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352 LE OMELIE DEL « CRISOSTOMO D'ITALIA » una pagina degna di stare accanto al quadro della prima comu– nione tracciato dal Chateaubriand nel Génie du christianisme, traeva motivo dalla primavera nascente per muovere l'uditorio a mutare vita in occasione della comunione pasquale: Turchi « Dalla primavera nascente trae– va argomento l'eloquentissimo Na– zianzeno per incoraggiare i suoi uditori ad una savia mutazione di costumi sulla ricorrenza della pas– qual Comunione. Non pare senza mistero, diceva il grand'uomo, che il precetto di accostarsi alla sacra mensa, venga ad obbligarci appun– to in quella stagione, in cui tutta rinnovasi la natura, ed a gioconda vita risorge. Il rinnovamento delle nostre anime istituito sotto la leg– ge, e confermato sotto il Vangelo, ci viene comandato in quei giorni di florida giovinezza, in cui il sole gia lontano da noi, a misurar si volge l'abbandonata carriera per consolarci colla vicinanza degli fol– goranti suoi raggi, e tutte vivifica– re le sensibili cose colla sua fecon– dita. Si spoglia il mondo delle tristi vesti e lugubri del gelido inverno, di nuovo onore si ammanta, ci ral– legra e conforta colla varieta de' suoi vivaci colori, e colle speranze di una copiosa ricolta. Ed ecco il símbolo di cio che operare dovreb– be nelle anime de' credenti la co– munione di Pasqua: ricondurre nel– le loro anime una mística primave– ra, ed emendare colle forze della Chateaubriand « C'est a douze ans, c'est au printemps de l'année, que l'adole– scent s'unit a son Créateur. Apres avoir pleuré la mort du Rédemp– teur du monde avec les montagnes de Sion, apres avoir rappelé les té– nebres qui couvrirent la terre, la chrétienté sort de la douleur: les cloches se raniment; les saints se dévoilent; le cri de la joie, l'anti– que a 11 e 1u j a d'Abraham et de Jacob, fait retentir le dome des églises. De jeunes filles vetues de lin, et des gan;ons parés de feuilla– ges, marchent sur une route semée des premieres fleurs de l'année; ils s'avancent vers le temple, en répé– tant de nouveaux cantiques; leurs parents les suivent; bientot le Christ descend sur l'autel pour ces ames délicates. Le froment des an– ges est déposé sur la langue véridi– que qu'aucun mensonge n'a encore souillée, tandis que le pretre boit, dans le vin pur, le sang méritoire de l' Agneau. Dans cette solennité, Dieu rap– pelle un sacrifice sanglant, sous les especes les plus paisibles. Aux in– commensurables hauteurs de ces mysteres se melent les souvenirs des scenes les plus riantes. La na- abbelliva pur qualche volta i suoi sermoni colle tinte brillanti di una fiorita elo– quenza. Volle un giorno giustificarsi, e montato sul pulpito disse loro: Sentite, fra– telli miei: se nel momento che io vengo a parlarvi comandassi in presenza vostra .agli storpi di raddrizzarsi, ai ciechi di vedere, ai sordi di udire, ai mutoli di scio– glier la lingua, e tutti mi ubbidissero, assicuratevi miei dilettissimi, che io non penserei un istante a quello che debbo dirvi. I fatti parlerebber per me e mi terrebbero luogo della pin robusta facondia. Ma non operando miracoli, e dovendo insinuare la verita in certi spiriti delicati e bizzarri, mi convien ricorrere qualche volta ai colori dell'arte, affin di renderla ad essi e saporita e gustosa, e cosl disporli .a ricevere quella sola medicina che puo sanarli. Lo stesso al proposito diremo anche noi ministri del Santuario. Dateci il dono dei miracoli, e poi tenetevi i vostri beni: noi non sappiamo che farne. Ma se non facciamo miracoli, perché valer toglierci quei soli mezzi, coi quali possiam farci strada ad insinuare il Vangelo nell'animo dei miserabili... ». Op. compl. II, 64-65; Sopra i beni della chiesa rapporto agli eccle– siastici che ne hanno l'uso.

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