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CONTENUTO: LA NUOVA APOLOGETICA 367 zialmente a p o1o ge tic o, che fin dai primi decenni dell'Otto– cento avra larga e feconda floritura, specialmente in Francia, par– tendo nel 1803 dal pulpito di Notre Dame con il Frayssinous 10 1. Di questa evoluzione del metodo pastorale del Turchi possia– mo seguire i diversi passi. Anche nelle Predi eh e a corte era ormai rotta l'armonia del sermone in voga in Italia, sermone impastato di materia puramente cattolica, senza controversia, con prove scritturistiche e di ragione teologica. Nella stragrande mag– gioranza i soggetti erano morali, come sembravano esigere le con– dizioni di una societa piu ferma nella fede, che fedele nelle pra– tiche religiose. Pero un certo numero di discorsi erano gia pro– priamente apologetici. Questa grande modificazione, comune or– mai all'oratoria del tempo, era un prodotto dell'apparizione della filosofia importata dalla Francia, che mirava a distruggere ogni religione positiva. Nel Turchi questa nuova tendenza aveva dati accenti ancora completamente sconosciuti all'eloquenza: Senza reliigione non puo darsi vera filos'ofia; La religione! cristiana nei popoli e la pí..u gran difesa del trono; La religione cristiana sul trono e la piu gran difesa deiJ popoli; lnteressa lo stato che i po– poli non siena ignoranti; Vantaggi temporali della vita cristiana... Tuttavia, pur trovandoci di fronte a modernita d'argomenti, ricchi di riflessioni, di giusta filosofia, di idee sublimi, esposti con un sentimento e con un calore polemico nuovo all'oratoria sacra, eravamo ancora sulla via dell'apologetica tradizionale, interna al– la chiesa e che si rivolgeva ai soli fedeli. Ancora nel 1790 la posizione appare immutata. Le condizio– ni dei tempi facevano, infatti, levare al Turchi un lamento che caratterizza questa posizione: « Noi altri poveri vescovi della cattolica Chiesa invece di lodar la virtu siamo costretti a difenderla, siamo al segno ridotti di dover tener sempre la spada alla mano, non contra nemici che siano al di fuori, ma contra nemici, che vivono nel seno della Chiesa stessa, che godono di tutte le sue beneficenze, e non hanno altro impegno che di con:.batterla e denigrarla nei suoi principi e nelle sue mas– sime » 102 • Nel 1792 gli argomenti pastorali del vescovo di Parma pur continuando a svolgersi sulla falsariga degli avvenimenti del se– colo, senza profonde mutazioni riguardo il metodo, rivelano pe– ro una maggiore preoccupazione e sollecitudine nel contenere la piena dello spirito di fronda: « So, che non pochi a quest'ora vanno dicendo: Eh parli iI vescovo di morale, predichi il buon costume; questo e il suo do– vere; ma non s'imbarazzi a trattare tali materie, che posson ren– derlo odioso... Diletissimi miei, piacesse pure al Signare, che io non potessi e non dovessi parlarvi che di morale... » 1 º 3 • lül E. SANTINI, op. cit. 214-217. 102 Op. compl. I, 130-131: Sopra i consigli evangelici. 103 Op. compl. II, 58: Sopra i beni della chiesa.

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