalli erano istituiti esecutori testamen– tari152. Un nuovo attacco di ;febbre catarrale finiva col soffocare l'ammalato nelle prime ore del 2 settembre 1803 153 . Aveva 79 anni e 27 giorni; governava la diocesi di Parma da 14 anni, 11 mesi e due settimane 154 . La sua morte parve tuttavia im– matura. L'infausta novena si diffuse con la velocita delle notizie fu– neste. Avvisato ufficialmente dai canonici Scutellari e. Castelli– na155, il Moreau con un sospiro di sollievo nella stessa giornata dava l'annuncio del decesso al Talleyrand 156 . 11 capitolo della cattedrale ordinava la colletta pro episcopo defuncfo, il suono delle campane per tre sere consecutive in tutte le chiese e ora- 148 « A' 7 h. du matin le secrétaire de l'éveque vient m'annoncer qu'il a rec;u les sacrement et qu'on en désesper >, Journal II, 14 frueti!d., an XI [1 sett. 1803]. Cf. anche ALLODI, Serie eronologica, II, 440. 149 CERATI, Memorie p.X:X:Il. 150 Starrvpa,, Parma 1 sett. 1803, in eass. Tureki, Arek. Vese. Parma. 151 Coeredi universali: Domenico e Giuseppe Turchi, figli del fratello Antonio, residente in Parma il primo e in Guastalla il secondo. Partecipano all'aredita an– che le nipoti Lucia e Luigia, figlie dello stesso Antonio, e i nipoti Antonio e Fran– cesco Araldi, figli d'una sorella. Cf. oltre il testamento (nota sotto), i Rogiti Bussi e Vincini nn. 240. 245. 268. Copia: Parma, Arek. Vese., caas. Tureki II. 1• 2 Arek. Notarile, A. Rigkini 1770-1803, rogito n.551, ff. 29-32. Aveva ottenuto facolta di testare con breve pontificio del 20 agosto 1791, incluso in una schedula testamentaria ricevuta dallo stesso Righini il 31 marzo 1797 (cf. copia in APC), ma stesa dal vicario generale Alessandro Bettoli nel settembre del 1796 (Bettoli al Turchi: Antognano, 26 sett. 1796, MBE, ·Mss. Campori, 12). 153 Il Ventura nella. sua relazione ufficiale alla corte toscana dice « mez– z'ora dopo la mezzanotte » e per « febbre catarrale ». Al Mozzi: Parma, 2 sett. 1808. Firenze, Arek.Stato, Cart. C. Ventura, Dip. estero 9 bis; cf. anche di– spaccio dello Scarabelli al Canzoli: Parma, 2 sett. 1803. MAS, Corrisponden– za, 200. - Nella sua Comunicazione ufficiale Vitale Loschi lo dice semplicemen– te morto « dopo corto periodo d'insuperabile malattia nel cominciare del secondo giorno del corrente settembre ». Stampa (Rossi-Ubaldi), esemplare in MBE, Mss. Campori, 12. 154 Erra pertanto il Cerati (cf. Memorie, p.X:X:II) e con lui l'Ugoni (Della letteratura II, 166-167) che lo dicono morto di 80 anni, come pure erra l'Allodi (cf. Serie cronologica II, 440) che lo dice morto il 3 settembre, e con questi autori sbagliarono inevitabilmente molti altri. 155 Journal II, 15 fructid., an XI [2 sett. 1803]. 1 •s Cf. App. I, doc. 62.

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