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364 LE OMELIE DEL « CRISOSTOMO D'ITALIA :,, era come una specie di potenza intermedia, era come un certo ge– nere di equilibrio tra i sovrani ed i popoli, onde si governassero tranquillamente le nazioni ed i regni » 89 • In quest'opera di avvilimento della chiesa aveva cooperato concordemente tutta l'evoluzione spirituale del secolo: gallica– nesimo e giansenismo, febronianesimo e giuseppinismo. Favo– rendo l'assolutismo regio in danno della chiesa, questi moti ere– devano di consolidare lo stato e la societa, mentre indebolendo la chiesa, primo sostegno dello stato, minavano alla base lo stato stesso, collaborando incosciamente coi filosofi, i quali volendo ab– battere gli assolutismi statali, incominciarono con colpire la chie– sa sulla quale l'assolutismo appoggiava 90 • Nel 1793 il vescovo fa un passo avanti. Durante il secolo i filosofi hanno predicato la liberazione da ogni sovranita, e hanno fatto il popolo sovrano. Ora e curioso, osservava l'oratore, che in tale predicazione i filosofi non solo trovarono popolarita ma vennero « accarezzati dai grandi, ammessi ai maneggi dei pubbli– ci affari, adulati dai dotti che videro in essi i tiranni della let– teratura » 9 1. Incitandoli a trattare gli affari di governo, contro i quali avevano « per lungo tempo dirizzate le loro macchine » i so– vrani prepararono cecamente la loro rovina 92 • Infatti, dove (in Francia) questi filoso:fi vennero ascoltati, « tutti si credettero liberi, tutti si credettero filosofi e si arrivo al sangue, alle stra– gi, alla sovversione dei troni, alla uccisione del clero » 93 • E que– sto perché l'errore principale dei filosofi-legislatori fu di pensa– re di dover fare delle leggi « per restituire gli uomini alla pri– mitiva eguaglianza », quando all'opposto si doveva farne « per sg Op. compl. II, 55, ivi. 90 Op. co.mpl. II, 54, ivi. « Si cerco di umiliare la Chiesa, annientando quel– l'autorita, con cui regnava sulle coscienze, e non si vide, che l'autorita della Chiesa era inseparabile da quella del -principato. La ferita di quella, fu la ferita di questo ». Op. compl. I, 158: Sopra la lettura dei libri del 1791. 91 Op. compl. II, 109: Sopra la liberta cristiana del 1793. 92 « Furono piccole novita che aprirono da principio questa tragica scena. Nuovi sistem1... nuovi vocaboli: tutto cio ch'era vecchio, fu chiamato un abuso..• Lo spirno di novita divenne un furore ... Si passo rapidamente da una novita all'al– tra: ed eccoci giunti a quelle terribili novita, che funestano in oggi e fan tremare tutta !'Europa... Ecco dove siam g·iunti per la furiosa passione di vedere cose nuo– ve... Quelle piccole novita quanto era facile di sofl'ocarle ne' loro principi ! Bastava allora dar bando a quei libri, che le annunziavano, e punirne gli autori, frenare colla pubblica autorita le lingue degli imprudenti filosofi che le spargevano, tener colle leggi e coll'esempio i popoli :fermamente attaccati agl'utili ed antichi stabili– menti. Tutto era finito. Si fece tutto l'opposto. I libri per le mani di tutti a dispetto della Chiesa che declamava altamente; i loro autori e favoriti e premiati; festeg– giati i filosofi e chiamati a parte di un governo, contra di cui avevano per lungo tempo dirizzate le loro macchine. Giunse a tal segno la cecita, che non si avvidero i potenti del secolo che per tal modo scavavano a sé stessi sotto dei piedi la fossa, e preparavano le lor rovine ». Op. compl. III, 57-59: Sopra l'amore di novita del 1794. . 93 Op. compl. II, 110-113: Sopra la liberta cristiana.
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