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CONTENUTO: ILLUMINISMO E RIVOLUZIONE 361 pre di prodigargli i titoli piu fastosi di supremo gerarca, di so– lo vicario di Cristo, la di cui autorita e universale, e la plenipo– tenza assoluta, le di cui decisioni sono oracoli, che e padre, e dot– tore di tutti i vescovi, centro, maestro, e regola del cattolico ovi– le, supremo capo, e pastor della cattolica chiesa, clementissimo, e felicemente regnante, glorioso pontefice, che riunendo in se stesso le sublimi qualita di gran sacerdote, e di gran príncipe, si fa eguale ai fedeli, si fa eguale ai suoi popoli con un amor gene– roso e paterno » 72 • E accorgendosi di non aver detto abbastanza, poco avanti il Sopransi ritorna sull'argomento: « Mi ero dimenti– cato di un'altra salva reale di titoli ampollosi che l'autor del– le omelie dedica al pontífice romano, chiamandolo pastor de' pa– stori, maestro de' maestri, vescovo de' vescovi, rispetto al qua– le i piu gran luminari non sono che semplici pecorelle » 73 • II contegno di fronte all' i 11 u mini s m o r a z ion a I is tic o si va, invece, facendo sempre piu negativo man mano che avanza e progredisce il nembo rivoluzionario. Dopo il 1796 la condanna e completa quasi su tutta la linea. Ma l'involuzione e lenta. Co– sl nel 1791 sembra riconoscere ancora sinceramente che il secolo illuminato abbia raggiunte « grandi verita sopra i diritti del– l'uomo, sopra la natura del patto sociale, sopra i doveri primi– tivi dei sudditi e dei regnanti » 74 , benché deplori che tali verita siano state buttate in pasto alla moltitudine non sufficientemen– te preparata 75 • Nel 1794 concede che il mondo non fu mai cosi elegante, né mai abbondarono tanto i comodi della vita, l'urba– nita, la dolcezza dei costumi, le arti, le scienze, ma s'affretta a confessare il fallimento di tanti lumi e di tanti sforzi7 6 • Ancora ' 72 Riflessioni I, 13-14. 73 Riflessioni I, 16. - Nell'omelia Sopra i ministri del santuario e evidente la risposta al libello dell' EYBEL, ChB cosa e il Papa? (Cf. Op. compl. III, 99-100). 74 Op. compl. I, 159: Sopra /,a, lettura dei libri: « Parliam franco, parliam chiara, o signori. Si tento di innalzare anche i migliori principi, ed i piu teneri amanti dei loro sudditi, si tento d'innalzarli all'ultimo grado del dispotismo, e nel tempo stesso con una contraddizione che non puo concepirsi, e si fondavano cat– tedre, e si approvavano libri, che insegnassero ai pópoli a non lasciarsi mettere il giogo su! eolio; a non ubbidire né ai principi, né alle leggi; a non aver altra legge che le passioni e la forza ». 7 5 Op. compl. I, 159-160, ivi. 76 Op. compl. III, 52-53: Sorra l'amore di novita. Ma e evidente che l'oratore concede per poi cogliere il suo secolo in contraddizione con sé stesso. Del resto: « Provare, che il nostro secolo e possa e debba chiamarsi per eccellenza il secolo delle contraddizioni, sarebbe facilissima cosa. Basta percorrere tutti quei rami che tengon vive le societa: religione, leggi, commercio, educazione, costume pubblico, e si troveran da per tutto le piu palpabili contraddizioni. Si son proposte assai volte delle cose buone in se stesse; ma poi si son messi tutti i mezzi possibili, perché riesca tutto il contrario. Re!igion pura si e detto; e poi si e finito con religione nessuna. Nuove leggi per aver un ordin migliore: si e perduto l'ordine antico, e non si vede che un disordine nuovo. Si dila ti il commercio; e poi caricarlo di tanti vinco Ji, che non pub muovere un passo. Educazione spregiudicata; e poi allevare la gioventu coi terribili pregiudizi della baldanza, dell'indipendenza, dell'incredulita, del libertinaggio. La popolazione si accresca; ed intanto tollerare un nembo di celi– batarii 1ibertini; ed i poveri oppressi da tanti pesi, fino a desiderare di non aver mai figli, o di vederli presto morire... ». Op. compl. II, 122; In di/esa dell,a vita contemplativa.
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