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ULTIMA LOTTA 393 qualche giorno innanzi che il vescovo morisse 1 ºº. Ben diversa– mente dovevano invece svolgersi gli avvenimenti interni. 4. ULTIMA LOTTA. E' stato dato molta importanza a una curiosa vertenza in– tercorsa tra il Moreau e il Turchi negli ultimi mesi di vita di quest'ultimo. Alcuni storici locali hanno visto nell'episodio le caratteristiche piu rilevanti dei rapporti pugnaci tra le due au– torita, religiosa e politica, della capitale dell'ex ducato borboni– co110. Bisogna riconoscere che se da una parte s'e esagerato il valore e la gravita della lotta, questa dall'altra segna senza dub– bio l'inizio dell'inasprimento dei rapporti tra il Moreau e il clero locale e offre veramente tratti interessanti per capire il carat– tere dell'amministratore francese, precipitoso, disordinato e por– tato soprattutto ad esagerare i propri poteri. Oggetto della violenta contesa fu la camera dipinta dal Cor– reggio nel monastero femminile di S. Paolo in Parma, che es– sendo sottoposta a clausura papale non poteva essere visitata senza permesso della Santa Sede. Chi invoglio il Moreau, e per mezzo suo L Primo Console, a fare ricopiare i celebri dipinti fu il Bodoni,. che il 18 settembre 1801 aveva consegnato all'am– ministratore un esemplare della sua nota edizione della camera del Correggio 111 , affinché tramite Giuseppe Bonaparte la facesse 109 Ancora in data 12 agosto 1803 il Turchi pregava il Bovara d'inviargli il « sospiratissimo riscontro », riguardante la citazione del Mainardi a presentarsi al vescovo per una nomina regolare. Cf. Turchi al Bovara: Parma, 12 agosto 1803. MAS, Culto, 1667. Ma soltanto il 13 settembre seguente, il Fadigati notificava al Bovara, che il g"!iudice di Montecchio, L. Salvioli, incaricato d'intimare al Mainardi le « superiori intenzioni » portate da! dispaccio del Bovara del 20 agosto, gli aveva inviato una carta autografa del Mainardi, nella quale questi si dichiarava disposto a sottomettersi alle condizioni richieste per una nomina regolare. Cf. Fadigati al Bovara: Reggio, 13 sett. 1803, MAS, Culto, 1667. II Mainardi non dovette, tuttavia, tenere per lungo tempo la cura d'anime, se in una Nota che il Municipio di Montecchio indirizzava al ministero del Culto ne! 1805, leggiamo: « Manca in oggi il Parroco, di c11i fa le veci in qualita d'Economo il Sig. Arciprete di S. Ilario, D. Francesco M. Prini: il motivo di tale• mancanza e la ristrettezza dell'assegno in paragone di tanta popolazione, e dell'estensione della Parrocchia »! Montecchio, 1 giugno 1805, in MAS, Culto, 1667. 110 G. ALLEGRI TASSONI, La vertenza fra il governo franeese ed il vescovo di Parma per la camera di S .. Paolo, in Aurea Parma 31(1947) 88-94; E. CARRA, Gli inediti del Moreau, 15-17. Ferdinando Bernini (cf. Storia di Parma, Parma 1954, 150.154) scrive che il Moreau « sostenne, fra il 1801 e il 1803, un'aspra lotta contro il vescovo Adeodato Turchi, per poter visitare la Camera del Correggio, nel con– vento di clausura di S. Paolo... ». Ma vedremo a che si ridusse questa a s p r a 1 o t ta! 111 Pitture di Antonio Allegri detto il Correggio esistenti in Parma nel mo– nastero di S. Paolo (Parma 1800), con le incisioni del Rosaspina. Per tale incarico il Bodoni nel luglio del 1788 aveva pero invitato anche il pittore Lucatelli a Parma lusingandosi di ottenere « dalla discretezza ed amicizia » del Turchi il permesso di fargli ricopiare i dipinti. Cf. G. BENADDUCI, XX Lettere di G.B. Bodoni, 31.

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