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132 LA BELLA E SANTA RIFORMA IL SERVO DI DIO NON AVREBBE MAI A STAR FUORI DI QUALCHE AFFLIZIONE Pietro da Todi portava quasi di continuo un aspro cilizio in sulla carne e diceva:« Il servo di Dio non avrebbe mai a star fuori di qualche afflizione per memoria della passione del Signore» (III, 246). NON FATE CHE VI AMMALERETE! Molte volte i frati dicevano a Pietro da Norcia: « Fra Pietro, non fate che vi ammalerete»! Ed egli rispondeva: «Gesù Cristo non si è ammalato per me, ma si è morto. Quando purgherò tanti peccati?» (III, r36). AI VERI SERVI DI DIO NON DA' SE NON GUAI A Vincenzo da Foiano gli fu detto una volta perchè tanto s'affliggeva in cosi aspra penitenza. Rispose: « Sappiate che io sono informato benissimo da un uomo savio e dotto, che chi vuol piacere a Dio bisogna accompagnar Gesù Cristo con la croce, patir per suo amore quanto si può, e dove non arrivano le forze, arrivarci col desiderio di sempre patir più per suo amore. Alcuni fanno bene insino tanto che il Signore li visita con molte dolcezze nell'orazione, le quali mancando, tornano addietro. Quello fu segno che non Iddio amavano, ma .loro stessi. Il vero amore con– siste nel patire volentieri per amore di Dio, e quanto più si vede flagellato e abbandonato, tanto più volergli bene, avendo chiaro segno che è da Dio grandemente amato. Sappi che le dolcezze spirituali non le dà Dio se non a persone deboli, acciocchè del tutto non smarriscano la strada del ben fare. A quei che sonò veri servi di Dio e amano di amore forte l'altissima Maestà, non dà se non guai e tribolazioni in questo mondo, perchè non puo far loro dono più grande» (III, 340).

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