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CONTENUTO: LA NUOVA APOLOGETICA 369 benefici morali, sociali e politici della religione cristiana; reli– gione diretta al bene comune, che procura sotto ogni aspetto il bene della societa, che sola corrisponde alle segrete aspirazioni di pace e di felicita dei popoli, senza la quale si ha la rivoluzione, l'anarchia, la dissoluzione d'ogni buon ordine. Con questo il Turchi apriva inconsciamente nuovi orizzonti .all'oratoria. La novita tímidamente proposta, svolta in forma assai sobria e con una fisionomía in certo modo sfuggente tra l' ome li a e la con fer enza, perché avevano consistenza in essa impulsi diversi e talora contraddittori, era una a p o1o ge - tic a n u ova, post-rivoluzionaria. Cosi nell'omelia su L'ignoranza della religione cristiana forma molti increduli che la C'ombattono, nel 1800 l'oratore faceva la ,diagnosi della piaga piu profonda della sua epoca : « Pare che in genere di persecUzione religiosa siamo ritorna– ti, in qualche modo, ai primi secoli del cristianesimo. I Gentili e tormentavano ed uccidevano i cristiani in odio del solo nome, sen– za punto conoscere né il carattere né l'essenza della religione che professavano... E non vediamo noi in pratica accader lo stesso a' di nostri? O filosofi, che siete tanto accaniti contro la religione cristiana, e volete distruggerla ad ogni costo, ditemi un poco: questa religione la conoscete voi bene? Quando, in qua! modo, in quai libri l'avete studiata... Forse nelle opere di Giuliano, di Por– firio, di Libanio e di Celso suoi giurati nemici? ... Avete... percorse le trionfanti apologie degli Origeni, dei Tertulliani, dei Giustini e dei Lattanzii? !... Ma via, voi siete ciechi; ignorate la religione di Cristo, ed e per questo che la rigettate. La mia compassione a favor vostro risvegliasi: state attenti, e voglio farvi un piccolo abbozzo di quella religione che per la vostra ignoranza e divenuta l'oggetto dei vostri attacchi e dei vostri scherni... » 106 • E faceva seguire una breve, ma sostenuta esposizione della <'lottrina e della morale cristiana. Senza dubbio troviamo qui gia indicata la strada alla nuova predicazione, anche se era riser– vato al Frayssinous tracciare le linee maestre, che serviranno poi :al Lacordaire per costruire !'edificio mirabile della apologia mo– ,derna. In questo precursore italiano troviamo pero gia esposto ,quello che sara il programma degli oratori di Notre Dame: « Aujourd'hui, avant de combattre le vice, nous sommes réduits a la déplorable nécessité de prouver que la vertu n'est pas une chi– mere: avant de precher la doctrine chrétienne, nous sommes for– cés d'en faire l'apologie, et de plaider la cause de la religion de– vant ses enfants, comme le faisaient autrefois les 0rigene et les Tertullien devant les Juifs et le pai:ens, ses ennemis... » 107 • 106 Op. compl. XII, 34-36: L'ignoranza della religione eristiana. 107 D. FRAYSSINOUS, Défense du christianisme, ou Conférences sur la religion I, ·Paris s.a., 6 (Discours d'ouverture). ·24. - Adeodato Turchi

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