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362 LE OMELIE DEL « CRISOSTOMO D'ITALIA » nel 1796: « Vi accordo liberalmente - scriveva - essere il no– stro secolo e dotto e letterato e pieno di grandi lumi in molte scienze profane: ma voi dovete accordarmi con eguale liberalita, che in materia di religione non ebbevi forse mai secolo piu igno– rante del nostro » 77 • A quel tempo Montesquieu continuava non– dimeno ad essere considerato un « grand'uomo » 78 • Ma con Vol– taire e con Rousseau l'oratore non fece mai pace: « ...Leggiero sempre e buffone, - il primo - gran maestro e consummatore di oscenita ... religioso in una pagina, epicureo nell'altra; oggi catfolico, domani ateista... »; « dominato - l'altro - da una furiosa atrabíle, andava errando qua e la ingrato a' suoi bene– fattori, molesto agli amici, implacabile contro i nemici, nemico di sé stesso, e di tutto il genere umano; con una immaginazio– ne agitata, ed un'eloquenza piena di fuoco, altro non fece che adottare e sostener paradossi... » 79 • Riconosce pero ancora che i filosofi del secolo XVIII erano « uomini per la piu parte di vi– vacissimo ingegno, nelle umane scienze versati, capaci di far un gran bene, se non avessero abusato dei loro talenti ». Vittime della loro vanita e superbia incendiarono il mondo che volevano « illuminare » 80 • Come si vede, il nostro vescovo vuole essere oggettivo, af– finché in mezzo a tante penne adulatrici, che chiamano il se– colo XVIII il secolo dei lumi, il secolo filosofico, il secolo del buon senso, vedano almeno i posteri che vi fu qualcuno che sep– pe discernere il buono dal cattivo e dirlo con liberta,81. Ma il bilancio piu tragico del secolo e fatto nella omelia Sopra il secolo diciottesimo, che si 'chiama secolo illuminato del 1796. Il Turchi, che altrove aveva solo occasionalmente presen– tato qualche aspetto della « t r u ce fisiono mi a» dei suoi tempi, cerca qui di darne un quadro completo per dimostrare come il suo secolo abbia usurpato il carattere e il nome cosi pom– poso di «secolo illuminato»ª 2 • Egli passa in rassegna l'im- 77 Op. compl. XII, 33: Sopra l'ignoranza della religione. - Ma non meno che 1'ignoranza religiosa, bolla tremendamente l'intolleranza del secolo filosofico: « Quan– to strepito e quanti sarcasmi non vomitarono e filosofi ed economisti e politici contro la rivocazione di un editto [di Nantes nel 1685], che per salvare l'unita della fede tolse in un fiorentissimo regno molte mani all'industria, molti ingegni alle lettere, molte ricchezze al commercio? Vedete, dissero, quali mali l'intolleranza produce! e poi? E poi quei medesimi e filosofi ed economisti e politici i primi furono a cae– ciare dal regno stesso cogli esili e col ferro milioni di uomini per non voler tol– lerare né il loro cattolicesimo, né la loro fedelta ai sovrani ». Op. compl. III, 139: Sopra la tolleranza in materia di religione del 1795. 78 Op. compl. XII, 120; XIII, 26. 79 Op. compl. X, 129-130: Sopra il secolo diciottesimo. 80 Op. compl. X, 128, ivi. 81 « Si dice un gran bene del nostro secolo; ed io non posso negarvi, che in alcune scienze non abbia fatto qualche progresso; ma nelle scienze pin necessarie ehe perfezionano l'uomo, non ebbevi forse mai secolo piu ignorante e corrotto del nostro. In mezzo a tante penne adulatrici, che lo chiamano il secolo dei lumi, il ;,ecolo filosofico, il secolo del buon senso, veggano almeno i nostri posteri che fuvvi ,alcuno che seppe discernere il cattivo ed il buono, e seppe <lirio con liberta». Op. .compl. I, 156: Sopra la lettura dei libri del 1791. 82 Op. compl. X, 116-117.
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