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CAVALIERI DI MADONNA POVERTÀ 125 provincie nelle quali saranno. E ricordinsi i frati che i sacchi con i quali volle S. Francesco che si rappezzassero e le corde con le quali volle che noi cingessimo, non sono convenienti ai ricchi del mondo (C, 21). E circa del vestire, quasi tutta la Congregazione vestiva con certo panno grosso, fatto di lane schiave, che si chiama arbascio il più vile panno che si possa trovare. E quando che non si poteva avere di quell'arbascio, si vestivano dei panni che vestono i con– tadini. Ma perchè nella provincia della Marca, di S. Francesco e di Toscana, le lane sono assai fine, non era chi volesse di quei panni, parendogli troppo fini. E quando che non potevano far di manco, li coprivano tutti di toppe, e massime di sacco (IV, 155). In Calabria, Puglia e Sicilia invece, somigliavans: quei loro abiti piìt tosto a cilizi asprissimi, che a panni di lana. E ciò nasce in parte dalla qualità delle lane non punto gentiJi, come sono in altri luoghi, ma selvatiche e di natura loro asprissime; ed anco viene che i frati propri amatori della strettezza ed osservanza nostra, vogliono i panni così vili, disprezzati e ruvidi, e nondimeno Ii potrebbero avere manco aspri e al senso non così dispiacevoli. Si accendono a questo si per il desiderio della penitenza, come ancora mossi dalla considerazione che Dio nostro Signore, avendo dato loro quel comodo di lane a quella foggia, pare che voglia propriamente vestire loro nel modo ch'io dico. E :r:er ridurre ,questo loro buon intento in opera, i poverini cercano la lana per l'amor di Dio, e fanno a bello studio fare i panni di te.I maniera, grossi e pungenti. Perciocchè a loro modo fanno filare gli stami, anzi che nell'acconciarli non vogliono che vi si ponga l'olio, ac– ciò abbiano più del selvatico, dicendo che in tal modo fanno i contadini loro e la povera gente di quel paese. Li fanno parimente tessere come più torna loro a grado; talchè forniti sono con quella negrezza che seco portano naturalmente quei panni, sem– brano al vederli l'orrore stesso e al maneggiarli una stamigna pungentissima, o cosa più ruvida, se nel panno più rm·ida trovar si può ; ovvero sono appunto come quei sacchi cilicini. che usano i mercanti a farne balle. E queste sono le vestinìenta loro (I, 366).

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