BCCCAP00000000000000000001361
FONTI, COMPOSIZIONE, STILE 357 essi abbiam fatta pompa di un'atletica sanita. Entriamo ora nella quaresima, e non siamo piu quelli, e tutti i mali incominciano. Ah miei figliuoli ! siamo forti e robusti per divertirci e servire il mon– do; non siamo deboli e infermi, che per eseguire i nostri doveri, ed eseguirli con Dio. Facciamo un confronto, fratelli miei, tra i mali che ci cagionano le stolte nostre passioni, e quelli che puo cagionarci un discreto e temperato digiuno. Dio eterno, qual dif– ferenza ! sono le invidie, le gelosie, gli odii, le inimicizie, i rancori, le intemperanze ed i piaceri vietati, che indeboliscono e frangono le sanita piu robuste, e le strascinano in pochi anni al sepolcro. E quando mai un digiuno si mite, qual ci vien comandato, opero tanto male? Proviamoci un poco ad osservarlo una volta con esat– tezza, e troveremo esser vero quanto dice la Chiesa, non esser il digiuno che un medicamento salubre e pel corpo e per l'anima: Apprehendite branchiam eius. Eh, ritorniamo al cuor nostro e non inganniamo noi stessi. Possiam sedur noi medesimi: possiamo im– porre agli uomini con cui viviamo: Iddio solo non possiamo ingan– narlo. Ritorniamo al cuor nostro, chiamiamo la morte a consiglio, e riflettiam seriamente se in quell'ultimo estremo noi, noi mede– simi troveremo giuste e valevoli le nostre scuse. Non cerco di contristarvi, fratelli miei: e se pur vi contristo, altra tristezza non vi desidero fuorché quella che nasce da un pentimento cristiano e trae seco l'allegrezza ed il gaudio dello Spirito Santo » 55 • Ecco la paterna sollecitudine con la quale l'oratore non s'ac– contenta di dire, d'insegnare, di far comprendere, ma vuole do– minare il cuore e dirigere i costumi5 6 • E se per far questo non erano richiesti i vezzi della retorica, era tuttavia necessario far vibrare lo zelo, la forza apostolica, la potenza e l'accento della convinzione religiosa. « Predicate Gesu, predicatelo ignudo sul– la sua Croce, predicatelo con sentimento dell'intima persuasione, e vedrete i popoli correre in folla per ascoltarvi ». Cosi il Tur– chi al suo clero nel 1799 57 • E un esempio efficacissimo di questa predicazione semplice, calda, nobile di Gesu Crocifisso, degna dei massimi oratori, lo troviamo nell'omelia della Pentecoste del 1791: « Un libro solo fu aperto in quest'oggi la prima volta agli oc– chi dell'universo, e questo libro fu il Crocefisso. Strana cosa, o miei figli, che dallo studio d'un Crocefisso dipender dovesse e la sapienza de' filosofi, e la política de' regnanti, e la felicita del ge– nere umano. In un tempo in cui Roma fatta padrona del mondo, non respirava che grandezza e trionfi, in un tempo in cui le scuo– le di Grecia non risuonavano che Epicuro e Zenone; alla compar- 55 Op. compl. I, 36-38: Indulto quares. del 1789. 66 E qui si sente veramente il tono evangelico: « Sieno pur deboli, sieno cat– tivi i ministri, egli e sempre santo, sempre venerabile il ministero. Dalle spine non si raccolgono le uve: ma quante volte vedesi uno spinaio sostener de' grappoli pen– denti e maturi che nascono dalla vite? La vite e Cristo. Questa vite e in tutti i ministri di Cristo. La sola vite produce frutto. Sono i ministri e triboli e spine? Cristo si serve del lor ministero per sostenere questo frutto ... Ma voi volete troncar le spine, e non vi accorgete, che colle spine troncate anche la vite ed ogni frutto e perduto... ». Op. compl. III, 103-104: Sopra i ministri del santuario (1795). 57 Op. eompl. XII, 67: Sopra l'ignoranza della religione.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz