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MOREAU DE SAINT-MÉRY 377 Sostenuto caldamente dal Turchi12, don Ferdinando si ac– cinse pertanto a rifiutare il consenso a qualunque sistemazione che venisse a mutare lo statu quo 18 • Il 27 febbraio 1801, Moreau de Saint-Méry, consigliere di sta– to in servizio straordinario nominato dal Bonaparte residente del– la repubblica francese a Parma, riceveva ordine dal Talleyrand di partire per la destinazione entro quarantotto ore, per strap– pare all'Infante una rinuncia al ducato 14 • Il residente giungeva a Parma eirea un mese dopo il trattato di Luneville e una set– timana avanti quello di Aranjuez, nei quali era stabilito e san– zionato che in considerazione della rinuncia fatta da Ferdinando in favore del figlio, si sarebbe dato a Lodovico di Borbone la Toscana, costituita nel nuovo regno d'Etruria, con titolo di re, mentre il ducato di Parma sarebbe stato annesso al regno d'Ita-– lia recentemente formato. Per don Ferdinando, a ·cui nessuno ancora aveva chiesto ufficialmente una abdicazione, e che all'in– domani di Luneville si era anzi affrettato a protestare di non volere in alcun modo cedere le proprie terre, si sarebbe concessa una conveniente indennita, sia in possedimenti che in rendite 15 • Médéric-Louis-Elie Moreau de Saint-Méry aveva 51 anni al– lorché venne incaricato della delicata missione parmigiana 16 • Na– to il 23 gennaio 1750 a Fort-Royal nella lontana isola di Martini– ca, dopo essersi segnalato comé avvocato nelle Antille era pas– sato in Francia, ove si era trovato tra i principali attori dell'ini– zio della rivoluzione. Attiratasi la collera degli estremisti della rivoluzione violenta, era stato cacciato dalla Francia con la mo– glie e i due figJi. Rifugiatosi negli Stati Uniti, storico notevole, tipografo e libraio intelligente, aveva saputo divenire centro di attrazione dell'emigrazione francese e guadagnarsi molte simpa– tie tra gli stessi americani. Ritornato in Francia, per essere in– corso nel malcontento delle autorita locali, a poco a poco aveva 12 Ne! gennaio del 1801 lo Scarabelli vedeva allusioni avverse al trasferimento anche nell' Indulto quaresimale pubblicato da! vescovo in quei giorni: « lo credo che [la pastorale quaresimale] la leggerete con piacere, e che non vi sfuggiranno alcune espressfoni delle quali e sparsa, segnatamente nel secondo capoverso. Calle pa– role segnate pare che voglia attaccare i discorsi che si tengono su! possibile traslo– •Camento di questo Duca ». Scarabelli al Pancaldi: Parma, 14 genn. 1801. MAS, Cor– rispondenza,, 191. II punto al quale allude in particolare e il seguente: « Si divide il globo a capriccio, e con tal calore si difendono le proprie idee, come se ognuno avesse diritto a pretenderne la sua parte». Op. compl. IV, 89. 13 Subito dopo il trattato di San Ildefonso, don Ferdinando tenne con– siglio fra le persone piii fidate e venne alla determinazione d'inviare a Parigi Luigi Bolla. 11 Turchi, tramite il Bodoni, con abilita riusci ad ottenere per l'inviato par– migiano la valida protezione della Spagna, riuscendo ad impegnare perfino il D' Aza– ra, uno dei suoi piii fieri nemici personali, neo-eletto ambasciatore spagnolo a Parigi. Tanto il Bolla, che il ministro Schizzati erano del resto partigiani del vescovo. Cf. Dispaccio del Moreau al Talleyrand, Parma 26 marzo 1801, i¡¡. PAE, Parme, t.47, f.28v. 14 J.E. DRIAULT, Napoléon en Jtalie (1800-1812), Paris 1906, 133-134. 15 C. FANO, l primi Borboni, 181-184. 16 A.L. ELICONA, Un colonial sous la révolution en France et in Amérique; Moreau de Saint-Méry, Paris 1934.

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