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68 LA BELLA E SANTA RIFORMA virtù e come freno d'ogni vizio. Vediamo che dal principio nelle costituzioni dell'Ordine fu posto il silenzio per cosa di molta im– portanza. Questo è quello che principalmente si ricorda a chi vuol esercitarsi nella santa contemplazione. Nè fu senza proposito quel bel ricordo che diede quel santo Padre : che la lingua è simile alla mosca, che ora si posa sopra il miele ed ora si posa sopra lo sterco. Così falalingua del cattivo Religioso, che ora loda Dio ed ora mor– mora del prossimo suo e dice male. Un giovane novizio che sta con gli occhi bassi, parla poco e sommessa voce, rappresenta un Angelo di Dio, quello che è mal composto e mal disciplinato, rappresenta una persona mondana, vana e piena di vizi. Pigliate, dunque, con molta sollecitudine questa bella creanza di parlar poco, namoratevi del santo silenzio, virtù tanto alta, che non si può chiamar religioso chi di lei non è adornato, come dice l'Apostolo Giacomo: Vana è la religione di chi non raffrena la lin– gua sua (Jac. I, 26). Poche volte ritroviamo il nostro Signore aver parlato; la Madre di Dio il medesimo. Gli antichi santi tennero gran conto del santo silenzio. Non senza causa fu tanto lodato dal Padre S. Basilio ed osservato dal Padre S. Benedetto, i quali san– tissimi Padri lo imposero nella loro Regola. Molti peccati si fanno con la lingua e dalle superflue conversazioni nascono molti mali. Siccome adunque la stampa impronta il bel carattere, così il noviziato impronta nei novizi la bella forma che hanno da tenere e con molta diligenza osservare essi novizi nella santa Religione insino che vivono, porgendo con l'esempio a quei che dopo loro vengono alla santa Religione, la bella norma)). Con questi e simili ammaestramenti avvertiva, questo servo di Dio, i suoi discepoli (III, 365).
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