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ULTIMA LOTTA 397 II rifiuto dei professori verme qualificato come uno scrupolo religioso 1 ª 1 ; in realta fu qualco:m di piu. Fu un gesto di solida– rieta dell'Accademia contro la nuova dominazione, alla quale non sapeva perdonare la spogliazione dei capolavori e le tristi condi– zioni in cui erano cadute le arti durante la dominazione fran– cese a Parma 1 ª 2 • Non e tuttavia corretto scrivere che questa cu– riosa vertenza sia stata stroncata solo dalla morte del Turchi avvenuta qualche mese dopo 133 • Essa fin'i propriamente con l'ar– rivo del permesso di Roma e coll'assoluzione dei professori col– pevoli; ma influl senza dubbio su tutta la sequela di disposizioni arbitrariamente promulgate nei mesi successivi dall'amministra– tore a danno della chiesa e dell':arte nel ducato. Cos'i il 19 aprile, ancora nel pieno fervore della vertenza, a nome di Napoleone il Moreau si faceva consegnare sette quadri della cattedrale e fini– va di spogliare la pinacoteca e n museo di cio che ancora vi re– stava 1ª•. II 23 aprile rifiutava d'approvare la monacazione tra le orsoline della principessa Maria Antonia, figlia di don Ferdi– nando, avvenuta alla presenza dd rappresentanti di Spagna, mar– chese della Grua, e dell'Etruria, Cesare Ventura 135 • Con un prov– vedimento assai piu grave e improvviso 136 , il 12 maggio seguente 131 Lettera collettiva dei professori colpevoli al Moreau, Parma, 13 apr. 1803. ASP, Cart, Moreau, 28. 132 G. ALLEGRI TASSONI, op. cit., 90-ill; F. BERNINI, Storia di Parma, 154. 133 G. ALLEGRI TASSONI, op. cit., 90; E. CARRA, op. cit., 17. 134 Cf. ALLODI, Serie cronologica II, 439; L. MONTAGNA, ll dominio francese, 53. Su questo spoglio, si hanno preziose noti:de nei carteggi tra lo Scarabelli e il mi– nistro Canzoli, capo della II" Divisione degli Affari Esteri cisalpini. In detti car– teggi i due episodi, quello dei professori dell'Accademia e quello della depredazione artistica, sono messi in stretta correlazione, Cf, Scarabelli al Canzoli: Parma, 15 e 22 apr. 1803. MAS, Corrispondenza, 198. Sembra che in un primo tempo la lista (venuta da Parigi ?) comprendesse ben 60 quadri. Cf, Al Canzoli: Parma, 19 apr. 1803, ivi. A impedire, o almeno per protestare contro questa nuova devastazione artistica, il 22 apr. 1803 si riuni urgentemente in adunanza pubblica la Rappresentanza di Parma (gia spogliata dei suoi diritti!), onde inviare al Moreau una rimostranza. Cf. Al Canzoli: Parma, 22 apr. 1803, ivi. Noncurante della protesta, il Moreau sceglie– va altre pitture dalla Galleria di Belle Arti, come pure diversi pezzi di scultura, provenienti dagli seavi di Velleia e li fac.,va spedire a Parigi. Cf, Canzoli: Parma, 29 apr. 1803, ivi. « Dopo avere osservato Ji 24 pezzi di pittura che sono stati cre– duti degni di essere trasportati a Parigi - scrive lo Scarabelli - mi e parso di poter giudicare, che se ne e stata trasmessa la nota da Parigi si e di molto ingan– nato chi ha creduto di far onore alla Scuola Italiana col farne seguire l'asporto in Francia». Al Canzoli: Parria, 26 apr. 1803, ivi. 135 « C'est l'Espagne et l'Etrurie quP cela regarde seules qui l'ont approuvé ». Moreau a Luigi Berlini: Parma, Z floréal nn XI [22 apr. 1803]. ASP, Cart. Moreau, 37-38; cf. anche Scarabelli al Canzoli: Parma 22 apr. 1803, MAS, Corrispondenza, 198. 136 Il paese viveva ore di trepidazione, mista a curiosita: « L'arrivo qui se– guito quest'oggi alle sei ore pomeridiane d'1m Corriere proveniente da Parigi, che ha portato premurosamente un piego a questo Amministratore, aveva destata la curiosita del Paese; ma dalle indagini che ho fatto praticare mi e risultato, esser questi que! medesimo Corriere, che fu spedito da Napoli a Parigi non ha molto, il quale si resti– tuisce a Napoli; e che ne! piego lasciato all'Amministratore non v'e cosa alcuna di rilevanza... ». Scarabelli al Canzoli: Pal"ma, 22 apr. 1803. MAS, Corrispondenza, 198, Il Moreau non cela, infatti, che da parte sua « nulla piií. s'attenda dell'arrivo d'un Corriere da Parigi, che gli porti un supplemento d'Istruzion:i per organizzare su] piede del Piemonte il Governo e le Amministrazioni civiche di questi Stati ». Scarabelli al Canzoli, Parma, 6 maggio 1803:, ivi. Ma frattanto non perde tempo: « E'

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