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ULTIMA LOTTA 395 per l'introduzione e la censura dei libri, che da qualche giorno il rappresentante della Francia aveva sottomessa agli stampatori .di stato. Omettendo per prµdenza, conoscendo le sinistre prevenzio– ni del francese verso il tribunale, il vidit di competenza inquisito– riale, mons. Turchi aveva ottenuto qualche vaga promessa, ma si riprometteva di ritornare ancora sulla questione 119 • Accordato nuovamente anche l'affare della camera del Correggio 12 º, il 1 apri- 1e il Moreau spediva un suo corriere a Roma con la supplica di– retta al cardinale Consalvi e avuta dal segretario del vescovo 121 • E' quindi comprensibile lo stupore del prelato nel ricevere qual– che ora piu tardi una lettera dello stesso amministratore dal tono altero e acre 122 • Questi, manifestamente sdegnato, faceva osservare al vescovo che comunicandogli l'ordine del Primo Con– sole non aveva inteso di cl;iiedergli alcun permesso, ma sempli– cemente di avvisarlo perché prevenisse le monache per le misure opportune al caso. « Et croyez vous sérieusement - domandava il Moreau fra lo stupito e l'ironico - que la volonté du gouvernement fram;;ais, sou– .verain des états de Parme, puisse etre rendu dépendent de celle du souverain pontife? ». E ricordava al prelato che in altri tempi si era disposto libera– mente del monastero, come per le nozze dell'Infante nel 1769, concedendo un: grande salone per pranzi e balli ; e un terreno ,del convento delle benedettine di S. Alessandro venne persino tra– sformato in pubblica piazza, mentre non si tennero in conside– razione né le istanze del .D'Azara, ambasciatore di Spagna, al papa, né altre pratiche posteriori1 2 ª. Ora, soggiungeva il Moreau, i1 Primo Console dandomi quell'ordine era a conoscenza tanto di .quei permessi come di questi divieti. « S'il avait voulu l'approvation de Rome il aurait chargé le 119 II Moreau aveva pero « promessa una provvidenza, per cui gli stampatori non avrebbero omesso di assoggettare alla solita revisione del vescovo 1i manoscritti -da stamparsi > (cf. Turchi al Consalvi, 19 aprile 1808, sopra), ma dalla risposta « refusé » del Journal si vede che era stata una scappatoia per togliersi dai piedi ·il vescovo. 120 « Ho risposto al medesimo amministratore in iscritto ed ho in voce. ripe– tuto di non esser autorizzato a permettere l'ingresso in monastero agli artisti tra- 1icelti... ed essere indispensabile i1 ricorso a Sua Santita... É' restato persuaso l'am– ·ministratore della mia replica, ma, nel tempo stesso, mi fa estrema premura perché mi procuri indilatamente da •Sua Beatitudine la facolta necessaria... Mi preme assais– ,simo di esser subito graziato... giacché mal sofi'rirebbe i1 Primo Console e l'ammi– nistratore che difl'erito venisse l'eseguiniento delle loro premure, ed io potrei tro– yarmi nelle maggiori angustie per una tal dilazione. La lettera, per questo, viene spedita per istc.ffetta dall'amministratore medesimo ». Turchi al Consalvi, 1 apri– le 1803, in SAVIO, Clero francese, 298. 121 « L'éveque m'envoye pour Rome un paquet adressé au cardinal Consalvi -Secrétaire d'Etat. - Mon fils [Médéric] va lui porter. ma réponse d'hier a la lettre ,d'avimt hier ». Journal 11, 11 germin., an. XI [1 aprile 1803]. 122 G. ALLEGRI TASSONI, op. cit., 92-93. 128 G. ALLEGRI TASSONI, op. cit., 89-90.
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